Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (407/463)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      1224
      SANSCRITA LINGUA E LETTERATURAdre, e questa tendenza si manifesta già fin nella più antica forma del sanscrito. E ciò apparisce, per citare un esempio, nella sostituzione del c e g palatino (come in Cino, gito) al c e al g gutturale, per l'appunto come avvenne in molte parole latine italianizzate. Similmente non fu contrario al genio del sanscrito classico l'adottare ch'esso fece le forme verbali del pracrito e ritenerle insieme colle sue forme legittime e stabilite, la qual cosa è prova che le due lingue dovettero coesistere per lungo tempo.
      Il pali si manifesta come lingua di formazione perfetta nelle opere buddistiche trasportate a Ceylan, la cui compilazione bì deve avere per anteriore almeno al terzo secolo avanti Cristo ; © il dialetto magadhi si trova distintamente ricordato alla metà del terzo secolo avanti Cristo nelle iscrizioni del re À8oco, diciferate dal Prinsep (Journ. Asiat. Soc. Bengal, 1837, pag. 566, 794,963). E una lingua pracrita pure si ritrova nelle medaglie de' re greci scoperte nel Cabul e presso l'Indo, diciferate la più parte dal Lassen. Sono inoltre pracriti molti dei nomi trasmessici dai Greci ; e così per esempio quello del Deccan, che nel Periplo del mare Eritreo si legge Aa/tva€ot£Y]<;, non corrisponde già al sanscrito dakshinapatha, ma sibbene a capello al pracrito dakkhinabadha. Quindi è che negli ultimi cinque secoli av. Cr. il pracrito dovette essere la lingua volgare del popolo; e infatti i drammi scritti in quel torno danno a divedere la distinzione delle due lingue nel modo più distinto, gli uomini parlando sanscrito, e le donne e i personaggi d'ordine inferiore il pracrito; il che prova pure come il sanscrito fosse tuttavia lingua vivente e usata dalla gente colta. E questo viene affermato da molte circostanze; e sarebbe errore il credere che il sanscrito non fosse indi in poi adoperato se non come lingua dotta. Infatti essa fu la lingua della Corte di Casmira insino al xn secolo dell'èra volgare, e mantenuesi probabilmente in uso nelle piccole Corti indipendenti di Ragiaputana fino al xv secolo. Da quanto si conosce, egli apparisce chiaro come il sanscrito ei trovasse in diverse condizioni secondo le varie provincie dell'India. Diedegli il colpo finale la conquista maomettana, e oggi più non si adopera che nelle letterarie disputazioni dei collegi bramaneschi.
      Letteratura. — La sanscrita letteratura incominciasi dai Vedi e sovr'essi del tutto si fonda (V. Vedi). Il resto di questa letteratura si può dividere in poetica e in scientifica. La poetica si può riferire a due distinti periodi, uno de' quali viene principalmente contrassegnato dalla composizione dei grandi poemi epici, e l'altro si può qualificare come il periodo della poesia artifiziale. Nel primo l'interesse è nazionale e nasce dalla intrinseca natura del soggetto; nel secoudo dipende dalla forma.
      Poesia epica. - L'epopea sanscrita non ci venne che nel suo stato già perfetto ; e perciò la sua origine è per noi ravvolta in grande oscurità, e si deve cercare tra i rapsodi che il Ramajana ci rappresenta a un di presso nel carattere nel quale ci si mostrano presso gli ultimi principi dell'India. I materiali di quest'epopea consistettero dapprima nelle genealogie delle famiglie principesche, al cuiservizio bì trovavano i rapsodi, e quindi in certi avvenimenti ragguardevoli delle storie domestiche che prima si cantavano separatamente e dipoi furono incorporati colle Btesse genealogie. E perciò egli è possibile che vi siano stati tanti poemi epici quante furono le famiglie principesche. Ma col tempo questi poemi andarono tutti perduti, da due in fuora, i quali devono la loro conservazione in parte al merito poetico e più all'interesse del soggetto; e sono il Ramajana e il Mahabarata. Ma anche questi soggiacquero a molte importanti mutazioni dacché uscirono dalle mani dei loro autori. Infatti essi vennero del tutto rifusi conforme agli interessi sacerdotali, coll'aggiunta di quelle parti in cui Rama e Crisna, che in origine non erano altro se non eroi mortali, appajono come incarnazioni di Visnù. Queste giunte però bì collegano si poco strettamente colla materia principale, che se ne possono stralciare senza che il complesso del poema n'abbia a ricever nocumento. Nel Mahabarata si mirò a raccogliere in un sol corpo tutto il ciclo delle tradizioni ; e siccome i poemi epici erano destinati all'istruzione e al diletto della casta de' guerrieri, non solo vi s'aggiunse quanto potesse in costoro crescere la riverenza verso i bramani, ma vi sono libri intieri di notabil lunghezza ne' quali spiegansi in modo popolare i loro sistemi di cosmogouia, di filosofia e di giurisprudenza (V. Mahabarata e Ramajana).
      Giurisprudenza. — Allo stesso periodo di letteratura appartengono le opere legali (sastras), tra cui primeggia il codice di Mauù (V. Manù). Oltre a questo, ve ne sono altri parecchi di simil genere, di cui fecersi pure autori sacri personaggi mitologici, come Visnù, Vrihaspate, Narado e altri. Tutte queste opere furono ridotte a forma stabile coll'andar del tempo, la qual cosa dovette seguire contemporaneamente, giacché esse fannosi a vicenda de'rimandi e delle citazioni, e quanto al contenuto non si differeuziano gran fatto tra di loro. 11 Jagnavalchia Sastra esiste tuttavia nel commento (il Mitàxara) che se ne fece; e da questo infatti si potrebbe forse ricostruir l'originale. Il Mitàxara cita molti luoghi del Gautama Sastra, altra opera di simil genere che probabilmente esiste ancora nell'India in istato perfetto.
      Purani. — I pur ani, se ne guardiamo la forma, vogliono essere classificati cogli antichi poemi epici. Essi sono voluminose raccolte di leggende e tradizioni indiane, scritte a fine d'illustrare l'origine e la storia di qualche particolar luogo sacro o di qualche setta, e da leggersi per istruzione del popolo alle grandi feste. Incominciano tutti da una cosmogonia, alla quale aggiungono la genealogia degli Dei e lo svolgimento de' periodi mondiali, come pure tradizioni storiche mal connesse, in modo da formare una favolosa cronologia; e cosi vengono giù fino alla storia del luogo sacro a cui sono specialmente dedicati; e finiscono colla sposizione dei miracoli e d'altre cose tali che in detto luogo furono operate. Essendo essi destinati ad esser letti io pubblico, sono perciò adoperati come mezzo di far giungere al popolo quegli ammaestramenti che ad esso si giudicano necessarii. E perciò contengono non solo precetti di divozioni e pratiche religioset^ooQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

Pagina (407/463)






Cino Ceylan Cristo Cristo Prinsep Journ Cabul Indo Lassen Greci Deccan Periplo Eritreo Corte Casmira Corti Ragiaputana India Vedi Ramajana India Btesse Ramajana Mahabarata Rama Crisna Visnù Mahabarata Ramajana Mauù Visnù Vrihaspate Narado Jagnavalchia Sastra Mitàxara Mitàxara Gautama Sastra India Qle Asiat Soc Vedi Mahabarata Manù