Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SAN LAZZARO - SAN LEONARDO
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      ferente a quanto succedeva attorno a lui. In quella d'Epicuro e di Pirrone sostenne non darsi che apparenze. Aggiungete il panteismo di Senofane, l'amore e l'odio di Empedocle, la monade e la me-teqisicosi di Pitagora, gli atomi di Leucippo, la composizione e decomposizione di Eraclito. E tutti si riscontrano già nell'India; ma per quanto saremmo desiderosi di conoscere l'ordine con cui si iormarouo questi sistemi, ce ne manca ogni dato storico, perocché la storia de' popoli orientali manca sempre di cronologia.
      Resta ancora dubbio se i Greci abbiano attinto dagl'ludiani al tempo d'Alessandro Maguo, o se vi abbiano portato le proprie cognizioni, o se eutrambi abbiauo bevuto ad una fonte più alta e remota, o se lo spirito umano sia progredito parallelamente nei due paesi. I Greci ne raccontano che Pitagora e Democrito viaggiarono nelle Indie: che Pirrone accompagnasse Alessandro ; come Callistene nipote d'Aristotele, il quale allo zio trasmise un sistema di logica, imparato dai Bramini, ossia dai gimno-sofisti. Pitagora rimproverando Tespesione come troppo parziale agli Egiziani, gli fu risposto che egli era troppo ligio agl'Indiani. Il bramino Yarka interpellato da Apollonio cbe cosa pensassero i suoi sulla natura dell'anima, rispose: « Quel cbe pensate voi altri dopo Pitagora >.
      Queste tradizioni non sono abbastanza provate, pure indicano come sia antica l'opinione che i Greci ricevessero dal Gange parte della loro sapienza od un impulso intellettuale.
      11 primo che ne ragionò a fondo fu Ward ( Vieto of the history, literature and mythology of the Hin-dous), ma lo superò di gran lunga Colebrooke nel Saggio sulla filosofia delle Indie. Egli aveva nella sua libreria ben cenquarantanove opere su la filosofia aankia, cento sulla uiaja, e così via ; pure gli mancava spirito pieghevole nello svolgere il concetto filosofico, in modo di giudicare il vero senso spe-3u)ativo de' sistemi antichi, la generale tendenza ircana e la originalità di essi. Dappoi se ne occuparono, a tacere gli storici generali della filosofia, Lasseu nei Gymnosophista sive Indice philosophice ìocumenta (Boun 1832); Wiudiscbmaun, De theob-lumenis vedanticorum (ivi 1833); Bdchiuger, Vie contemplative, ascétique et monastique che e les Indous (Straaborgo), Bartheléuiy de Saint-Hilaire, iVilsou ed altri.
      SAN LAZZARO (geogr.). — Più luoghi in Italia: I. L. Alberoni, provincia e circondario di Piacenza, on 291(5 abitanti. — S L. di Savena, provincia e ircoudario di Bologna, con 5393 abit. — S. L. Parmense. provincia e circondario di Parma, con 7710 bitanti.
      SAN LAZZARO e NOSTRA DONNA DEL MONTE CAR-IEL0 (Ordine di; (arald.). — Enrico IV uel 1607 itituì l'ordine cavalleresco di Nostra Donna per ar prova solenne di sua leale conversione, ed im-edire l'estiuzione di quello di Sau Lazzaro. L'auuo ppresso egli riunì questi due ordini, avutane l'ap-rovazione dal papa Paolo V, e questo venne confinato da Luigi XIV nel 1661 e nel 1698, non leuo che da Luigi XV negli auni 1722, 1767, 1770. uttavia questa istituzione sembra siasi sempre iù trascurata a cominciare dalla Ristorazione. Ladecorazione di quest'Ordine è uua croce patente in ismalto rosso, orlata e pomata d'oro, accantonata di quattro gigli dello stesso metallo, caricata di uno scudo, nel cui mezzo avvi l'effigie della Vergine col Bainbioo in braccio, dall'esergo in ismalto verde la risurrezione di Lazzaro col motto aiavis et armis. Il nastro ò rosso di papavero pei cavalieri e pei novizi, e verde pei commendatori, queste essendo le classi di tale Ordine.
      SANLECQUE (de) Giacomo (biogr.). — Tipografo, intagliatore e fonditore, uato a Chaulne verso il 1554, morto a Parigi il 20 novembre 1648. Si fu principalmente come intagliatore di caratteri ch'egli acquÌ8tos8Ì buon nome: i tre caratteri di musica (piccola, media e grossa musica) ch'egli inventò coll'ajuto del suo terzo figliuolo, sono, dice Four-nier, < un capolavoro per la precisione dei filetti, la giustezza dei tratti obliqui che legano le note e la perfetta esecuzione ». I suoi caratteri orientali (siriaco, samaritano, caldaico ed arabo) furono impiegati nella Bibbia poliglotta di Lejay (1628 45, 10 voi.), opera il cui merito consiste quasi esclusivamente nell'esecuzione tipografica.
      Giacomo, figliuolo del precedente, nato nel 1613 a Parigi, ove mori il 23 dicembre 1660, collaborò col padre alla fondita dei caratteri di musica, ma si distinse soprattutto per l'erudizione: egli sapeva l'ebraico, il siriaco, l'arabo, il greco, il latino, l'inglese, l'italiano e lo spagnuolo. Non si conosce di lui che un'Allégorie stampata col Traité de Veau-de-vie di Brouault (1646).
      Luigi, figliuolo del precedente, nato a Parigi nel 1652, morto a Garnay presso Dreux il 4 luglio 1714, entrò assai giovane presso i canonici regolari di Santa Genoveffa, che lo inviarono a professare belle lettere al loro collegio di Nanterre, ove dimorò sette od otto anni. Colà scrisse alcune poesie che fermarono l'attenzione; dal che inanimato, prese a seguir di proposito la carriera poetica. 1 suoi primi passi non furono felici: egli esordì con un attacco contro Boileau e con un'apologia della Fedra di Pradon. Questo giudizio poco mancò che non gli conquistasse un vescovato. 11 duca di Ne-vers, partigiano e difensore del Pradou , divenne l'amico del nuovo alleato, e quando alcuni anni dopo si rese vacante il vescovato di Betlemme, il duca, usando del suo diritto di nom;na, pensò a Saulecque. Già questi aveva fatto la sua professione di fede tra le mani del nuuzio, quaudo Luigi XIV lo dichiarò indegno. Sanlecque aveva dimenticato certo poema Contre les directeurs e certa satira Contre les évèques. Il poeta si ritirò nel suo priorato di Garnay presso Dreux, e vi passò gli ultimi suoi anni estraneo affatto alle cose del mondo. Prima di morire rese giustizia a Boileau nel Boileau et Momus. Le sue poesie comparvero ad Har-lem (Parigi) nel 1696, in-b°, e 1726, in-12°; Parigi 1742, in-12°.
      Vedi: Titon du TilletMoréri, Dict. hist. — Voltaire, Sièclede Louis XIVVigneul-Marville, M élanges.
      SAN LEO (geogr.). — Comune nel circondario di Urbino, provincia di Pesaro e Urbino, con 4318 ab.
      SAN LEONARDO (geogr.). - Due luoghi in Italia: S. L. nella provincia di Udine, circondario di San


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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