Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      perito in molte opere distinte e fondate sulla logica del sistema niaja, il che è prova di vedute più larghe e più corrette. E similmente i varii dialetti pracritici vengono trattati in grammatiche particolari. La più antica opera di questo genere è la grammatica di Vararuce, la quale appartiene al quarto secolo avanti Cristo , e tratta del dialetto principale e de' tre altri che più strettamente ad esso sono connessi (la maggior parte dell'opera di Vararuce si trova nell' Insiti. Ling. Pracr. del Lasseu). A Vararuce tieue dietro una serie d'altri grammatici posteriori, i quali successivamente inchiudono ne' limiti delle loro opere varii dei dialetti iuferiori. Il più ragguardevole di questi grammatici è Emaciaudro, un giaino.
      Lessicografia. — L'origine della lessicografia sanscrita risale infino ai Vedi, giacché beutosto si dovette sentire la necessità di raccogliere e dichiarare le parole viete. Un'opera di questo genere intitolata Niructa, fa parte es euziale degli stessi Vedi. A fine di perfezionare la grammatica ai trovò di poi necessario di fare indici alfabetici delle radici verbali. I nomi, affine specialmente di fissarne i generi, furono ordinati tra di loro, non alfabeticamente, ma secondo la materia a cui appartenevano. La principale opera di questo genere, la quale ha servito di fondamento a tutte le posteriori, ò YAmnracosha (V. Amara), ch'essi hauuo di poi imitato persino nella disposizione. Ma nessuna di queste opere , che pur sono in gran numero. esaurisce del tutto i tesori della lingua.
      Metro. — Avendo gl'inni vedici, che si doveano studiare a memoria, coudotto a far considerazioni circa le leggi del metro, se ne vennero a scrivere trattati, i quali sono attribuiti ai primi inseguatori dei Vedi. Ma anche in questa parte gli scritti più antichi furono soppiantati da un'opera più receute, la quale tratta di tutto il sistema metrico in modo più compiuto. Di quest'opera è fatto autore Patan-giale, chiamato anche Pingalo.
      Musica. — La teoria della musica fu coltivata ancor essa secondo varii sistemi, ma in modo assai strano, essendosi personificate le varie note e le scale musicali. Poco o nulla si è stampato intorno alle scienze metrica e musicale ; ma a questa mancanza supplisce la copiosa dissertazione sul metro, pubblicata dal Colebrooke ( Asiat. Res., x).
      Rettorica. — Alle scienze filologiche appartiene pure l'indiano sistema di rettorica o più presto poetica, in cui le regole del parlare sono dedotte, non già da principio alcuno dell'arte, ma si dalie opere classiche e in particolare dal dramma, la cui teorica é copiosa al sommo e si perde dietro alle più minute distinzioni. Cotesta teorica appartiene ad un periodo di tempo meno antico. Tra le opere di rettorica si stamparono il Caviapracasa di Man-matabatto di Casmira (Calcutta 1829), e il Sanhi-tjadarpana di Caviragio (ivi 1828), che tutti due appartengono al xn o xm secolo.
      Commenti. - Negli ultimi tempi i grammatici indiani si travagliarono di scrivere commenti intorno alle opere più antiche , massime classiche. 1 più stimati tra gli scoliasti, dei quali abbiamo co » sono Mallinato , per rispetto ai poemi epici più moderni, e Sridarasvamine riguardo alBagavadgttu. Uu segnalato servigio che hauuo reso alla letteratura indiana i commentatori gli è quello di fissare e conservare inaitelo un buon gusto, massime in quanto s'appartiene ai grandi poemi epici. Nel Bengala si è stabilita una scuola filologica, ordinata ad un fiue dirittamente contrario, giacché quivi si pose mano a compilar recensioni d'opere classiche in cui, coutro ogni sorta di critica, quale noi la intendiamo, gli scoliasti si tennero stretti al significato, ma non dubitarono di alterarne al tutto l'espressione; e si fatte sono le recensioni loro del Ramajana, del Sacontala e di altri drammi. Vapadevo, grammatico di questa scuola, inventò simigliautemente un nuovo sistema grammaticale, secondo il quale alterò i termini dottrinali di Panine; ma per gli altri rispetti, senza punto dipartirsi dal metodo di quello (Muydluibo-dha, Calcutta 1825).
      Astronomia. — I più antichi documenti della storia indiana sono i calendarii che vauuo uniti coi Vedi e che, secoudo il Colebrooke, appartengono al xiii secolo av. Cr. Essi comprendono un auno solare di giorni 365, e souo composti in modo da determinarlo esattamente. E anche in questa parte mak potrebbesi.accennare come le scienze matematiche e astronomiche da questi semplici elementi si veuissero gradualmente svolgendo, giacché noi nou le possediamo se non nella loro forma più perfetta. Ajutati dal sistema di notazioue ch'essi inventarono, gl'lndiaui furono particolarmente felici ne' loro modi di trattare l'aritmetica e l'algebra, le quali ebbero una tale influenza sui loro studii matematici, ch'essi tolsero auzi di sciogliere le qui-stioui geometriche analiticamente, in quella guisa appunto che i Greci all'incontro risolvevano le qui-stioni aritmetiche colla geometria <Lilavati, di Ba-scaro, Calcutta 1831; Colebrooke, Algebra of the Hindoos, ivi 1817, in 4°).
      Nelle più antiche opere indiane che ancor ci restano intorno all'astronomia, si scorgono varii sistemi diversi, dei quali si tratta in cinque opere intitolate Siddhantas, che, secoudo pare, contengono le stesse teorie le quali in appresso si vennero successivamente estendendo e migliorando. Al principio del vi secolo dell'èra volgare, esse furono messe a ragguaglio tra di loro da Varaha-mihiro; e altri astrouomi le rifecero sottotitoli diversi, ciascuno coll'intendimento d'introdurvi la propria teoria. 11 più autorevole di tutti questi astronomi è Ariahatto, che fu primo a smancep-parsi del tutto dalle nozioni mitologiche. Egli conosceva il moto della terra intorno al suo asse, e calcolò più accuratamente che Tolomeo non fece, la precessione degli equinozi. Le due sue opere, cioè 1*Ariashtasata, che è una sposizione del suo sistema in 800 strofe, e il compendio di questa intitolato Dasagitaca, non ci sono note se non per via di citazioni. Non si sa per l'appunto in cbe tempo vivesse. Secondo il computo del Colebrooke, che pare assai probabile, il tempo meno antico a cui si possa assegnare, sarebbe il 478 dell'èra nostra; ma il Whish (Trans. Asiat. Soc., m,259)ne poue l'anno della nascita intorno al 502. E il fissarne con certezza la data sarebbe di grande importanza rispetto alla quistione che fu ventilatit^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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