Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SAMARITANO TESTO - SAMBONIFAZIO
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      (Joseph., Antìq.y xm, 9, § 1), se ne fabbricarono uno essi stessi. La moderna rappresentante di Si-cbem si è Naplusa o Napoli di Palestina, fabbricata da Vespasiano un po' all'O. della vecchia città allora rovinata (V. Napoli di Palestina). Hanno anche oggidì i Samaritani uua colouia in Naplusa, di circa 200 persone, le quali sono della Legge osservantissime, e celebrano la pasqua in un luogo sacro sul monte Garizim, con un cerimoniale cosi scrupoloso da disgradarne i più tenaci e superstiziosi Ebrei. Nel primo secolo dell'éra volgare i Samaritani furono molesti tauto ai finitimi Ebrei, quanto ai Romani. Pilato li punì con tauta crudeltà, cbo fu deposto dalla sna carica ; ma più crudele di lui Vespasiano (69-79 d. C.), ne fece strage (Joseph., Ani., xviii, 4, § 1 ; Bell Jud., in, 7, § 32). Ad onta di ciò, aumentarono grandemente di numero verso la fine di quel secolo, e sembra cbe si sieno resi terribili sotto Dositeo, che fu probabilmente un apostata ebreo. Sant'Epifanio (adv. Hares1.1) li considera, nei iv secolo d. C., i precipui e più pericolosi nemici del cristianesimo, noverando le principali sètte in cui si dividevano. Venivano confusi volgarmente, e perfino da alcuni dei santi Padri, cogli Ebrei, inquantochè una interpretazione legale del Vangelo indicavasi come tendenza al sa-maritismo (ffocoapimapo? od al giudaismo (tou$awiANaplusa, sotto l'imperatore Zenone, verso la fine del v secolo, la distinzione fra di ess e gli Ebrei fu abbastanza conosciuta, ed auchc registrata nel Codice di Teodosio. Cotale oltraggio fu tanto severamente punito, cbe i Samaritani de caddero in guisa da non essere più tenuti in qualche conto fino al secolo xvi, sebbene vengano ricordati dai viaggiatori del xn e del xiv secolo. Nella se conda metà del xvi ebbero epistolare corrispondenza con Giuseppe Scaligero, e nella seconda metà del secolo susseguente Giobbe Ludolf ricevette dai medesimi una lettera. Le due dirette allo Scaligero e questa terza stanno stampate nel volume xm del Repertorio per la letteratura biblica ed orientale (Bepertorium fiir Biblische und Morgenldndische Litteratur) di Eichhorn; hanno grande valore archeologico, ed entrano in minutissime particolarità sulle prescrizioni del rituale samaritano. Osservano, al pari degli Ebrei, la circoncisione, le purificazioni e le feste mosaiche ; adorano un solo Dio, credono negli angeli, nella risurrezione, ed aspettano un Messia, che si figurano debba essere un profeta secondo le parole di Mosè. I loro sacerdoti sono della tribù di Levi, e per il loro culto si servono del dialetto arameo-samaritano, in cui è scritto il loro Pentateuco, quantunque la lingua loro famigliare sia generalmente l'arabo. Si distinguono dagli altri abitanti per via del turbante bianconi sposano tra essi solamente, ed evitano ogni relazione confidenziale colle persone che non appartengono alla loro sètta. La poligamia è permessa ai Samaritani nel senso che un uomo può sposare due donne ad nn tempo ; ma se l'una muore, non può prenderne altra, e morte che sono entrambe, non può più
      preuderne che una. 1 Samaritani fanno i cambisti di monete e lavori manuali. Tutta la loro letteratura consiste nella versione del Pentateuco, del libro di Giosuè, in alcnni cantici e qualche lettera.
      La scrittura samaritana non è altro che la scrittura ebraica corsiva, diversa dalla quadrata e senza punti vocali. La lingua samaritana è quella del Pentateuco che Pietro della Valle'portò in Europa al xm secolo, e poi si è studiata molto da noi per uso della critica biblica. Tra le opere che tale studio ha procurate si debbono principalmente ricordare le seguenti : Uhlemana, lnstitutiones lingua samaritana ex antiquissimis monumentis erecta et digesta integris paradigmatum tabulis indici• busque adornata; quibus accedit Chrestomathia samaritana, notis illustrata, et glossariis locupletata (Lipsia 1837, in-8°) ; Gesenius, De Pentateuci Samaritarum origine (Halla 1815, in-4°); De versione Pentateuchi Samarit. (Lipsia 1817 in-8°).
      Vedi: Robinson, Biblical Besearches(u, ^80-311 ; in, 129-30) - Wilson, Lands ofthe Bible (il, 46-78) — Stanley, Sinai and Palestine (p. 240) — Rogers, Notices of the modem Samaritans (p. 25) — Juyu-boli, Chronicon Samaritanum (Leida 1848) — Ma-zade, Sur l'origine, l'àge et Vétat critique du Pen-tateuque Samaritain (Ginevra 1830) - Wiuer, De versionis Pentateuchi Samaritani indole (Lipsia 1817) — Mills, Three months residence at Nablus, and an account of the modem Samaritans (Londra 1864).
      SAMARITANO TSST0 (ermen. sacr.). V. Bibbia (§ vii, c.).
      SAMASSI (geogr.). — Comune nella provincia e nel circondario di Cagliari, con 244V abitanti.
      SAMATZAI (geogr.). — Comune nella provincia e nel circondario di Cagliari, con 1197 abitanti.
      SAMAVEDA (relig. e lett. ind.). — Nome di uno dei Veda (V.).
      SAMBATELL0 (geogr.). — Comune nel circondario e nella provincia di Reggio di Calabria, con (230 ab.
      SAMBIASE (geogr.). — Città nel circondario di Nicastro, provincia di Catanzaro, con 8587 abit.
      SAMBONIFAZIO (stor. del M. E.). - È il capoluogo del distretto vii della provincia di Verona, vicino ad Arcole e a Caldiero, famosi per le battaglie di Buonaparte nel 1796. Di là prese il titolo una delle famiglie prevalenti uel Comune di Verona. Veramente essi erano dapprima i conti di Verona, cioè avevano i'autorità regia in questa città, finché intero vi restò il dominio degl'imperatori. Ma allorché le città presero un essere proprio, e passo passo trassero a sè tutte le prerogative reali, obbligarono i conti ad uscir di città, conservando l'autorità solo su quel territorio che perciò si disse contado. Allora i Sambonifazio si fissarono nel castello di questo nome, pur continuando ad intitolarsi conti di Verona, e nella città stessa presero stanza, sottoponendosi alle leggi di essa, ed accettandone le magistrature. Anzi il primo podestà di Verona fu Pizzardo da Sambonifazio. Da questa famiglia mosse la prima sanguinosa rissa civile che ricordino le storie veronesi, e fu nel 1141 contro i Crescenzi signori di Mon-torio, per gelosia di comandar la guerra contro i Padovani. Ad essi, oltre i Crescenzi, furono avversit^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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