Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      vincia di Cuneo, circondario di Moudovl, con 2028 abitanti. — S. M. Prazzo, provincia e circondario di Cuneo, cou 1<>32 abitanti.
      SANMICHELI Michele (biogr.). — Celebre architetto, nato a Verona nel 1484, scelse la professione del padre che gli fu utile di esempi e di cousigli. Di sedici anni si recò a Roma per istudiare architettura e si strinse di amicizia con Michelangelo, Bramante, Sansovino ed i Saugallo, coi quali ebbe poi comune la gloria. I primi edifizi da lui eretti furono le cattedrali di Orvieto e di Montefiascone, di stile grandioso e corretto. Richiamato a Roma, entrò al servizio di Clemente VII, il quale lo mandò poi a mettere in salvo Parma e Piacenza da un colpo di mano che temevasi per parte del contestabile di Borbone. Rivide p scia la patria, e la Repubblica di Venezia lo assoldò per fargli erigere nuove fortificazioni e riparar le antiche. Nel 1527 eresse il Sanmicheli a Verona il bastione della Maddalena, il quale fu il primo saggio de' bastioni angolari, adottati da poi da tutti i moderni ingegneri. Il rivolgimento prodotto nell'arte della guerra dall'invenzione della polvere da schioppo avea resi necessari i dei cangiamenti nelle fortezze, ed alcune idee proposte da Alberto Durer nella sua opera Demunitione urbium servirono piuttosto a dinotare i difetti de' vecchi sistemi, anziché a suggerire il modo di sfuggirli. Soltanto dopo il Sanmicheli si apprese a sostituire ai bastioni rotondi quelli ad orecchioni e ad angoli, che non lasciano alcuna parte scoperta. La Repubblica di Venezia, prezzando i vantaggi de' nuovi bastioni, costruir ne fece dappertutto; ed in poco tempo Bergamo, Pe-pchiera, Brescia, Legnago, Padova, del pari che Corfù, Candia, Napoli di Romania, messi furono da Sanmicheli in uno stato migliore di difesa, e poterono disfidare gli sforzi e le minacce dei loro vicini. Egli inalzò pure nuove fortificazioni a Ve-roua, alla quale aggiunse quattro bastioni e due porte che sono i più begli ornamenti di quella città, la quale deve pure a Sanmicheli i palagi Bevilacqua, Torre, Pompei e Canossa, ed un ponte sull'Adige. Anche la cappella Pellegrini, detta dei Ouareschi, nella stessa Verona, fu eretta sui di* segui del Sanmicheli, ed è veramente un capolavoro d'architettura. In Venezia egli improntò il conio della forza nei baluardi del forte Saut'An-drea e quello dell'eleganza nella facciata del palazzo Orimani. Nella chiesa di Sant'Antonio a Padova eresse due magnifici mausolei alla memoria di Bembo e di Contarini, che furono le ultime opere di tale illustre architetto, il quale mori in Verona nel 1559, e fu sepolto nella chiesa di San Tommaso, ch'egli aveva rifabbricata, e nella quale riposano le ceueri de' suoi antenati.
      SAN MIGUEL (geogr.). — Città dell'America centrale, Repubblica di San Salvador, con grande commercio.
