Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SANTA CRISTINA - SANTA CRUZ ANDREA
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      tenore di Layes, territorio elevato e di una superficie di circa 800 miriametri quadrati, situato dall'altra parte della Serra Geral. Su quosta cosi grande superficie non si noverano se non se 105,000 abitanti. La Serra del distretto di Layes forma la linea di divisione fra i numerosi fiumicelli cbe scendono alla costa e i gran fiumi cbe formano altrettanti affluenti, navigabili la più parte, del Paraguay e dell'Uruguay. Tranne alcune basse terre, il paese è in ogni dove salubre e di estrema fertilità. Nelle isole e sulla costa coltivaoBi piante tropicali ed europee, e sul pianoro che ergesi a circa 1300 metri sopra il livello del mare le piante del mezzodì della Francia.
      La capitale della provincia, Nossa Senhora do Desterro o semplicemente Desterro, con un ottimo porto ed 8000 abitanti, che fanno un commercio ragguagliato a circa otto milioni di franchi all'anno, trovasi sulla costa occidentale dell' isola Santa Caterina. 11 porto San Francisco è situato nell'isola dello stesso nome al nord della provincia. È la baja di Garopas, in cui trovasi Porto Bello, che offre i porti più sicuri. Itapacorica, Paranagua e Laguna non sono che piccoli porti.
      La più antica e la più considerevole delle colonie tedesche della provincia di Santa Caterina è San Pedro d'Alcantara, in faccia a Desterro, con 700 abitanti. Le altre sono Varna-Graude, Santa Isabel, Dona Francesca, sul San Francisco, sulle proprietà del principe di Joinville.
      SANTA CRISTINA (geogr.). — Due comuni : S. C. d'Aspromonte, provincia di Reggio di Calabria, circondario di Palme, con 2075 abitanti. — S. C. Gela, in provincia e circondario di Palermo, con 1345 abitanti.
      SANTA CROCE (geogr.). — Più luoghi in Italia: S. C. Canterina, provincia di Siracusa, circondario di Modica, con 5100 abitanti. — S> C. di Magliano, provincia di Campobasso, circondario di Lanno, con 4082 abitanti. — S. C di Morcone, provincia di Benevento, circondario di S. Bartolomeo, con 4208 abitanti. — S. C. sull'Arno, provincia di Firenze, circondario di S. Miniato, con 6569 abitanti.
      SANTA CRUZ (geogr.). — Dipartimento della repubblica di Bolivia, con una popolazione di 153,164 abitanti. È uua molto ampia coutrada piana, generalmente bagnata dal Madeira, superiore affluente del rio delle Amazzoni, e dal Pilcomayot superiore affluente del Paraguay. Il clima è caldo ed umido; il suolo, fecondissimo, è ancora incolto in gran parte, quantunque attissimo alla produzione dello zucchero, cacao, vaniglia, caffè, indaco, cotone, riso, mais, patate, tamarindi, ananas, legni da tingere, ecc. La popolazione, composta in gran parte d'Indiani semi selvaggi, dà opera all'allevamento del bestiame e alla caccia, non che a certe rozze industrie. Le antiche missioni che avevano promosso la civiltà degl'Indiani sono in decadenza dopo l'espulsione dei missionarii.
      Il capoluogo, Santa Cruz della Sierra, con 5 a 6000 abitanti, appiè della Cordigliera d'Yuracaraes, è una città bene edificata e commerciarne. Quando sarà stabilito un sistema di comunicazioue per acqua colI'Atlantico, mediante il La Piata e il Ma-ranon, e quando la colonizzazione europea sarà più
      sviluppata, questa parte della Bolivia formerà uno dei più floridi territorii dell'America del Sud.
      SANTA CRUZ Andrea (biogr.). — Uomo di Stato dell'America meridionale, veterano della guerra d'indipendenza, uno dei fondatori della republica del Perù e della Bolivia, nacque nel 1793, al Perù; morì a Versailles nel settembre del 1865. Prese parte vivissima nell'insurrezione del suo paese contro la Spagna nel 1823, e divenne tosto generale dell'esercito rivoluzionario, avendo presa la Paz e sgomberato l'Alto Perù dalle regie truppe. Per la qual cosa levossi fra i maggiorenti del suo paese. Nel 1826 andò ambasciadore al Chili, e ne rivenne per succedere al general Sucre come presidente della Bolivia (nome preso dalla parte meridionale del Perù, dipendente dall'antico vicereame di Bueuos-Ayres). Nei cinque anni di presidenza (1829-1834) rese i più segnalati servizi alla novella repubblica, in cui raddusse la tranquillità, ordinò la finanza, promulgò nuovo Codice, promosse e incoraggiò l'immigrazione per favoreggiare l'agricoltura , l'industria e il commercio. Invocato come arbitro tra i pretendenti la presidenza del Perù, colse il destro per attuare il suo disegno di stringere confederazione tra Bolivia e Perù. Invase pertanto detto paese, e battuto l'8 agosto 1835 Gamarra, generale peruviano, fecesi riconoscere dittatore, e diede ai due paesi una costituzione, che consentiva loro amministrazione interna indi-peudente, sottoponendoli al governo centrale, di cui venne proclamato capo sotto nome di protettore. Nel carico novello continuò a dar saggio di talenti di perfetto uomo di Stato , sforzandosi a tutt'uomo di spandere fra popoli semibarbari civiltà e progresso. Ma nocquegli lo zelo, cui s'ar-rosero le gare degli emuli e le gelosie degli Stati limitrofi, massime del Chili che apprestò ajuti al generale Gamarra. Per la qualcosa Santa Cruz, tradito e battuto il 20 gennajo 1839 a Yungay, perdette medesimamente il potere in ambi i paesi, ridotto a cercar rifugio a Guayaquil nella repubblica dell'Equatore. Isuoi partigiani, non cessando dal brigare in prò suo, giunsero a tale di potergli di nuovo offerire la presidenza nella Bolivia ; egli però non volle, chè agognava al Perù, e solo nel 1844 rimpatriò, quando vide andati a vuoto tutti i disegni per porre in insurrezione il paese a proprio favore. Ma , sostenuto e sommesso a severa vigilanza, fu poi destramente allontanato. Perù, Bolivia e Chili accordaronsi di offerirgli un posto onorevole in Europa, per obbligarlo ad espatriare; sicché nel 1849, concessogli titolo di maresciallo, lo incaricarono di rappresentare la Bolivia col grado di ministro plenipotenziario a Parigi, Londra, Madrid e Brussella. Nel 1851 presso la Corte romana, ove negoziò un concordato utilissimo al proprio paese.
      Nel 1854 ritornò in patria per appoggiare la sua candidatura alla presidenza, come successore del general Belzu; se non che deluso nell'aspettativa di trovar simpatie in mezzo ai suoi, se ne tornò incontanente in Francia, e presevi stanza a Versailles, dove vivessi molti anni ritirato, quando il presidente Acha nominollo di bel nuovo ministro di Bolivia appo il Governo francese, posto che tenne^.ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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