Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      1148 SA.LVIA.TI (FlUNCBSC0 ROSSI DB') - SALVLDiENO RUFOdi quattordici auui 1 Essendosi risolato una seconda correzione del Decamerone del Boccaccio, dal granduca Francesco 1 venne questa affidata a Salviati ; tale lavoro usci in luce a Venezia nel 158*2, e ricomparve nell'anno stesso a Firenze, indi con brevi intervalli ne uscirono tre altre edizioni. Eppure tale correzione venne sommamente e giustamente censurata: in essa si permise Salviati grandi liceuze, lece arbitrariamente mutazioni, soppressioni ed aggiunte, cangiò a capriccio nomi di persone e di paesi, alterò, troncò ed interpolò frasi senza cbe alcun motivo di rispetto al buon costume od altro potessero giustificamelo ; si fece insomma da gravi autori acremente rampognare per tale audacia. Ben più utile per l'italiana favella fu l'altro suo lavoro intitolato Avvertimenti sulla lingua, in cui seppe trar dal Decamerone tutte le regole principali dell'arte di scrivere, e sul quale nondimeno il bolognese Fapazzoni ed un certo Antonio Cor-Buto, d'ignota patria, trovarouo molto a ridire. Ma il massimo torto di Salviati presso la posterità ò l'acerbo accanimento delle sue censure contro il graude ed mfelice Torquato, coutro il quale indusse a profferir sentenza l'Accademia della Crusca allora nascente; l'Accademia riparò poi ampiamente la sua ingiustizia, ma Salviati non visse abbastanza per riconoscere la propria; ebbe anzi la malvagità e, potrebbe dirsi, la sventura di persistervi in due nuovi scritti cbe pubblicò iu odio di quel graude, cbe i'unauime consenso della letteraria repubblica proclama e proclamerà in perpetuo uua delle primarie glorie d'Italia ed uno dei più graudi epici cbe sieno comparsi. Rimase quiudi a Salviati la celebrità, quasi diremmo, d'Erostrato e l'esecrazione universale pel suo contegno relativameute al Tasso.
      Da Ferrara, ov'era andato in traccia di fortuna, tornò frustrato a Firenze, e vi fu colto da uua malattia cbe dal suo cordoglio fu resa mortale. Laugul un anno, passandone gli ultimi mesi in un monastero di Camaldolesi, ove mori in settembre 1589, prima di veder compiuta la compilazione del Vocabolario della Crusca, di cui fu uuo dei più zelanti collaboratori. Oltre le opere già acceunate, è pure autore di due commedie intitolate il Granchio e la Spina , di un dialogo Dell'amicizia, di alcune Orazioni laudative, di alcuni scritti filolo-gico-critici, di varie poesie rimaste inedite, ecc.
      Alamanno, cardinale, nato il 20 aprile 1668 a Firenze, morto il 24 febbrajo 1733 a Roma, era figliuolo di-Gian Vincenzo Salviati, marchese di Montieri, ed era protouotario della Santa Sede quando fu incaricato da Clemente XI di presentare i donativi destinati al duca di Bretagna, nipote di Luigi XIV, neonato. Dopo essere stato vice-legato d'Aviguone , divenne legato d'Urbiuo e conservò quest'ufficio sino all'8 febbrajo del 1730, in cui fu fatto cardinale. Alia fine dell'anno succedette al nuovo papa Clemente XI1, come prefetto della segnatura di giustizia. Questo prelato ha scritto l'è pistola dedicatoria indirizzata al granduca Giau Gastone e che sta iu capo al Vocabolario della Crusca (Firenze 1729-38), in cui sedeva sotto il nome àe\Y Informe. !
      Vedi : Imhgf, General, illustr. Italia famiiiarum
      — Gamba, Testi di LinguaUghelli, Italia sacra — Ciaccouio, Hist. ponti (le uni et cardtna-lium (ih) — Cambi, Orazione funebre di L. Salviati (Firenze 1590).
