Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SANZIO RAFFAELLOvedere a Vienna, flotto il titolo di Madonna del Giardino, e on altro che credesi la Sacra Fami glia, detta dell$ Palma, tavola rotonda trasportata in tela, appartenuta un giorno alla galleria d'Orléans, ed oggi al duca di Bridgewater di Londra. Ebbe anche Raffaello amicizia grandissima in Firenze con Lorenzo Nsbì, pel quale dipinse la celebre Madonna del Cardellino, che sfa nella tribuna della galleria di Firenze, e fu intagliata da Pietro Nocchi, allievo della scuola Perfetti, nel 1852.
      II. Mutamento di stile pittorico, o seconda maniera usata nel dipingere. — Dopo queste opere fu costretto Raffaello a partirsi da Firenze per andare ad Urbino a sistemare le cose sue, essendo divenuto maggiorenne ed essendo morti i suoi genitori. Meutre dimorava colà fece per Guidobaldo da Montefeltro due quadri di Nostra Donna, piccoli ma bellissimi, della seconda maniera, de'quali uno probabilmente è quello della galleria imperiale di Pietroborgo, già della casa Augoulèine, rappresentante una Sacra famiglia con san Giuseppe sema barba, e l'altro più piccolo, dalla galleria d'Orléans passò a quella del signor Delessert di Parigi (V. Passavant, p. 110). Fece anche pel detto Guidobaldo un Cristo all'orto coi tre apostoli dormenti, nel quale ravvisasi ancora tutta la mauiera peruginesca. L'ebbe il principe Gabrielli romano, e fu poi comperato dai fratelli Woodburne per 25,000 lire, finché fu venduto ultimamente a Londra presso a poco allo stesso prezzo. Il Passavaut ne dà un intaglio nella tavola ix dell 'Atlante che correda la sua bell'opera sul Sanzio.
      Dopo queste opere e dopo avere accomodate le cobe sue, Raffaello tornò a Perugia, ove fece nella chiesa dei frati dei Servi in uua tavola alla cappella Ansidei una Nostra Donna con san Giovanni Battista e san Nicola, tavola stupeuda che trovasi al presente in Inghilterra nella collezione del duca di Marlborough nel palazzo di Blenheim. Essa porta la data del mdv scritta nell'orlo del manto della Madonna; se ne ha un intaglio nella tavola xi del citato Atlante del Passavant. Nella predella dipinse tre storie della vita di san Giovanni Battista , della quale solo la meno guasta , che rappresenta la sua predicazione, fu portata in Inghilterra; le altre due, assai più deperite, rimasero in Italia. Dipinse anche in Perugia nel monastero di San Severo un Cristo in gloria col Padre Eterno e molti santi, e per le mouache di Sant'Antonio di Padova una Madonna in trono col Bambino vestito e molti santi. Nel 1663 le monache venderono le tre storiette della predella alla regina Cristina di Svezia per 3200 lire. Quindi passarono nella galleria del duca d'Orléans, vennero in possesso di un inglese amatore di belle arti. Quindici anni dopo le stesse monache vollero disfarsi ancora della parte principale di quest'opera, e la venderono per 10,70 * lire al Conte Giovanni Antonio Bigaz-zini a Roma. Poi audò nella galleria Colonua, e finalmente ne divenne possessore il Museo nazionale di Napoli.
      Tornato a Firenze, Raffaello attese con incredibile diligenza agli studii dell'arte, legandosi d'amicizia col Vinci, con frà Bartolomeo, col Ghir-landajo, e fece successivamente il Ritratto d'An-
      gelo Doni e della moglie di lui, che ora fanno parte della stupenda collezione del palazzo Pitti ; e per Domenico Canigiano la Madonna col Bambino che fa festa a san Giovannino portogli da sant'Elisabetta, che credeai al presente nella galleria di Monaco (Rumobr, Antologia di Firenze, i, 454). In quella fu Raffaello richiamato a Perugia, ove fece per la cappella Baglioni un Cristo morto portato a sotterrare, di cui aveva sbozzato il cartone a Firenze, pittura divinissima, come la chiama il Vasari. Questa famosa, stupenda e ben conservata tavola fu comprata da Paolo V Borghese, ed oggi si ammira nella galleria di questo nome a Roma. Essa porta scritto: Raphael Drbinaspinxit MD VII. Il mezzo tondo ch'era sopra, rappresentante Dio Padre con le mani alzate, vedesi tuttavia in San Francesco di Perugia: la predella dipiuta a chiaroscuro, con le figure della Fede, Speranza e Carità in mezzo ad angioletti, è nella galleria Vaticana.
