Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (369/463)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      1186 SANGlAli ABt)L-HARETtl MOEZ-EDDIN - SAN GIMIGNANOil luogo ove stava il corpo dell'apostolo san Giacomo, è situata iu una bella coutrada solcata da monti e valli, fra il Sas o la Noya e la Sacela o l'Arosa, a 4 miriametri dal mare e a 608 chilometri N. 0. da Madrid, con 30,000 circa abitanti. È cinta di mura, ba vie larghe e ben costrutte, quattro piazze pubbliche, parecchie fontane ed un bellissimo passeggio. L'Duiversità, fondata nel 1532, occupa un bellissimo edifizio, nel quale ammirasi soprattutto la parte ove trovasi la biblioteca e il gabinetto di fìsica. La città, difesa da una cittadella, è sede d'un arcivescovado, e dell'awrffWicia real della provincia, d'un seminario arcivescovile, di un collegio e di una scuola di chirurgia. Vi si trova anche un ospedale reale. Ma la cosa più degna di nota è la graude e magnifica cattedrale, celebre luogo di pellegrinaggio in addietro. 11 cripto o chiesa sotterranea è consecrata al patrono del reguo San Giacomo il Minore, mentre la chiesa superiore è posta sotto l'invocazione di San Giacomo il Maggiore. Nella chiesa sotterranea sta il corpo del sauto con quelli de' suoi due discepoli saut'Auastasio e san Teodoro. Questa cattedrale è di una grande magnificenza, e contiene soprattutto scolture notevoli, vetri colorati di graude bellezza, una grande quantità di vasi e di utensili d'oro e d'argento, altari di squisito magistero, e nel campanile sta sospesa una campana del peso di 300 quintali Ciascuua delle facciate della cattedrale prospetta sopra una piazza.
      Haunovi iu San Giacomo di Compostella fabbriche di seta, di calze, di tele e di cappelli, tintorie, concerie e cartiere. Vi si fa inoltre un commercio importante in vini, frutti secchi, olio d'olivo e pesci.
      SANGIAR Abul Hareth Moez-eddin [biogr.). - Sultano selgiucide di Persia, nato nel 1086, morto nel 1157 a Merou. Ascese al trono nel 1117 , e se ne mostrò degno per valore, clemenza, generosità, e per la protezione accordata alle lettere ed alle arti. Egli non amava la guerra; nondimeno il suo regno fu spesso turbato; nel 1130 Solimano si ribellò, nel 1132 due suoi nipoti presero le armi per detronizzarlo: ei li ridusse al dovere e li trattò beniguamente; la stessa ingratitudine non poteva trionfare della sua longanimità, come lo provò riguardo a suo nipote Bahran-scià, ch'era a lui debitore della sovranità dei Gazuevidi, e contro il quule dovette combattere. Nel 1141 contro il sultano del Karism, vassallo ribelle che aveva chiesto in ajuto i Kitani, popolo tartaro ladro e feroce ; ma l'usata sua fortuna l'abbandonò: trentamila dei suoi rimasero sul campo di battaglia col suo harem, ed egli a stento potè ridursi io salvo. Se ne vendicò sopra i Karismiani, riducendoli alla pace dopo tre campagne vittoriose. Nel 1149 il fondatore della dinastia dei Gauridi avendo fatta un'invasione nel Korassan , Saugiar lo vinse, poscia gli restituì la libertà ed il suo governo. Egli dovette parimente combattere i Turchi Uzi, i quali per l'arrivo dei Kitani erano stati costretti abbandonare le loro dimore ed eransi stabiliti nelle vicinanze di Balk; viuto e fatto prigioniero (1153), rimase quattro anni nelle loro mani , fiuchè alcuni dei suoi sudditi, < he non avevano cessato di amarlo, intromes-
      sisi fra i Turchi, sedussero coll'oro i suoi guardiani, sotto pretesto di uua caccia condussero Saugiar sino alle sponde del Gihun, lo traversarono secolai e lo condussero nella sua capitale; ma egli non godè che alcuni meai della sua libertà, e mori a settantun anno, ultimo della sua stirpe.
      Vedi: Klaproth, Tablraux hi si or iq. de V Asie — D'Herbelot. Bibl. orientale.
