Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SAN CONO - SAND (AMANTINA, LUCILLA, AURORA DUPIN, DETTA GIORGIO)
      varia perciò secondo la qualità del sangue esplorato (arterioso o venoso), e molto più sotto le diverse affezioni patologiche dell'individuo. Esaminati col microscopio sovra un portaoggetti di vetro, si vede che di mano in mano che svapora il liquido in cui nuotano, si avvicinano tra loro quasi per jina forza speciale d'attrazione colle loro faccio piane, in modo da costituire delle pile simili a rotoli di monete, disposizione che ha un'importanza nel modo di coagulazione del sangne. Il loro numero è certamente grandissimo, tanto che su 100 parti di sangue si calcolano da 47 a 54 parti di globuli umidi. Vierardt, che ha voluto contarli, ci ha dato la cifra di circa 60 milioni di globuli inmillim. cub. di sangue (Budge).
      Prima di entrare in altre particolarità sovra questi importanti elementi anatomici del sangue, diremo qualche cosa relativamente ai globuli d'altri animali.
      La forma rotondeggiante appartiene in generale ai vertebrati superiori, eccetto il camello e il lama che li hanno ovali e più piccoli di quelli dell'uomo: un po' maggiori di volume e rotondi sono quelli della scimia. — Negli uccelli sono ovali, depressi da un lato, rialzati dall'altro, più grandi, nel maggior diametro misurando y65 ~ lho di millim. — Negli aufibii presentano il massimo volume di tutte le specie animali, specialmente quelli del proteo anguino, della rana e della salamandra. Ovali, un po' turgidi nel centro, misurano VioVis di mill. nel proteo, 1/18 —1/25 nelle salamandre, V40 n©Ue rane e tartarughe, lf60 circa nelle lucerte. — I pesci ossei hanno i globuli rotondeggianti tendenti all'ovale, appianati e grossi J/eo — Vso di mill., sebbene in alcuni presentino dimensioni maggiori, quasi analoghe a quelli delle rane, da cui si distinguono non solo per la forma, ma sì anche per un appianamento centrale, che li rende simili ad un piatto comune. Finalmente negli animali invertebrati si presentano alla vista sotto l'aspetto di cor-picciuoli rotondeggianti, irregolari, granellosi e incolori, simili ai globuli bianchi del nostro sangue, che ora descriveremo.
      In mezzo alla gran massa di corpuscoli rossi del saugue il microscopio ha segnalato la presenza di un certo numero di globuli senza colore, che gli anatomici appellarono globuli bianchi o leucociti (Yircbow). Questa rivelazione è stata utile sia per la spiegazioue di molti fenomeni fisiologici, sia per la estimazione di certi stati morbosi. La eccessiva quantità loro nel sangue, che si manifesta dopo le abbondanti perdite di questo liquido, e nella clorosi, ha fatto introdurre nella medica nosologia una classificazione speciale di morbi, che sotto il nome di leucocitosi, leucocytemia (Virchow) ha presentato un interesse speciale agli studiosi delle mediche discipline.
      Il numero di questi elementi anatomici del sangue umano in istato di salute è ragguagliato ad 1 sovra 300 globuli rossi. — I leucociti hanno i veri e genuini caratteri degli elementi globulari del chilo e della linfa; ed ò per ciò che anche nello stato di sanità variano nelle proporzioni numeriche, secondo che si esamina il sangue in un individuo digiuno, ovvero qualche tempo dopo l'alimentazione.
      — Nei soggetti morti di fame scompajono del tatto. La loro eccessiva quantità nelle malattie porge al sangue quella tinta pallida e sbiadita, che si riflette del pari sul colorito di tutti i tessuti animali: manca in essi la parte colorante, e con essa mancano altresì gli elementi chimici necessari! alla buona nutrizione dei medesimi e dell'intero organismo.
      La composizione di questi globuli bianchi, in apparenza omogenea, si trasforma sotto l'azione dell'acqua semplice in una vescicola, nella quale si distingue chiaro il parete, ed il contenuto granelloso, ove sono racchiusi uno o più nuclei. Nel che diversificano affatto dai rossi, che sono assolatamente privi di nucleo nella età estrauterina, e specialmente nella adulta. È allora che i leucociti acquistano le proprietà fisiche dei globuli del pas, a' quali assomigliano perfettamente. La moltitudine dei nuclei contenuti probabilmente non è che ano stadio di trasformazione dei leucociti in globali rossi, passando per quello di cellule uninucleari. Essendo dotati di un principio viscoso, si dispongono facilmente in masse irregolari a modo d'ag-glomeramenti, e guardati nei corpi vivi a traverso la trasparenza dei capillari, si scorgono attaccati alle pareti del vaso, allorché per caso si sottraggono all'impulso della corrente sanguigna. Le osservazioni più recenti hanno dimostrato che la loro presenza nel sangue è l'effetto d: versamento della linfa e del chilo, perchè analoghi corpuscoli si vanno preparando nei ganglii linfatici, ed in tatti gli apparati adenoidi, per essere successivamente trasformati in veri globuli rossi.
      Ritornando ora a codesti elementi anatomici essenziali del sangue, è mestieri esporre la storia della loro intima composizione. Ogni corpuscolo rosso è composto d'una membranella amorfa, però abbastanza resistente, elastica e colorata, la quale contiene nel suo interno una sostanza proteica colorata, non granellosa nell'adulto, nè fornita di nuclei, che consta di globulina e di ematina. A questa ultima esclusivamente è dovuto il colore rosso del sangue, molto verisimilmente mantenuto da una certa quantità di ossido ferrico. L'enuitoi dina di Virchow che si trova nei versamenti apoplettici risanati, e nelle ovaja dopo i coucepinrenti, rappresentata da bei oristalli prismatici romboedri obliqui di color giallo ranciato o rosso rubino, non non è che una trasformazione di essa, al pari di altre specie di cristallizzazioni. Nei globuli metanici ò de ssa medesima che si metamorfosa nell'atto dell'atrofia del globulo in certe specie di malattie. Secondo le analisi chimiche, Tematosina sale al 12 per 100, di cui il 7 per 100 è ferro, mentre la globulina costituisce l'87 per 100. Il colore rutilante del sangue arterioso proviene dall'eccesso di ossigeno nella ematina, nel modo stesso che la tinta turchiniccia e bruna del venoso è l'effetto d'acca-mutamento di acido carbonico; locchè sta in conformità alla maggior temperatura d'l° R. del sangne arterioso medesimo ed alla maggiore sua leggerezza e coagulabilità. — Del resto i globuli rossi Bono facilmente alterati dall'acqua pura, dagli alcali, dall'acido acetico e dall'etere: l'acqua discioglie l'ematina ed avvizzisce la membranella contentiva;
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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