Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SANGRO (DI) RAIMONDO - SANGUE
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      da nna nenia in tersi elegiaci del monaco Bernardo. Ciò che più attira l'attenzione dello scienziato sol Sangro si è la freddezza delle sue acque, la quale è tanto intensa da far gelare i vini e cangiarne il colore; ti abbondano nondimeno trote eccellenti, capitoni ed anguille ; serve la sua corrente a separare la provincia di Abruzzo Citeriore da quella di Molise.
      SANGRO (di) Raimondo (biogr.). V. Sansevero (principe dii.
      SANGROT ieool.). — Uccello cantatore della famiglia dei gruccioni (nyetiornis aihertonii), che vive nelle foreste indiane.
      SANGUE (lat sanguis, gr. ctTfxot) (anatfisiol e terup.). — Liquido denso, viscoso, di colore rosso più o meno vermiglio negli auimali superiori (vertebrati), di sapore salino alquanto nauseoso, d'odore specifico poco gradevole, circolante pel corpo degli animali entro appositi canali o spazi chiusi; il più importante per la economia della vita, siccome quello a cui concorrono le sostanze nutrizie, e da cui emanano gli elementi riparatori dell'organismo. Questa importanza, conosciuta da lungo tempo, lo ha reso soggetto di studii pazienti e profondi, che non possouo dirsi per anco condotti a compimento, specialmente in ciò che riguarda la sua chimica composizione, la natura de' suoi svariati prodotti, e molto più le sue patologiche alterazioni. Deve pertanto essere studiato: 1° Anatomicamente e chimicamente. — 2° Nelle sue funzioni fisiologiche. — 3° Nei suoi cangiamenti morbosi. — Prendiamo per norma il sangue dell'uomo, a cui applicheremo le cognizioni più .necessarie a sapersi su quello d'altri animali.
      1. Caratteri fisici e chimici del sangue umano. — Il peso del sangue ò maggiore di quello dei-l'acqua nelle proporzioni di 1,052 57 a 1,000. 11 suo calore da 28-31° R., non uguale però da per tutto, essendo alquanto maggiore nelle arterie che nelle vene. Questo carattere Si è preso per base nella classificazione degli animali a sangue caldo ed a sangue freddo, ne' quali tiene una temperatura poco diversa dal mezzo in cui essi vivono. Negli uccelli arriva fino a gr. 33 R. Il suo odore varia altresì secondo il sesso e l'individuo, essendo più forte e piccante nel maschio che nella femmina; nell'uomo robusto a paragone del debole : cresce di forza sotto l'aggiunta di acido solforico, per modo che la medicina legale si è valsa di questo mezzo per distinguere il sangue umano da quello degli altri animali. — Il colore del sangue è rutilante e vermiglio nelle arterie e nelle vene polmonari per abbondanza di ossigeno. Si converte in rosso bruno tendente al turchiuo nelle vene per esuberanza di principii carbonici. — Anché il colore del sangue fu preso per base a classificazioni zoologiche; essendosi distinti in una classe gli animali a sangue rosso, in un'altra quelli a sangue bianco. Molti infatti fra gl'invertebrati non posseggono che un umore circolante scolorito, e conforme alla natura dei principii alimentari con cui si mantengono in vita. — La quantità del sangue che circola nell'uomo è calcolata approssimativamente a 10 chilogrammi: ma siccome le risultanze di esperienze istituite mediante injezioni, o computi fatti suigiustiziati, sono molto inesatte, si è ricorso al metodo comparativo fra la massa del sangue e quella del corpo. Nei cani il ragguaglio è di 1:4,25. Nelle pecore di 1:5 (Valentin). Nell'uomo sarebbe, secondo Lebmann e Weber, come 1:8. — La sua densità, apparente da caratteri fisici anche nel saugue appena estratto, si rivela vieppiù nelle mu-tazioni che soffre sotto il raffreddamento. Cominciano subito a sprigionarsi dei gas (ivapore sanguigno) che spandono quell'odore nauseante, di cui sopra è fatta menzione: dopo due minuti a cinque circa, la massa si rapprende al modo di gelatina, e per un lasso di tempo, che si protrae talora oltre a 12 ore, si divide in due sostanze distinte per densità e caratteri fisico-chimici. L'una di queste, coerente, rosso bruna, più pesante e più voluminosa, ò il crassamento; l'altra ò un fluido gialliccio, talora leggermente verdognolo, o per converso opalino, che è detto siero del sangue. Il coagulo o crassamento presenta delle varietà di colore e di composizione che formarono soggetto di molti esami ed esperienze, per lo studio delle umane infermità. Talora Io strato superficiale superiore è d'un rosso più vivo della massa maggiore, che trae molto all'oscuro; tal altra volta essa è rivestita di un ve-lamento bianco-gialliccio gelatinoso, e poco consistente; finalmente in varii casi il coagulo è superiormente coperto d'una crosta biancastra tenace, più o meno crassa, che fu chiamata cotenna, crosta pleuritica, e riguardata come segno di condizipni flogistiche.
      Su questo importante argomento troveremo spiegazioni più sotto.
      La separazione del sangue sopraòcennata può considerarsi come il risultato della sua decomposizione, della sua morte. Osservato in istato di vita a traverso le pareti di vasi entro cui è racchiuso, e durante il suo moto circolatorio, si scorge composto di due sostanze distinte: l'una liquida e trasparente, leggermente giallognola (plasma o liquido sanguigno), l'altra di globuli o corpuscoli rotondeggianti sospesi in quel liquido, e da esso trascinati a seconda della sua corrente. Il plasma non è identico al siero, come i globuli, che costituiscono gli elementi solidi del sangue, non sono i Boli componenti del crassamento. Ciò emergerà dalle cose che seguono.
      a) Globuli del sangue. — Questi corpicciuoli, scoperti dal Malpighi (1665), indi dal Leuwenhoéck (1673), e successivamente esplorati e studiati da ogni fisiologo, si trovano nel sangue di tutti gir animali, tranne finora in quello dell'amphioxus lanceolatus, curiosa specie zoologica, che ne è priva del tutto. Nell'uomo sono discoidi (lenticolari), appianati, depressi nel centro, rappresentanti quasi la figura di un anello del diametro di 1/m — 120 di millim,, di una spessezza 2 o 4 volte minore guardati di costa. In questa attitudine si scorge manifesto anche l'insenamento che ò fatto dalla depressione centrale appariscente nell'esame della lo^ superficie piana. Il colorito di questi organetti è rosso sbiadito quando si guardano isolati; e si addensa viepiù quando si osservano in masse, per modo da doversi attribuire alla materia che contengono il colore rosso del sangue. La loro tinta
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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