Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      poco note o ignorate di antichi autori ; ed alle sue cure si debbono i poemi di Grazio Pulisco, di Olimpio Nemesiano, di Rutilio Nuroaziano, ed alcuni frammenti di (ppocrate, Ovidio e Solino. Ritornò poscia in Italia, dove erasi di fresco pubblicata la sua opera intitolata l'Arcadia, specie di romanzo pastorale, che venne accolto con immenso favore. Gouzalvo di Cordova, detto il Gran Capitano, poso in opera tutti i mezzi per farselo amico, ed avrebbe desiderato che egli celebrasse i suoi trionfi; ma chi aveva lasciata la patria per seguire un re nell'esi-glio, non era disposto a cantare le geste del fortunato conquistatore. Sauuazaro giunse ad un'età assai provetta. Obbligato ad uscire di Napoli per mettersi in salvo dalla peste che vi si era manifestata nel 1527, riparò iu un villaggio, alle falde del Vesuvio, non lungi dal ritiro dove viveva una dama, la quale credesi che fosse amata dal poeta negli ultimi suoi auni. Tostochò il timore del contagio fu passato, lasciò quell'asilo, e ripigliò le sue ordinarie faccende, cui la morte interruppe poco tempo dopo. La più probabile opinione si è che morisse nel 15:*0 (il 17 d'aprile); e le sue ceneri riposano in una tomba eretta nella chiesa fatta da lui stesso costruire a Mergellina. 11 Bembo vi fece scolpire il seguente distico:
      Da sacro cineri flores; hic ille Maroni Syncerus, musa proximus, ut tumulo.
      Per intelligenza della quale iscrizione conviene avvertire che il Sannazaro entrando nell'accademia del Puntano aveva ricevuto il nome di Azzio Sincerei, sotto il quale pubblicò la maggior parte delle sue opere. Questo insigne poeta era grandemente ammiratore di Ovidio e di Properzio. Celebrava ciascun anno il giorno natale del primo con un banchetto, nel quale uno de' suoi servi gli recitava i Tersi del secondo. Prese entrambi per modello; il primo nella poesia eroica, il secondo nelle elegie. Scrisse egualmente bene iu latino e in italiano, e fu gran limatore delle proprie opere. Arricchì la poesia latina d'un genere nuovo, cioò delle egloghe pescatone, in cui si descrivono i costumi e le occupazioni dei pescatori. Le sue opere in lingua italiana, raccolte in un volume in-4° (Padova 1723), con una vita dell'autore per Crispo da Gallipoli, comprendouo: VArcadia, mista di prose e versi, di cui sessanta edizioni furono pubblicate uel solo secolo xvi ; sonetti, canzoni, lettere, ecc. Le Opere latine, spesso stampate separatamente, e raccolte pure in un volume in-4° (ivi 1719), con una Vita dell'autore per G. A. Volpi, contengono i seguenti scritti : De partu Virginis, poema iu tre canti che gli costò venti anni di lavoro, e gli meritò il titolo di Virgilio cristiano; Salices et lamentalio de morte Christi, cinque egloghe; epigrammi, ecc. Colletet tradusse in francese il poema De partu sotto il titolo di Couches sacrées de la Vierge (Parigi 1646). Giolito, Casaregi, Bigoni e l'abate Giuseppe Lazzari lo tradussero in italiano.
      Vedi: Crispo, Vita di J. Sannazaro (Roma 1693)
      — Colangelo, Vita di G. Sannazaro (Napoli 1819)
      — Angel'S, Sannazar (Parigi 1824).
      SANNAZZARO o SAN NAZZARO (geogr.). - Più luoghi in Italia: S. N. de' Bargondi, provincia e cir- ,
      condario di Pavia, con 47)6 abitanti. — S. N. e Calvi, circondario e provincia di Benevento, con 2492 abitanti. — S. N. Sesia, provincia e circondario di Novara, cou 1308 abitanti.
      SAN NICANDRO (geogr.). — Due grossi comuni in Italia: S. N. di Bari, provincia e circondario di Bari, cou 5871 abitanti. — S. N. Garganico, provincia di Foggia, circondario di S. Severo, cou 8257 abitanti.
      SAN NICCOLO' (geogr.). - Due comuni: S. N dAr-cidano, circondario di Oristano, provincia di Cagliari, con 1257 abitanti. — S N. Gerrei, provincia e circondario di Cagliari, cou 1055 abitanti.