      Finito questo lavoro e tornato a Firenze, gli fu allogata dai Dei, cittadini fiorentini, una tavola per la loro cappella in Santo Spirito, rappresen-taute la Madonna, che é la così detta Del Baldacchino. ora nella galleria Pitti; vedesi tuttavia uello stato di bozza e molto ritoccata, e in essa TUrbiuate é graude imitatore della maniera del Frate. Fece aucbe il quadro famoso sotto la deno-miuazioue della Bella Giardiniera, rappresentante la Madonna seduta che contempla il Bambino Gesù, con san Giovanni in ginocchio e in lontananza una vasta campagna e una chiesa. Questo quadro è ora nel Museo del Louvre a Parigi, venutovi dalla collezione di Francesco I, cbe si dice la comperasse da Filippo Sergardi sanese, che ave vaio commesso a Raffaello.
      I dipinti di Raffaello su descritti appartengono alla seconda maniera. Questa seconda magjera è spoglia della durezza Peruginesca, partecipa già d'uu ideale assai bene sviluppato, e fra le altre doti abbonda di semplicità, di candore e di eleganza. La composizione è già più ricca e più artistica; il disegno purissimo, armonioso il colorito.
      III. Terza maniera tenuta fino alla morte. — Una sorte più felice apparecchiava a Raffaello il maggior campo, e la miglior posizione che artista possa desiderare ; e fu che Bramante suo parente, architetto di Giulio 11 in Roma, lo propose al papa e questi l'accettò per dipingere le sale vaticane. Ora quivi la carriera artistica del Sanzio talmente bì allarga, che nella brevità a cui siamo costretti, conosciamo esserci assolutamente impossibile di tener dietro a quella nobile mente, che ivi come aquila altera, che sdegna la terra e va a posare nel cielo, spiccò l'ardito suo volo. Dipinse nella sua arrivata la camera detta della segnatura. Espresse nella vòlta la Teologia, la Filosofia, la Poesia, la Giurisprudenza. Ciascuna di esse ha nella vicina facciata una grande istoria allusiva al suo carattere. Sotto alla Teologia v'è la Disputa del Sacramento, che il Rio e con lui gli scrittori dell'arte mistica tengono pel capolavoro del Sanzio; sotto alia Filosofia v'è la Scuola d'Atene, la cui composizione è piena di tanta arte e di tanta filosofia, da potersi proporre come perfetto modello. Sotto alla Poesia è figurato il Parnaso, e vi si ammi-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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Vienna Madonna Giardino Sacra Fami Palma Orléans Bridgewater Londra Raffaello Firenze Lorenzo Nsbì Madonna Cardellino Firenze Pietro Nocchi Perfetti Raffaello Firenze Urbino Guidobaldo Montefeltro Nostra Donna Pietroborgo Augoulèine Sacra Giuseppe Orléans Delessert Parigi Guidobaldo Cristo Gabrielli Woodburne Londra Passavaut Atlante Sanzio Raffaello Perugia Servi Ansidei Nostra Donna Giovanni Battista Nicola Inghilterra Marlborough Blenheim Madonna Atlante Passavant Giovanni Battista Inghilterra Italia Perugia San Severo Cristo Padre Eterno Sant'Antonio Padova Madonna Bambino Cristina Svezia Orléans Conte Giovanni Antonio Bigaz-zini Roma Colonua Museo Napoli Firenze Raffaello Vinci Bartolomeo Ghir-landajo Ritratto Doni Pitti Domenico Canigiano Madonna Bambino Giovannino Elisabetta Monaco Rumobr Antologia Firenze Raffaello Perugia Baglioni Cristo Firenze Vasari Paolo V Borghese Roma Raphael Drbinaspinxit MD VII Dio Padre San Francesco Perugia Fede Speranza Carità Vaticana Firenze Santo Spirito Madonna Del Baldacchino Pitti TUrbiuate Frate Bella Giardiniera Madonna Bambino Gesù Giovanni Museo Louvre Parigi Francesco I Filippo Sergardi Raffaello Raffaello Peruginesca Raffaello Bramante Giulio Roma Sanzio Teologia Filosofia Poesia Giurisprudenza Teologia Disputa Sacramento Rio Sanzio Filosofia Scuola Atene Poesia Parnaso Qle Passavant