Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      del medesimo anno San Salvador si nnl di bel nnovo a Nicaragua e Honduras per formare uno Stato federale. Nel marzo del 1852 fu eletto presidente della Repubblica, in luogo di VasconceloB, il dottor Francesco Duenas. cui succedò nel 1859 il generale Gerardo Barrios, il quale non tardò a rompere guerra a Guatemala. Egli spedi un corpo sotto Jerez, si fece dare dal Congresso poteri straordi-narii, comperò il brick da guerra Experiment e sconfisse Carrera a Coatepeque. 11 3 marzo del 1863 il governo di Honduras dichiarò di voler assistere San Salvador nella sua guerra contro Guatemala, e il 16 giugno dello stesso anno le truppe di San Salvador furono sconfitte nella pianura di Santa-Uosa da quelle di Guatemala ; a cagione di questa sconfitta la più parte degli spartimenti di San Sai vador si dichiararono per Francesco Duenas proclamandolo presidente della Repubblica. Nè da quell'epoca ritrovò mai durevole pace l'America centrale, condannata ad un perpetuo alternare di anarchia e di marasma.
      Vedi : Juarros, Hiatory of Guatemala —• Haef-kenB, Reise naar Guatemala and Central Amerika — Baily, Central America.
      SAN SALVATORE (geogr.). — Parecchi luoghi d'Italia: S. S. di Fiialla, circondario di Patti, provincia di Messina, con 2521 abitanti. — SS. Mon ferrato, provincia e circondario di Alessandria, con 7271 abitanti. — S. S. Telesino, circondario di Cerreto, provincia di Benevento, con 2999 abitanti.
      SAN SALVO (geogr.). — Comune nel circondario di Vasto, provincia di Chieti, con 2286 abitauti.
      SANSANDING (geogr.). - Città nel N. 0. dell'Africa, nel Bambarra, sul Niger, con 11,000 abitanti ed attivo commercio.
      SANSCARA (relig. ind.). —• Indica i dieci essenziali riti degli Indiani delle prime tre caste.
      SAN SALVATORE o BAIAMO (geogr.). - Città della parte orientale dell'isola di Cuba, a 50 chilometri a maestro di Santiago, presso la riva sinistra del Cauto, piccolo fiume che gettasi in un canale fra Cuba ed i Baxos di Santa Clara, cui Bayamo dà il buo nome. Conta 14,000 abitanti. Vi ha un vasto ospedale, un collegio e mediocri fabbricati. 11 territorio che circonda la città abbonda di piantagioni di squisito tabacco.
      SANSCRITA LINGUA E LETTERATURA (filol. indiana). — Lingua. — 11 sanscrito è un ramo della famiglia delle lingue indo-germaniche ; e fra tutte le lingue, quella che più si accosta al tipo primitivo; e mediante la sua originalità, purezza e abbondanza di forme, giova mirabilmente a schiarire le oscure leggi della formazione delle lingue. Essendo esso inoltre fornito di una letteratura assai ricca, ed essendo stato ampiamente trattato e svolto dai grammatici indiani, non appena se ne n'introdusse lo Btudio in Europa, che esso diede origine ad una nuova scienza filologica, quella della grammatica comparativa, e trasse alla conclusione che l'antico persiano, l'armeno, il greco e il latino non formavano un tempo che una sola lingua insieme col tedesco, col lettico, collo slavo, e fin anco col oeltico, le quali lingue servono mirabilmente ad illustrarsi a vicenda.
      11 sanscrito fu introdotto nell'India quando lastirpe bramanica s'impossessò di quella contrada ; e avendone cacciato le lingue degli aborigeni, le quali ora più non bì parlano che nel Decoan meridionale, come il telingo, il tamulico e altre, si diffuse per tutta quella gran distesa che è tra l'Hi-malaya, l'Indo e il Chistna. Frammezzo a siffatti limiti esso ebbe una storia sua propria, e soggiacque a varie mutazioni. Scorgesi nella sua forma più antica nei Vedi, intorno al Becolo xv av. Cr.; e in questo stato il sanscrito ha molta affinità collo zendico, l'antica lingua della Persia, e contiene molte forme e parole che divennero poi viete. 11 sanscrito classico, all'incontro, determinatene una volta le forme grammaticali, ha per circa 3000 anni, parte come lingua vivente, e parte come lingua dotta, ritenuta la stessa struttura, tranne la varietà di stile e pochi arcaismi che non s'incontrano se non nelle più antiche opere.
      Dialetti pracriti. — Dal sanscrito però nacquero, fin da tempo comparativamente antico, alcuni dialetti che a poco a poco si andarono Bempre più allontanando dall'originale e differenziandosi fra di loro ; e da siffatti dialetti nacquero le lingue ora parlate nell'India. Vi è però una legge alla quale tutti soggiacquero questi dialetti; e, cosa singolare, cotesta legge è per l'appunto quella medesima che preBedette alla formazione delle lingue romanze, uscite dal latino, vogliam dire l'italiano, lo spagnuolo e il francese. Nelle une e nelle altre di queste lingue derivate vedesi lo stesso raddol-cimento, la stessa assimilazione di lettere, la stessa esclusione di suoni aspri, il medesimo indebolimento di forme, la medesima sostituzione di segnacasi ai casi, e le Btesse conjugazioni perifrastiche. Il nome generico dato dai grammatici indiani a queste lingue è quello di pracrito, cioè liugua derivata; mentre il termine aanscrito viene applicato alla lingua madre, quasi lingua regolare e grammaticale per eccellenza.
      11 più antico di queBti dialetti, e men lontano dal sanscrito, è il pali, che divenne la lingua sacra dei buddiBti, i quali, abrogando la distinzione delle caste, abbisognavano di una lingua che, almeno r er le opere non rigorosamente scientifiche, non fosse solamente intesa dalle classi privilegiate. Avendo i buddisti trasportato il pali dall'India Settentrionale nell'isola di Ceylan, quel dialetto continuò a fiorire in quest'isola, e possiede una letteratura as^ai copiosa (Burnouf e Lassen, Essai sur le Pali, Parigi 1826 ; Clougb, Pali grommar, Colombo 1832)! La lingua che in particolare dicesi pracrito, prò* priamente maharasthri) giacché l'origine sua locale è da cercare nel paese de' Maratti), non è gran fatto diversa dal pali; e viene usata tuttavia dai Giainl (V.). Il magadhi e il sauraseni, il primo parlato originariamente nel Behar e l'altro sulle sponde del Giumna, non si differenziano che un poco più dal sanscrito (Lassen, lnstitutiones linguce pracriticce, Bonn 1838). Oltre a questi, vi sono molti dialetti più moderni, tra cui non accenneremo che il vragiabascia (Brig bhacha) per l'eccellenza della sua poetica letteratura e come padre deirindostanico.
      La formazione delle lingue pracrite dal sanscrito venne naturalmente dal carattere della lingua ma-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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