      SAN MIGUEL (duca di) Evarlsto (biogr.). — Maresciallo spaguuolo, nato a Gijou (Asturie) il 26 ottobre 1785, morto a Madrid il 29 maggio 1862. Era sottotenente quando l'assemblea provinciale delle Asturie, dopo gli avvenimenti del 1808, dichiarò guerra a Napoleone. A tal nuova fuggi da Madrid e corse ad arruolarsi nell'esercito dell'in-
      dipendenza come volontario ; dopo il combattimento di Cubezon nominato capitano, trovossi alle battaglie di Rio-Seco e di San Vincenzo della Bar-quesa, ove fatto prigioniero e condotto in Francia, vi dimorò fino alla pace generale. Aggregato nel 1819 al corpo d'esercito raccolto a Cadice per riconquistare il Messico, si unì ai malcontenti, fu rinchiuso nel forte di San Sebastiano, ed entrò nella cospirazione di Riego, che lo fece ajutante Riego nella sua marcia su Algesira, e quando questi dovette evacuarla per dirigersi su Malaga, San Miguel compose il canto-divenuto famoso come simbolo dei costituzionali , sotto il titolo d'Inno di Riego. Confermato nel suo grado di colonnello di stato-maggiore, seguì la politica poco saggia di Riego, ma ne evitò la catastrofe. Dopo la sanguinosa giornata del 6 luglio 1822, nella quale combattè come colonnello del Battaglione sacro, fatto ministro degli affari esteri, rispose alle rimostranze delle Corti straniere riunite in congresso a Verona per modo che gli ambasciatori d'Austria, di Prussia e di Russia partirono immediatamente, e la Francia dichiarò la guerra. Nel 1823, alla apertura delle Cortes, avendo il re Ferdinando licenziato il ministero ch'egli chiamava dei sette pugnali. San Miguel raggiunse l'esercito sotto gli ordini di Mina; in una sortita ch'ei fece a Barcellona, incontrò i Francesi che ritornavano dall'assedio di Pamplona, li attaccò, e rimasto sul campo di battaglia con dieci ferite, fu coudotto una seconda volta in Francia, ove restò fino allo scioglimento dei depositi di prigionieri, poi si ritirò in Inghilterra. Nel 1834 rientrò in patria in forza del decreto d'amnistia del 15 ottobre 1833, e lavorò alla compilazione del Messag-giere delle Cortes. Nel 1835 riebbe il grado di colonnello, poscia fu nominato brigadiere, e quando avvenne l'insurrezione di Saragozza gli fu data la presidenza della giunta superiore della provincia d'Aragona. Ma egli si accostò presto alla causa della regina, e divenne maresciallo di campo ( 11 giugno 1836), comandante in capo dell'esercito del ceutro, sei]za cessar d'essere capitano generale d'Aragona. Inviato alle Cortes si tenne sempre unito ai progressisti, e dopo la convenzione di Vergara (31 agosto 1839) entrò nel ministero d'Espartero come ministro della marina, poi in quello di Arara come ministro della guerra. Nel 1843 ricevette il grado di luogotenente generale comandante la Nuova Castiglia; nel 1844 compose YHistoria de don Fé-lippe 11 (Madrid 1844-45, 4 voi.), che gli aprì nel 18o2 le porte dell'Accademia di storia. Nominato maresciallo da Espartero, fece tuttavia prova di moderazione in seno alle Cortes, di cui presiedette le sedute, e votò per la conservazione delle isti-tuzioui monarchiche ; del cbe seppegli grado la regina Isabella, che lo pose alla testa della sua guardia e lo nominò duca e grande di Spagna di prima classe. Egli passò allora al Senato. Dopo il colpo di Stato di 0'Donnei (1856), ritirossi dalla vita pubblica.
      SAN MINIATO (geogr. e stor.). — Grosso comune ' toscano, capoluogo di mandamento e di circondario
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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Cuneo Moudovl Prazzo Cuneo SANMICHELI Michele Verona Roma Michelangelo Bramante Sansovino Saugallo Orvieto Montefiascone Roma Clemente VII Parma Piacenza Borbone Repubblica Venezia Sanmicheli Verona Maddalena Alberto Durer Demunitione Sanmicheli Repubblica Venezia Bergamo Pe-pchiera Brescia Legnago Padova Corfù Candia Napoli Romania Sanmicheli Ve-roua Sanmicheli Bevilacqua Torre Pompei Canossa Adige Pellegrini Ouareschi Verona Sanmicheli Venezia Saut'An-drea Orimani Sant'Antonio Padova Bembo Contarini Verona San Tommaso America Repubblica San Salvador Evarlsto Gijou Asturie Madrid Asturie Napoleone Madrid Cubezon Rio-Seco San Vincenzo Bar-quesa Francia Cadice Messico San Sebastiano Riego Riego Algesira Malaga San Miguel Inno Riego Riego Battaglione Corti Verona Austria Prussia Russia Francia Cortes Ferdinando Miguel Mina Barcellona Francesi Pamplona Francia Inghilterra Messag-giere Cortes Saragozza Aragona Aragona Cortes Vergara Espartero Arara Nuova Castiglia YHistoria Fé-lippe Madrid Accademia Espartero Cortes Isabella Spagna Senato Stato Donnei San Grosso