Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      al corpo universitario lo spleudore e l'importanza che aveva avuto sotto l'Impero e largì incoraggiamenti d'ogui fatta ai professori e letterati. Dopo la caduta del ministero di cui faceva parte , nel marzo del 1839, rientrò alla Camera come deputato di Nogeut-le-Rotrou, e continuò a votare col partito conservatore, fiuohè il 14 settembre 1841 fu nominato ambasciatore in (spagna, ma non fu ricevuto dal generale Espartero e tornò in Francia, ove dibatte vasi, in occasione del progetto d'indirizzo, la grande quistione del diritto di visita. Egli combattè con forza e successo su questo punto la po litica ministeriale, e pose la sua posizione personale d'accordo con la sua condotta parlamentare rinunciando al suo stipendio d'ambasciatore. 11 dì 6 novembre 1843 ebbe l'ambasciata di Torino, ove non fece che una corta comparsa, e richiamato in Francia per la discussioue dell'indirizzo, di cui uu paragrafo mirava ad infliggere un biasimo sui deputati ch'erano andati a reudere omaggio al conte di Chambord, votò contro questo biasimo e risposo con la sua demissioue immediata di ambasciatore ai vivi rimproveri che furougli fatti dal re. Ma l.i fermezza dei suo linguaggio alla Camera non parve alia pari di quest'atto d'indipendenza, e Luigi Fi lippo, disarmato dalla sua riserbatezza, gii rese il 1° febbrajo 1845 il portafoglio dell'isiruzioue pubblica. In questa seconda parte del suo ministero Salvaudy introdusse, come nella prima, migliori.* importanti nell'istruzione pubblica, fra le altre I;i ricostituzione del Cousiglio d'istruzione pubblica, la foudazioue della scuola d'Ateue e la preseuta-zioue di progetti di legge sull'istruzione secondaria, sull'orgauizzazioue delle scuole di legge, di medi Cina e tarma ia. La più parte di questi progetti andarono a vuoto a cagione della rivoluzione del 1848; ma Salvaudy ebbe la soddisfazione di vederne adottare le disposizioni principali dalle Assemblee elette dal suffragio universale.
      La caduta del Governo di luglio, al quale erasi intieramente cousecrato, fu il termine della sua partecipazione alla cosa pubblica. Ma nell'intento di ricostituire il partito dell'ordine e di preparare il ritorno del regime costituzionale, egli si adoperò a tutt' uomo a riconciliare i due rami della casa di Borbone, e non gli venendo fatto, si consecrò intieramente alle lettere come nella sua giovinezza.
      Eletto membro dell'Accademia francese il 19 febbrajo 1835 in luogo di Parseval-Graudinaisou, recitò parecchi discorsi scritti elegantemente, ma con nn piglio un po' teatrale ch'era proprio al suo carattere ed al suo spirito. Salvandy ebbe dal suo maritaggio con madamigella Feray uu figlio ed una figlia maritata al marchese d'Aux. Oltre gli scritti già toccati, citeremo di lui : Don Alonzo ou l'Espagne , histoire contemporaine (Parigi 1824, 2 voi. in-8°), romanzo storico poco letto al di d'oggi ; Islaor ou le barde chrétien, nouvelle gauloise (ivi 1824) ; Les funérailles de Louis XV111 (ivi 1824); De Vémancipation de Saint-Dominguc (ivi 1825) ; La vérttésur les marchés Ouvrard (ivi 1825) ; Histoire de la Bologne avant et sous le roi Sobieski (ivi 1827-29), libro pregevole per la forma e lo spirito, ma in cui notaronsi numerosi errori sfuggiti ad uua composizione frettolosa e ad una conoscenza man-
      chevole del soggetto; Lettres de la gir afe au pacha d'Egypte(ivi 1834); Prix de vertu, discorsi recitati nel 1838 e 1840; Diseours prononeé pour la ré-ception de M. Victor Hugo à l'Académie frangaise (ivi 1841); Bapport au roi sur l'étut des travaux exécuté depuis 1835 jusqu'en 1847 pour le recueil et la publtcation des documents inédits relatifs à Vhistoire de France (ivi 1847). Salvaudy collaborò assiduamente sotto la Ristorazione al Journal des Débats e diede articoli al Courrier Frangaise, alla Bevue contemporaine, al Dictionnaire de la conversation, ecc. 11 valore letterario di Salvandy fu esagerato durante la sua vita; ma la posterità riconoscerà in lui uu uomo pregevole pei servizi reali resi al suo paese, per l'indipendenza relativa del suo carattere, l'ouestà de'suoi principii e l'elevatezza de'suoi sentimenti.
      Vedi: Loméuie, M. de Salvandy, par un homme de rien (Parigi 1841) — Cesena, Biographie de M. le comte de Salvandy (ivi 1842, estr. dal Biogr. univers.) — Tisseron, Notice sur M. le comte de Salvandy, ministre del'instructionpublique,grand-maitre de l'universitéetc. (ivi 1845) — Robin, Biographie de M. de Salvandy (ivi 1848, estr. dalla Gal. des gens de lettres du XIX" siècle).
      SALVATELLA (anat.). — Vena cbe comincia sulla superficie dorsale delle dita e della mano da un gran numero di venuzze che si riuniscono presso il margine interno ; risale poi sul lato interno dell'avambraccio, ove prende il nome di vena cubitale posteriore.
      SALVATICI (Vittore P0RCHETT0 dei) (biogr.). — Ebraizzaute nato a Genova, fioriva, secondo l'opinione comune, al principio del secolo xiv. Egli apparteneva ad una delle primarie famiglie patrizie genovesi, e professò nei Certosini. Altri particolari non abbiamo sulla vita di lui. Possedeva una conoscenza della lingua ebraica poco comuue a quei tempi. Abbiamo di lui: Victoria adversus impios Hebrceos ex Sacris Litteris tum ex dictis Talmud ac cabalisticis (Parigi 1520); l'autore confessa egli stesso aver preso molto alla Pugio fidei di Raimondo Martin; Pietro Galatin fece il simile pel suo De arcanis catholicce verità/is, il che ha addotto fra quest'opera e quella di Salvatici tale una somiglianza, che Galatin fu accusato di aver saccheggiato Salvatici. Rimangono di lui inediti: De En-tibus trinis et unis; De Virgine Maria.
      Vedi Soprani, Scrittori della Liguria.
      SALVATORE (teol.). — Cosi chiamasi, per antonomasia, Gesù Cristo (V.), perchè essendosi fatto uomo, i avendo patito ed essendo morto per soddisfare alla divina giustizia in favore del genere umano decaduto per via del peccato originale, è veramente stato il Salvatore del mondo (V. Redentore).
      SALVATORE (ordine di san) (stor. eccl.). — Ordine fondato il 20 maggio 1833 per far eterna la memoria della redenzione della Grecia, mirabilmente e felicemente conseguita. Cinque classi lo compou gono: cavalieri della croce d'argento, della cnxw d'oro, commendatori, grandi commendatori e cava-! lieri di gran croce. Illimitato numero di cavalieri ' è nella prima, centoventi nella seconda, treota nelle ! terza, venti nella quarta e dodici solamente nella • classe più alta. Ma in questi non contansi i prin-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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