      SALVIATI (Francesco ROSSI de'), detto Cecco o Cecchino de Salviati {biogr.). — Pittore, nato a Firenze nel 1510: morto a Roma nel 1563. Allievo di suo padre, Filipoo Rossi, poi di Bugiardiui, fu da quest'ultimo messo iu relazione col Vasari, di cui divenne iutimo amico, e con esso frequentò gli studii di Raffaello da Brescia, dello scultore Baccio Bandinelli e di Andrea del Sarto. Venuto iu tauia, fu chiamato a R ma dal cardinale Giovauni Salviati, che si dichiarò suo protettore, e di cui per riconosenza assunse il nome. Vasari, cedendo ad una troppo parziale amicizia, lo proclama.* il più grau pittore che esistesse a Roma in quel tempo ». Vero è però che Salviati mostrò nel tresco, genere che coltivò di preferenza, uua ricchezza d'invenzione, una scienza ed uua purezza di disegno che gii meritarono uu posto segualato fra' pittori. Ei 8uscitos8i molti nemici col suo carattere caustico, bizzarro e turbolento; nou potè fermarsi iu uessun luogo, e viaggiò incessautemeute a Roma, a Firenze, in Lombardia, a Veuezia ed anche iu Frauda , ove trovavasi nel 1554, lasciaudo ovuuque traccio del suo passaggio. A Roma, veggousi vuoi freschi alla Biblioteca del Vaticano, uila Cancelleria , nei palazzi Salviati, Farnese , Ricci, Sacchetti; numerosi quadri, tra cui il Deposto di croce del palazzo l'ori a, Adamo ed Eva del palazzo Colouua, San Girolamo del palazzo Spada, il Cristo morto della chiesa dell'Anima, e VAnnunziata di San Fraucesco. A Firenze lasciò, oltre parecchie tele, nella galleria pubblica e uelle chiese, la migliore delle sue produzioni, il Trionfo di Camillo, che dipinse per una sala di Palazzo Vecchio. A Venezia, al palazzo Gnuiaui, dipinge la Psiche, opera corretta, ma che Vasari chiama con troppa enfasi la p\ù bella che sia a Venezia. Del resto, pare che Salviati non fosse molto apprezzato in quella città, e ueppure iu Fraucia, ove lavorò pel cardinale di Lorena al castello di Daui-pierre. Ricorderemo ancora di questo maestro: a Bologna, la Madonna e varii sunti (a Sauta Cristina; ; alla pinacoteca di Monaco, la Vergine con san Romualdo ed altri santi ; al Museo di l'ormo, la Geometria; a Berlino, Pstche e l'Amore; a Vienna, la Risurrezione; a Madrid, una Sacra Famiglia; al Louvre, 1 Incredulttù di san Tommaso; una Visitazione ed una Sacra Famiglia.
      Salviati ebbe grau numero di allievi, dei quali i più conosciuti souo Francesco Del Prato, valeute orefice, Bernardo Buontalenti, lo spaguuolo Ko-viale , Domenico Romano , Annibale Bigio, e soprattutto Giuseppe Porta, soprauuominato auch'egli Salviati.
      Vedi : VasariOrlandiLanziTicozziPistoiesi — Fantozzi — Gualandi.
      SALVIDIENO Rufo {biogr.). — D'ordine equestre, ma di uniti condizione, andò debitore delia sua elevazione al favore di Ottaviano, che ripagò con la più nera ingratitudine. Egli era con Ottaviano in Apollonia, ed è mentovato con Agrippa coute uuo de'suoi consiglieri segreti sull* assassinio Ji


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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Essendosi Decamerone Boccaccio Francesco Salviati Venezia Firenze Salviati Avvertimenti Decamerone Fapazzoni Antonio Cor-Buto Salviati Torquato Accademia Crusca Accademia Salviati Italia Salviati Erostrato Tasso Ferrara Firenze Camaldolesi Vocabolario Crusca Granchio Spina Orazioni Firenze Roma Vincenzo Salviati Montieri Santa Sede Clemente XI Bretagna Luigi XIV Aviguone Urbiuo Clemente XI Giau Gastone Vocabolario Crusca Firenze Y Informe Imhgf General Testi Lingua Italia Hist Orazione Salviati Firenze Francesco ROSSI Cecco Cecchino Salviati Firenze Roma Filipoo Rossi Bugiardiui Vasari Raffaello Brescia Baccio Bandinelli Andrea Sarto Giovauni Salviati Roma Salviati Roma Firenze Lombardia Veuezia Frauda Roma Biblioteca Vaticano Cancelleria Salviati Farnese Ricci Sacchetti Deposto Adamo Eva Colouua San Girolamo Spada Cristo Anima VAnnunziata San Fraucesco Firenze Trionfo Camillo Palazzo Vecchio Venezia Gnuiaui Psiche Vasari Venezia Salviati Fraucia Lorena Daui-pierre Bologna Madonna Sauta Cristina Monaco Vergine Romualdo Museo Geometria Berlino Pstche Amore Vienna Risurrezione Madrid Sacra Famiglia Louvre Incredulttù Tommaso Visitazione Sacra Famiglia Francesco Del Prato Bernardo Buontalenti Ko-viale Domenico Romano Annibale Bigio Giuseppe Porta Salviati Vasari SALVIDIENO Rufo Ottaviano Ottaviano Apollonia Agrippa Italia Ughelli Vasari Orlandi Lanzi Ticozzi Pistoiesi