Stai consultando: 'Enciclopedia Dantesca Volume III - Vocabolario-Concordanza', Giovanni Andrea Scartazzini

   

Pagina (62/738)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (62/738)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Enciclopedia Dantesca
Volume III - Vocabolario-Concordanza
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hepli Milano, 1905, pagine 667

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   LXIV
   Prefazione
   continuasse : « certo, non si può dir lo stesso affatto del Furioso, il soggetto del quale è di questo mondo e di tempi storici ».
   Proprio verso la fine della vita, anzi, chi dalle viziate accademiche aveva tratto alle libere aure vitali la prosa italiana, si piacque di « riconoscere quanta parte di linguaggio sia stata resa comune all' Italia dalle opere principalmente di quei tre primi, i nomi dei quali corrono subito da sé alla memoria »; serbandosi egli ad osservare del secondo, il Petrarca, che « per avere e spesa molta parte e del suo tempo e del suo ingegno in composizioni latine, e dedicata ad un solo argomento la maggior parte delle volgari, non potè, a un gran pezzo, diffondere in Italia un'ugual copia di vocaboli », dell'Alighieri affermava: « L'uno, il primo tra i primi, di valore come di tempo, riunì in una stupenda composizione, e memorie prese da tante età e da tanti luoghi, di fatti e di sentimenti i più vari, di vizi e di virtù, di gioie e di dolori, di prosperi eventi e di sciagure, di dottrine e d'errori ; e descrizioni, anzi pitture di pene, di speranze, di stati felici; e giudizi e passioni sue proprie, e un conversare, o reverente, o amoroso, o iracondo, o pietoso, coi tanti e tanto diversi morti incontrati in quell'immaginoso viaggio; e gli aspetti e le avventure di quel viaggio medesimo »
   ') La « sentenza » manzoniana sull'Alighieri, anziché accennata con lo primo tre parole, andava riferita cosi, per intero ! - Invidiabile, come dimenticata, lode 6 pure nella cit. lettera al Bonghi quella che riguarda « 1' altissima fama » del « grande autore » che dettò « il libro del Volgare Eloquio ». - Cfr. però il cit. Bull. d. Soc. dant., VI, 251; IX, 166, 243; X, 34 e, per un notevole scritto del Bellezza, 328.