Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      dal Castello di Licurgo, l'altro avanzandosi ad incontrarlo al S., partendo dall'estremità del muro orientale della città. Qui vi erano dei passaggi sotterranei, scavati nella rupe, costrutti da Mean-drio dopo la morte di Policrate; il lloss li vide, e suppone che uno di essi sia il secreto sentiero che conduceva dalla cittadella al mare, ed è nominato da Erodoto (ni, 146). Accennammo le varie vicende dell'isola nel medio evo ed al principiare dei tempi moderni, ricordando il saccheggio datole da Maometto 11, e qui ricorderemo quello di Solimano II, nel 1550, un secolo dopo il primo, per cui fu mestieri ripopolarla, sotto Selim II, sultano dal 1566 al 1574, già mentovato. L'introduzione fattavi di coloni da varii luoghi fece sì che i nomi di parecchi dei nuovi villaggi si desumessero dai paesi abbandonati dagl'immigrati, e quindi odono ancora Metélino, Albuniticoli e Vttrloti, denominandosi da Vurla alcune isole all'imboccatura della baja diFig. 5842. — Medaglia di Samo icarica.
      Smirne. Samo ebbe a soffrire molto anche dalle incursioni del famoso capitano Francesco Morosini ; e perciò il Tournefort, celebre botanico e naturalista, che la visitò poco dopo quei guasti, non potò contarvi più di 12,000 abitanti, mentre se ne contano oggi 50,000, quasi tutti cristiani.
      Nella guerra dell'indipendenza della Grecia, Samo diede prove non dubbie di patriottismo, combat-battendo gagliardamente contro i Turchi, i quali avevano più volte tentato di eseguirvi uno sbarco e sempre invano ; e tuttodì veggonsi le opere di difesa, costrutte dai Samii sul lido del mare; nè Ja greca flotta cessava un istante dall'incrociare davanti a cotest'isola, cotanto agognata dal nemico. E questi alfine vi ebbe la peggio, dacché il di 17 agosto 1824, fatti da Tair pascià i più formidabili preparativi per invadere l'isola con 20,000 uomini accampati al promontorio di Micale, il prode Canaris appiccò il fuoco ad una fregata presso il capo Trogillio, e nella susseguita confusione le troppe turchesche fuggirono, e Tair pascià fece -vela. Era allora signore o tiranno (tupotwo?) dell'isola il logoteta Licurgo, il cui castello si ergeva sulle ro-tì uè di una fortezza del medio evo. Diciassett'anni più tardi, nel 1841, se ne stava costui in Atene col grado di colonnello, ed i Samii ne rimpiangevano la perdita. Dal 1835 formò Samo un beilicato particolare, sotto un greco fanariotto, Stefano Vogo-rides, residente in Costantinopoli col titolo di principe di Samo, dappoiché l'isola fu assegnata alla Turchia col trattato che stabili il moderno regno della Grecia. Il principe vi spediva un suo luogotenente, e l'isola ha, fra gli altri privilegi, pur quello di una bandiera propria colla bianca croce io campo azzurro, ed una stretta striscia rossa, che indica la dipendenza dalla Sublime Porta. Questaraffermò il suo dominio alla morte del Vogorides, ma i Samii esprimono ogni anno il loro malcontento con insurrezioni e tumulti, cui si aggiungono gli sconvolgimenti cagionati dai tremuoti, per cui è l'isola in permanente scompiglio materiale e politico. 11 governo di essa è ora affidato ad un governatore cristiano, detto agà, eletto dal popolo, e per l'amministrazione spirituale ad un arcivescovo greco, ch'è parimente vescovo d'Icaria, il quale possiede, insieme al suo clero, più della metà delle terre dell'isola.
      Vedi : Finlay, Hi story of the Bytantine and Greech empires (voi. n, p. 112) — Tournefort, Voyages du Levant (1717) — Ross, Tìeisen auf den Griechischen Inseln des JEydischen Meers (1843, voi. n) — Geor-gireues, A description of the present state of Sa-mos (Londra 1678) — Guerin, Description de l'ile de Samos (Parigi 1856).
      SAM0G1TIA o SAM0GIZIA (geogr.). — Davasi una volta questo nome ad un esteso tratto dell'antico ducato della Lituania, confinante al nord colla Cur-laudia e col Baltico, all'ovest col Baltico e colla Prussia, e al sud e all'est colla Lituania propriamente detta. Questa contrada produce in gran copia grano, orzo, cera, legname, cavalli e selvaggina; e presentemente fa parte del governo russo di Vilna. 1 suoi abitanti ritennero più di tutti i costumi e la lingua dell'antica Lituania. I luoglii più degni di menzione sono Kieidani, colonia fondata dal principe Radziwill per alcuni fuorusciti scozzesi cbe quivi tiorirouo lungamente; e Polaugen, il cui porto, già di molta importanza, è stato colmato di terra dagli Svedesi ad istigazione dei mercanti di Riga.
      SAM0JEDI (etnogr.). — Una delle più numerose uazioui uomadiche dell'Asia settentrionale. Le tribù de' Samojedi abitano due gran tratti, uno de' quali stendesi lungo le spiaggie del Mar Polare e l'altro sui due lati delle montagne dell'Aitai; e così vi sono Samojedi settentrionali e Samojedi meridionali.
      I settentrionali errano pel paese che occupa la parte occidentale della costa della Siberia; e il punto più orientale a cui si trovino è il golfo di Taimuras, che trovasi all'ovest della penisola ter. minante nel Capo Nord-Est, la punta più settentrio naie dell'Asia Da questo golfo procedendo all'ovest, essi occupano tutta la costa fiuo alle montagne dell'Ural e trovansene anche all'ovest di quella gio-gaja, sulle due sponde del fiume Peciora fino a quelle del fiume Mezen. E così abitano la costa del Mar Polare fra il 45° e 100° di lat. E. Sono di breve statura, raramente giungendo all'altezza di un metro e mezzo, e nella conformazione del corpo somigliano molto ai Tungusi. Hanno faccia rotonda, larga e schiacciata, grosse labbra, naso largo ed aperto, pochissima barba e capelli neri e assai grossolani. Sono tarchiati e di membra muscolose; tengono greggie di renne, ma non se ne servono che per far tirare le slitte, non mungendole punto, nè mangiandone la carne. Vivono principalmente di cacciagione, massime di renne selvatiche, che qnivi sono in gran copia e bastano a soddisfare a tutti i loro bisogni. Prendono anche più sorta di animali pelliferi, massime volpi. Il mare somministra ad essi orsi bianchi e alcuni altri animali, e getta talvolta alle loro spiaggiet^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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