      SAN GIMIGNANO (geogr. e stor.). - Città di 8524 abitanti nella provincia e circondario di Siena, celebre per le sue molte ed alte torri, di cui sorgono ancora dodici, giace a mezza costa e sul fianco settentrionale che inoltrasi dal monte del Cornoccbio verso la ripa sinistra dell'Elsa, fra il torrente Fossi che sbocca nell'Elsa e i due torrenti che scendono dall'opposto lato. Dietro la canonica della collegiata vedonsi ancora gli avanzi della fortezza di ìlonte Staffoli, ultimata nel 1358. Della chiesa collegiata discorsero molto il Coppi nei suoi 4mm/ì, il Manni ne\Y Illustrazione di un sigillo di quel capitolo, e . il padre Alessandro Cbeccucci delle Scuole Pie in un Compendio storico di San (fimi-gnano pubblicato nel 1836. Questa chiesa, fabbricata fiu dal 1000, fu rimodernata e rifatta a tre navate ed in tutta le sue pareti dipiuta: nella navata a cornu evangelii nel 1356 da Bartolo di Maestro Fredi senese ; da suo figlio Taddeo nel 1393 nella navata di mezzo; e nel 1370 dal pittorer« nese Berna e da Giovanni di Asciano nel 13H0 la navata a cornu epistola. Siede questa chiesa sopra un'alta gradinata che ha alla sua destra il palazzo del Comune con la torre Grossa contigua sopra l'arco, ed alla sua sinistra le due torri gemelle coll'antico palazzo degli Ardinghelli e dirimpetto il palazzo detto dell'Orologio. « 11 trecento, dice il succitato padre Checcucci, può considerarsi per ogui liberale disciplina il secolo fortuuato. Quindi è che in San Gimiguano operavansi in quel secolo egregi ed arditi lavori, come ne sono chiaro argomento la vastità delle sue chiese, le altissime torri, con tale arte costrutte che sembrano tutte don pezzo. (Jua delle quali torri, contigua al palazzo del Comune, riposa ai due lati sopra un solidissimo arco, e sostiene grossissime campane ».
      La campagna intorno a San Gimignano e di là sino all' Elsa abbouda di seminagioni di varii generi, ed è ben vestita di olivi, viti, gelsi e altri alberi da frutta, mentre nel poggio di Pietrafitta le viti producono quella famosa vernaccia celebrata dal Redi nel suo Ditirambo. Nella parte superiore crescono selve copiose di castagne , cerri, lecci, quercioli, che forniscono legna da ardere e carbone a Firenze.
      Antiche sono le origini di codesta città, trovandosene memoria in uno istromento di donazione fatta nel 991 dal marchese Ugo di Toscana alla cattedrale di Volterra, cui fra gli altri beni assegnò una corte situata in San Gimignano; mail castello doveva esistere molto prima. Dante andò ambasciatore ai San Gimignanesi per farli entrare nella lega guelfa toscana (Arrivabene, Commento alla Divina Commedia). Questa città ebbe anche essa, a somiglianza di molte altre d'Italia, le sue discordie civili sotto le due avverse famiglie Ardinghelli e Salvucci, finché fu recata a contado div^ooQie


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

Pagina (369/463)






SANGlAli ABt L-HARETtl MOEZ-EDDIN Giacomo Sas Noya Sacela Arosa Madrid Duiversità Wicia San Giacomo Minore San Giacomo Maggiore Auastasio Teodoro Ciascuua San Giacomo Compostella SANGIAR Abul Hareth Moez-eddin Persia Merou Solimano Bahran-scià Gazuevidi Karism Kitani Karismiani Gauridi Korassan Saugiar Turchi Uzi Kitani Balk Turchi Saugiar Gihun Klaproth Tablraux V Asie Herbelot Siena Cornoccbio Elsa Fossi Elsa Staffoli Coppi Manni Y Illustrazione Alessandro Cbeccucci Scuole Pie Compendio San Bartolo Maestro Fredi Taddeo Berna Giovanni Asciano Comune Grossa Ardinghelli Orologio Checcucci San Gimiguano Jua Comune San Gimignano Elsa Pietrafitta Redi Ditirambo Firenze Ugo Toscana Volterra San Gimignano San Gimignanesi Arrivabene Commento Divina Commedia Italia Ardinghelli Salvucci Qie Sultano Bibl Città San Gimignano Dante