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— Credo io saperlo, disse il maestro : dev'essere sulla via Emilia, tra Parma e Piacenza, presso l'Arda.
— Appunto, appunto.
— Ci sono stato anch'io, soggiunse Leonzio, e affilai de'ferruzzi a uno scarpellino.
— Bravo! A Fiorenzuola dunque nel 1664 o 65, nacque un figliuolo a un giardiniere, che gli pose nome Giulio. Il fanciullo era vispo e acuto oltre ogni credere; e invece di zappar l'orto, studiava il Salterio e il Fior di virtù.
— Bravo !
In poco tempo divennne valente nella storia e nella filosofia; ed ottenne da suo padre di poteT vestire da prete.
— Era vocazione? dimanḍ il signor Tẹtimo.
— Noi potrei negare ; perchè più che prete fu politico e statista. Basta: il fatto è che in breve tempo fu conosciuto per tutto Io Stato di Parma, e che in tutte le faccende pubbliche c'entrava Don Alberoni.
— Alberoni ! sclaṃ il segretario ; quel mestatore che si metteva in piazza tanto volentieri, quando si trattava di primeggiare e di farla da sere e messere?
— Appunto. Egli fu cappellano del vescovo di Borgo S. Donnino : e quando i Francesi capitanati dal Duca di Vendóme campeggiavano in quel di Parma, avendo bisogno d, foraggi, là sul 1703 o 4,l'Alberoni faccendiere ne provvide loro fin che ne vollero,.... e fu caro al Duca.
— Viva il fornitore! disse il signor Tẹtimo.