Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SAN CONO - SAND (AMANTINA, LUCILLA, AURORA DUPIN, DETTA GIORGIO)
      nella provìncia di Firenze. Il circondario comprende le preture o mandamenti di Castelfiorentino. Castelfranco di Sotto, Cerreto-Guidi, Empoli, Fucec-chio, San Miniato e Montajone, con una popolazione complessiva di 114,732 abitanti. È bagnato dall'Arno, dall'Elsa e dall'Evola, ed è alternato di colline e pianure. Gregorio XV ebbe a dire che i colli sanminiatesi sono i più ameni ed i più fertili della Toscana, e la città stessa in cielo felice (Ughelli, Italia sacra), quantunque dall'Elsa e dagli altri corsi d'acqua che bagnano il territorio s'alzino alla mattina fitte nebbie. Le colline tufacee sono coperte di olmi, viti, campi sativi, ecc., e le pianure producono vino, granaglie, frutti e altri prodotti agrarii. Avvi nel circondario la tenuta o podere-modello di Meleto, fondata dal marchese Cosimo Ridolfi.
      La città di San Miniato, capoluogo del circondario con 16,739 abitanti, sorge lungo la cresta di una collina tufacea, diretta da levante a ponente maestro, con a scirocco l'Arno, a levante l'Elsa e a ponente l'Evola, presso la strada ferrata da Firenze a Livorno in vicinanza dell'Arno. Vi è una bella cattedrale adorna di statue e di stucchi, per la quale descrizione rimandiamo all'articolo seguente. La chiesa di San Francesco ha dipinti di Giotto; e quella di San Giacomo dei Domenicani è ricca, segnatamente in sagrestia, di buoni freschi e tavole dei secoli xiv e xv, fra le quali una bellissima del Pozzo. Decoroso e ben situato è l'edi-fizio del seminario, e non è meno pregevole l'ospedale. Annoverasi fra i suoi istituti un ginnasio comunitativo, il conservatorio di Santa Marta in Mentopoli, una cassa di risparmio e un'accademia scientifica e letteraria detta degli Enteleti. Vi si tengono tre fiere all'anno.
      La città di San Miniato era in origine un piccolo castello ch'ebbe nome dalla chiesa di San Miniato, fondata fin dal 700. I suoi castellani o cattarli furono della consorteria dei signori di Corvaja e Vallecchia, de' quali si trovano memorie sin dal secolo x. Se avesse a credersi al Boni neon tri, che scrisse gli annali di questa città, l'imperatore Ottone 1 ne sarebbe stato il fondatore. Fu sede però di vicarii imperiali, e da alcun di loro pare prendesse la denominazione al Tedesco. Nell'anno 1347 cominciò a porsi sotto la balìa della Repubblica fiorentina. Parteggiò spesso nelle guerre tra Pisa e Firenze, finché cadde pienamente in potere di quest'ultima, e seguì poi le vicende del granducato.
      ' Da San Miniato traggono origine le famiglie Borromeo e Buonaparte, i quali ultimi passarono poi in Ajaccio, ov'ebbe culla Napoleone il Grande. È anche patria del celebre Francesco Sforza duca di Milano, onore della milizia italiana, e di Giovanni Pieroni, discepolo di Galileo, non che di molti altri uomini illustri nelle scienze, nelle lettere e nelle arti. È auche illustre ed antica la serie de' suoi vescovi.
      SAN MINIATO AL MONTE (chiesa di san) Firenze e fuori delle sue mura in direzione sud-est, scorgesi una bella ed antica chiesa ove riposano le reliquie di san Miniato, martirizzato sotto Decio, intorno la metà del ni secolo, e che gli è dedicata.
