Un inventario organico
XXXIX
adunque, l'incanto. Egli rileva « la gran diversità di sistema » fra le due Concordanze ; ma qual divario, se il Fay permette a ciascuno di riconoscer tosto l'inesatta analisi o interpretazione deivocaboli e, specialmente, d'evitare gli scambi cui, non fosse che per gli omonimi, può prestarsi un nudo spoglio come quello dello Scartazzini ! Mi sia lecito anche qui alcun esempio: le voci curata, all'i»/, xxviii 26, dotta, Inf. xxxi 110, fusi, al Par. iii 108, sassi, Purg. xxxi 39, per tacere d'infinite altre farebbero tosto ripensare a quelle cui vengono o stanno presso, cioè : « curare », « dòtto », « fuso », « sasso » ; e i granchi di cotesta lettura dello spoglio - pur fatta ' con intenzion da non esser derisa ' - potrebbero esser capitanati dalla solita balena {Inf. xxii 24).
7.° Il nudo spoglio delle Concordanze, adunque, o de' magri glossari, dovevasi ordinare su fondamento diverso dal solo alfabetico, talché in luogo, poniamo, d,i castella, castelli, castello, o di loda, lodi, lodo l'un sotto l'altro, s'avesse, per converso, nella stessa serie e appresso alla forma fondamentale, castello, castelli, castella e lodo, lodi, loda; ma, s'intende, come non fossero mai esistiti lavori o spogli consimili, bisognava procedere per via di costante ed esclusivo ricorso alle fonti, eh'è a dire alle opere del Poeta. Si poteva passarsi, per ora, dallo spoglio di molte fra le più comuni voci - pur non dimenticando quivi le
') Ecco i versi citati (per il primo, ved. l'ediz. wittiana in 4°):
«La curata pareva e il tristo Bacco », « E non v'era mestier piti che la dótta », < E Dio ai sa qual poi mia vita fnai »,
* La colpa tua: da tal giudice sassi ».