      SAN NICOLA (geogr.). — Più luoghi in Italia: S. N. di Crissa, provincia di Catanzaro, circondario di Mouteleoue, con 2278 abitanti. — S. N. dell'Alto, circondario di Cotrone, provincia di Catanzaro, con 26X5 abitanti. — S N di Tremiti, una delle isole di questo gruppo. — S. N. la Strada, provincia e circondario di Caserta, cou 3865 abitauti. - S. N. Manfredi, provincia e circondario di Benevento, con 1997 abitanti.
      SAN NIC0LA0 (geogr.). — Capoluogo di Cantone, circondario di Bastia, in Corsica, con 2400 abitanti.
      SANNIO e SANNITI (lat. Samnium e Samnites, gr. fi 2vuvitic, lau-vìTou) (stor. ant. ed etnogr.). — Una delle precipue regioni o distretti dell'Italia centrale, la cui denominazione prendevasi ora in più largo ed ora in senso più stretto, essendo stati i suoi abitatori, noti col nome di Sanniti (Samnites, 2at(AvtTou, ZouviTott), un popolo numeroso e potente, che componeva8Ì di parecchie distinte tribù, le quali ne avevano fondate delle altre finitime, e queste venivano pure sovente inchiuse sotto lo stesso appellativo, sebbene non formassero propriamente parte della nazione. Ma il Sannio proprio, secoudo il significato più usuale del nome (esclusi i Fren-tani ma inchiusi gl'lrpini), era un territorio tutto interno, confinante al N. coi Marsi, Peligui e Fren-taui; all'È. coil'Apulia; al S. colla Lucania, ed al S. 0. ed 0. colla Campania e col Lazio. Cotesto paese, racchiuso entro i contini or mentovati, era quasi tutto montuoso, essendo coperto dalle grandi masse alpestri e ramificazioni degli Appenniui, che perdettero in questa parte del loro corso, anche più che altrove, la natura di catena o giogaja regolare, e consistono in una massa irregolare e rotta, la cui configurazione non si può facilmente intendere. Ma siccome tutta la topografia del Sannio ha per base la formazione e disposizione di cotesti gruppi di montagne, gioverà esaminarle alquanto in particolare, notando i seguenti punti:
      1° Nella parte N. del distretto, attiguamente ai Marsi e Peligni, eravi una massa rotta ed irregolare di montagne, contenente le scaturigini del Sagro (Sagrus, oggi Sangro), e stendeutesi da ambi i lati della valle di cotesto fiume, fiuo alle frontiere dei Frentani. Era questo il paese dei Cara-ceni, la più settentrionale delle sannitiche tribù, la cui città principale era Aufidena (oggi Alfedena nell'Abruzzo Ulteriore II), 8 chilom. circa sopra Castel di Sangro, oggi capoluogo del circostante mandamento.
      2° La valle del Sangro era separata, mediante un passo montuoso di considerevole altezza, dalla valle del Volturno, fiume che comunemente si con-


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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Grazio Pulisco Olimpio Nemesiano Rutilio Nuroaziano Ovidio Solino Italia Arcadia Cordova Gran Capitano Napoli Vesuvio Mergellina Bembo Maroni Syncerus Sannazaro Puntano Azzio Sincerei Ovidio Properzio Tersi Padova Crispo Gallipoli VArcadia Opere Vita Volpi Virginis Virgilio Salices Christi Couches Vierge Parigi Casaregi Bigoni Giuseppe Lazzari Crispo Vita Sannazaro Roma Vita Sannazaro Napoli Sannazar Parigi Italia Bargondi Pavia Calvi Benevento Sesia Novara Italia Bari Bari Garganico Foggia S. Severo Ar-cidano Oristano Cagliari Gerrei Cagliari Italia Crissa Catanzaro Mouteleoue Alto Cotrone Catanzaro Tremiti Strada Caserta Manfredi Benevento Cantone Bastia Corsica Samnites Tou Italia Sanniti Samnites AvtTou ZouviTott Sannio Fren-tani Marsi Peligui Fren-taui Apulia Lucania Campania Lazio Appenniui Sannio Marsi Peligni Sagro Sagrus Sangro Frentani Cara-ceni Aufidena Alfedena Abruzzo Ulteriore II Castel Sangro Sangro Volturno Severo