Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SAN TUBINO, SANT-EBINI, o DEGIR-MENLIK
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      solo istante dal farsi sentire, e snccedevansi di tratto in tratto intorno a Vulcano leggiere oscillazioni del suolo. Il vapore sulfureo fu spinto fino alla città dal vento dominante del mezzodì; ma i gabbiani invece ed altri uccelli ch'eransi radunati in gran numero, nei primi due giorni, intorno agli estinti e semi-estinti pesci galleggianti, non si videro nel terzo giorno. Nella notte del 21 ai 22 gennajo mostra-ronsi talvolta delle fiamme intorno al porto, particolarmente dal suo lato occidentale, donde si rese visibile la mattina seguente una bianca *e densa nube di fumo, cbe fu costantemente accompagnata da un zufolamento. In questo giorno rabbassarsi del suolo progredì di continuo colla primiera lentezza, e notevolmente dilataronsi le fenditure, ma più delle altre quella della cima del monte coni-forme esistente nell'isola. L'acqua dei laghi, ad eccezione di un solo, era di sapore salso amaro; calda e bollente l'acqua marina presso Vulcano, e tanto il suo fragore quanto il suo calore dilataronsi oltre il porto, sempre nella direzione 0., verso il lato più occidentale del porto, dove sembra essere il punto centrale di tutta l'azione vulcanica: parimenti si estese la tinta propria del mare quasi per tutto il golfo di Santorino. Nella notte precedente erasi aumentato il saliente fuoco e comparve talvolta sulla superficie del mare presso Vulcano una luce fosforica, ma verso le cinqué del mattino mostraronsi, nel centro dell'azione vulcauica, fiamme di fumo rosso, ed il fumo diveutò più denso e di color più oscuro. Diminuivano cotesto fiamme di tratto in tratto e crescevano, e durò ciò un'ora e mezzo, dopo di che, essendo le medesime scomparse, apparve sul mare uno scoglio, che andò a poco a poco crescendo, e cangios9i in isola.
      11 medico precitato, che si spinse fino alla distanza di soli 14 metri dal luogo dell'eruzione, av-verte ch'era bello il vedere come andasse formandosi e crescendo l'isola, che potevasi osservare a quella distanza senza il menomo pericolo, dacché non vi era nè oscillante il suolo, nè udivasi altro Btrepito che un lieve rumore ad intervalli, nè la terra eruttava sassi, mentre progrediva lo sviluppo dell'isola nella forma di tante bolle dall'iuterno all'esterno. Ad occhio nudo vedovasi il crescere dell'isola all'altezza di 18 metri, con 30 di lunghezza e 6 o 7 di larghezza. Nessun danno avevano cagionato all'isola cotesti fenomeni vulcanici, trauue il disturbo delle esalazioni dei salienti vapori, ed un movimento leggiero nel suolo, il di 20 gennajo. Anche i fenomeni meteorologici rimasero durante tutto questo tempo senza verun influsso, parte per una completa bonaccia, parte pel soffiare violento de' venti, e parte per la medesima ed inalterata azione vulcauica e per la sopraggiunta pioggia. Non vi fu forse giammai eruzione vulcanica cosi benigna e di si tranquillo sviluppo. Durante la notte del 24 gennajo progredì la formazione dell'isola colla stessa quiete, e le pietre di cui servissi in quel lavoro la natura erano risplendenti, e l'isola somigliava ad un grande cumulo di carboni bruciati, di considerevole grandezza. Anche il fumo era risplendente, in guisa da potersi paragonare alla coda di una cometa, e le nuvole formate nell'atmosfera dal fumo somigliavano a quelle che so-
      gliono precedere la pioggia. Alcuni dei formatisi laghi mandavano una luce fosforica, e dalla vasta fenditura del suolo in cima al monte comforme salivano di tratto in tratte rossiccie fiamme. Alle sei della mattina susseguente aumentossi il fumo in proporzione della grandezza dell'isola, che andava sempre crescendo ma con minor rapidità del di precedente. L'affondamento del terreno sembrava terminato, e l'acqua marina era in tutto il golfo colorata e torbida come il di innanzi.
      Fig. 5850. — Pianta delle itole Nea e Mikra Kammeni.
      A Nea Kammeni — a) Mikra Kammeni — b) Stabilimenti balneari! — c) Antico cratere — di Giorgio I 0 Vulcano — e) Afroessa — f ) Cappella di San Giorgio - g) Porto di S^n Giorgio — I numeri indicano gli scandagli t-seguiti al di 7 marzo, al ragguaglio di un metro e 70 centimetri per ogni scandaglio.
      Divulgatesi dai giornalisti greci coteste ed altre notizie sui curiosi fenomeni vulcanici di Santorino, il Governo ellenico si fe' sollecito d'inviare sopra luogo alcuni valenti naturalisti, i quali, giuntivi il di 11 febbrajo, accertarono scientificamente i fatti fin qui riferiti, ed ebbero ad accorgerai che lo scoglio emerso dal mare nel porto di Vulcano il di 1° febbrajo, erasi elevato all'altezza di 55 a 56 metri ed aveva acquistato almeno 1000 metri di estensione, formando un monte che poscia crebbe insieme coll'Ì8ola Nea Kammeni, sulla sua costa orientale, in vicinanza di quel porto Vulcano. Sulla riva del terreno affondato vedovasi una copiosa sorgente di acqua salsa, che correva impetuosa al mare, ed anche nella Mikra Kammeni vi erano fessure e calde esalazioni sulfuree. Tutti codesti fenomeni, collegati colla elevazione de) suolo tra la Nea e la Palea Kammeni, lasciano inferire sulla estensione^.
      ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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