Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SAN CONO - SAND (AMANTINA, LUCILLA, AURORA DUPIN, DETTA GIORGIO)
      qualificato col nome di leucemìa tleucotxjthemia), è stato distinto in due specie coll'appellazione di lienale e di linfatica, secondo cbe l'origine di questa esuberante produzioue di globuli incolori procede da alterazione delle fuuzioui della milza, o de'ganglii bufatici. L'aumento è in certi casi così esagerato, che, come la proporzióne comuue dello stato sano è di 1 a 300 globuli rossi, esso conduce perfino ai rapporti di uuo su tre, su due, di due su tre, di uu uumero auche maggiore dei primi sui secondi. Il saugue allora acquista uon soltanto una tinta pallida e dilavata, ma sì anche, per la viscosità di cui quei corpuscoli iucolori souo dotati e che li dispone ad ammassarsi, manifesta un ritardo ed imbarazzo nella sua circolazione.
      Secondo Virchow, gli esiti d'una malattia siffatta sono generalmente fuuesti, per due forme divèrse: la prima è la febbrile, che fluisce colle diarree ostinate e colla febbre etica; la seconda si è la emorragica, rappreseutata da emorragie esterne (dal naso, dai visceri, ecc.) e terminando anch'essa in uuo stato di cachessia generale.
      In massima è la forma lieuale quella che porge le miuori sperauze di guarigioue, dacché nel sangue si trovano gli animatisi di cellule spleniche diluiti nel liquido sauguiguo ed inabili ad assumere un carattere uormale. I globuli sembrano retrocedere allo stato primigenio degli embrioni ed avere uua tendenza al disfacimento. Scherer trovò nel sangue leucemico l'ipoxantina, la leucina, gli acidi urico, lattico e formico, nonché formazioni di cristalli di leucina e sirosina, sostanze tutte cbe tro-vausi nella milza.
      Questa sproporzione dei corpuscoli incolori del saugue a paragone dei rossi, cioè la diminuzione di questi (obgocitemia), o l'aumento di quelli (leucemia), sono pertanto cause di pervertimenti ge- j nerali del pari che conseguenze dei medesimi. Classificare le malattie su questo solo disordina-mento della crasi sanguigna nou possiamo oggidì con perfetta cognizione di causa, dacché molte volte esso si counette con altri sconcerti chimici che accenneremo più sotto. Le fiogosi in genere, gli esan temi, le febbri intermitteuti, le tifoidee, le malattie crouiche, sogliono produrre la prima di queste forme, da cui procede talora la clorosi e l'anemia. L'ipertrofia delle glandule linfatiche, i tumori sple-nici, il tifo, la pieuria sono più comunemente generatrici della seconda. La prima può avere esiti fuuesti, ma soventi fiate anche soltanto temporarii: l'altra attacca più profondamente l'ornatosi e minaccia con più frequenza la vita.
      4° Anche l'eccesso e il difetto dell'albumina sono cause di infermità più o meno gravi, e si manifestano nel sangue con ispeciali caratteri. L'eccesso di questo principio si riscontra in quei soggetti che fanno uso di molto o lauto alimento, cioà di abbondanti sostanze proteiche e di poco moto, ed è la conseguenza talvolta di scemate proporzioni di acqua (cholera, diarree e sudori profusi), più presto allora relativo che assoluto. Nel sangue ricco d'albumina suolsi riscontrare uua diminuzione di sali solubili nel siero, e specialmente del muriato di soda.
      Il difetto ODposto si collega di sua natura conun'esuberanza relativa di acqua, che fece dare a questo vizio del sangue il nome ftidroemia. Siccome questo eccesso di acqua si trova eziandio nella oli-gocitemia, bisogna distinguere le due infermità dal seguente fatto: cioè che in questa le sostanze solide del sangue sono in maggior numero nei globuli che nel siero, sebbene l'acqua si presenti in proporzioni maggiori e il numero de'corpuscoli sia scemato, laddove nella idroemia i sali solubili sodo più abbondanti. 11 saugue è per ciò più liquido, pallido, del colore della carne dilavata, coagulabile appena al modo d'una gelatina. Queste due forme si trovano unite in quelle malattie croniche ed acute in cui v'è molto dispeudio di materiale con insufficiente riparazione, come per es. negli stadii avanzati delle malattie cardiache, delle tubercolosi, delle febbri intermittenti ostinate, de'vizi dell'apparato digerente, e nel morbo di Bright. Quindi le idropisie possono essere del pari effetti che casse efficienti dello sviluppo di questa affezione.
      5° L'eccedenza del grasso (lipociuiu) si riscontra quasi sempre nel priucipio delle flogosi, sotto una dieta scarsa e insufficiente, nell'età «vanzata Butto forma allora di colestearina, nelle affezioni epatiche, massime dei bevitori, nei diabetici, ecc. 11 sangue assume in quel caso un aspetto speciale pel colorito lattiginoso del suo siero, nel quale si scoprono col microscopio a malat ia avanzata i globu-letti dell'adipe disciolti entro la massa del liquido.
      6° Molte sostanze impregnano talora il saugue morl>o8ameute, sia che appartengano a principii esistenti e normali soltanto aumentati di proporzione, o che siano prodotti di nuove chimiche combinazioni. Tali sono, per es.:
      L'eccesso dello succherò, che dà luogo al diabete melato.
      ] L'eccesso dell'urea, che si trova nel morbo di Brigbt, nello stato tifoideo del cholera (uremia). La proporzione di questo principio aumenta, a dir vero, nel sangue in tutte le affezioni febbrili, senza potersi dire decisamente dannoso; ma se vi si accumula un vero eccesso, allora, sciogliendosi nel carbonato d'ammoniaca, dà origine agli avvelenamenti uremici che riverberano i loro effetti sopra il oer-vello. 11 vero modo di comportarsi dell'urea col carbonato anzidetto non è tuttavia ancora definito abbastanza.
      11 carbonato d'ammoniaca e ^ idrosolfuri sono colla loro presenza indizi di notevole gravità, per ciò appunto che provengono, od almeno si connettono, colla composizione dei corpuscoli del sangue. Nell'uremia sembra dimostrato che l'urea porga il materiale alla produzione di quelle due sostanze: la cui preseuza ed abbondanza nel sangue sogliono per le anzidette ragioni essere indizi di fine funesto. Tale è il caso del tifo, del cholera, del morbo di Bright.
      La bilina non si trova libera nel sangue se noo in conseguenza di malattie epatiche, in cui la bile è impedita di scaricarsi fuori del fegato, e vien< riportata per assorbimento nella circolazione [do lenii a, Uteri eia). Allora non il solo siero del sangue estratto si vede colorito in giallo, ma sì auche si trovano ingialliti tutti i tessuti del corpo, nei quali per opera de'oapillari si deposita copiosamente.
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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