      Questa chiesa fu edificata sull'area d'un oratorio con8ecrato originariamente a san Pietro, e cbe risaliva ad un'epoca molto antica, posciacbè nel 774 una chiesa l'avea surrogato. Carlo Magno la dotò di quattro case, e le diede il titolo di basilica, per onorar la memoria di sua moglie Ildegarda. Vasari e Borghini riferiscono che nel 1013 il vescovo di Firenze Ildebrando od Aliprando. coll'ajuto dell'imperatore sant'Enrico e di sua moglie santa Cunegonda, ricostrusse intieramente quest'edifizio, rovinato dal tempo e dai barbari, l'arricchì di mosaici e marmi preziosi e vi ristabilì i Benedettini che servivano in addietro l'oratorio e la chiesa; eglino avevano abbandonato la badia dorante la ricostruzione e vi rimasero fino al 1373, nel qual anno furono surrogati dai Frati minori.
      La pianta del monumento, non volto ad oriente e sprovveduto di portico anteriore, si divide in tre navi, e come quelle della maggior parte delle basiliche offre in fondo al santuario l'abside semicircolare, e i collaterali terminano in quadrato; ma osservausi in essa alcune variazioni particolari che basterebbero a classificare l'edificio nello stile romano-lombardesco, se altre particolarità, che faremo conoscere nella descrizione, non conducessero a questa conseguenza.
      I due ordini di colonne che separano le navi sono divisi ciascuno in tre sezioni da piedritti composti da quattro colonne addossate, disposizione analoga per ogni verso a quella che fu generalmente adottata nell'architettura romana (V. Tavola CCCLXl).
      La pianta dell'abside offre alla sua origine nn aggregato di semicolonne; l'emiciclo, ornato di colonnette ; finalmente nella parte esterna della tribuna due piedritti sporgenti compiono la distinzione che s'ha a stabilire fra la pianta di questa chiesa e quella dei tempii cristiani dei primi secoli.
      La facciata rivolta al nord verso Firenze forma coirannesso convento un insieme pittoresca L'edi-fizio si presenta con una decorazione notevole per la sua ricchezza e che forma molte divisioni ben distinte. La prima e la più importante occupa tatù la larghezza della chie8a, e contiene cinque graudi arcate, alle quali si arriva per alquanti gradini. Sei colonne di marmo innestate nel muro di faccia e coronate di capitelli di forma antica reggono archi poco salienti, circondati d'archivolti in marmo di buonissimo gusto. Tre porte con larghi stipiti dànno accesso alla chiesa; due finte occupano le arcate piene; spartimenti divisi da larghe bande verdi riempiono i semicircoli, un cornicione corre tutto questo piano inferiore. Due acroterii sorreggono la spinta delle cornici inclinate che indicano il pendio dei tetti. I semifrontoni che incoronano i pendii sono sormontati da teste scolpite nello stile romano, e i timpani contengono graticci in marmo di colore. Finalmente la navata centrale ha una larga facciata fregiata di quattro pilastri scanalati e s'alza fino in cima all'edilìzio, di cui nasconde il tetto mediante un ricco frontone.
      Fra i pilastri di mezzo fu aperta una finestra quadrangolare ornata di due colonne sorrette da leoni di scoltura romana e incoronate da un cornicione a frontone nello stile classico. Sopra la finestra un mosaico in ismalto a fondo d'oro rap-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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Firenze Castelfiorentino Cerreto-Guidi Empoli Fucec-chio San Miniato Montajone Arno Elsa Evola Toscana Ughelli Italia Elsa Meleto Cosimo Ridolfi San Miniato Arno Elsa Evola Firenze Livorno Arno San Francesco Giotto San Giacomo Domenicani Pozzo Santa Marta Mentopoli Enteleti San Miniato San Miniato Corvaja Vallecchia Boni Ottone Tedesco Repubblica Pisa Firenze San Miniato Borromeo Buonaparte Ajaccio Napoleone Francesco Sforza Milano Giovanni Pieroni Galileo Firenze Miniato Decio Pietro Magno Ildegarda Borghini Firenze Ildebrando Aliprando Enrico Cunegonda Benedettini Frati Firenze Qle Guidi Carlo Vasari