Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      afrcór lasciata la carriera civile regnante quel principe-, fu segretario del suo Consiglio di ministri. Ebbe poscia il comando della Regia Accademia militare, fu governatore dei giovani ducbi di Savoja e di Genova, grande scudiere, gran mastro d'artiglieria, presidente della Regia Deputazione di storia patria e consigliere di Stato straordinario. Dalle quali cose e dalle opportunità cbe nascevano dal suo frequènte accostarsi alla persona del re, traeva il Sai uzzo occasione di viepiù favoreggiare i snoi diletti studii, usufruttando la presenza delle cariche per farsi in Corte rappresentante e promotore di lettere e scienze, e di quelli cbe ad esse attendono. Le mutazioni politiche del 1848, la tarda età, la brama di vivere coi fratelli più ristretta vita negli ultimi anni, indussero il Saluzzo a recedere dai pubblici negozi e a chiudersi negli ultimi anni in operosa ritiratezza.
      Dei primi studii, volti alle lettere ed alla morale sapienza, diè saggio in due scritti intitolati : Sur l'utilité des études woralrs e Introduzione ai prin-cipii della morale filosofia. Coltivò gli studii archeologici , e raccolse medaglie e monete antiche e dell'evo medio, adoprando nelle vacanze autunnali gli allievi dell'Accademia militare negli scavi non infecondi dell'antica Polleuzo. Ricercò i costumi dell'età vetusta; scrisse una breve memoria sopra l'uso degli antichi di bere in neve, non che l'illustrazione d'un bronzo Pollentino.
      ' Nei volumi della raccolta dei Monumenta histo-rice patria, della pubblicazione dei quali fu zelantissimo, scrisse la prefazione al volume ni degli Scrittori in ischietta e tersa latinità. Chiamato a reggere la militare Accademia, tutto se stesso vi si cousecrò cercando raggiungere i due fini di quest'istituto: l'istruzione che là è scienza militare, coi tanti mezzi per acquistarla, e l'educazione ch'è virtù d'uomò e di soldato; per tal modo quell'accademia divenne un semenznjo di ottimi uffiziali. L'ufficio di supremo comandante d'essa Accademia svolse in lui con maggior calore l'affetto sempre vivace per le cose e pei libri militari, dei quali ultimi fece una copiosissima raccolta con molti codici militari manoscritti, latini, italiani, francesi, con qualche tedesco e spagnuolo. Nelle pazienti letture notato avendo moltissime voci di guerra sfuggite ài lessicografi o male spiegate, ne diede le schede al Grassi pel suo bel dizionario militare. Somigliantemente avendo indagato con isquisita diligenza i tanti tratti di modesto coraggio che incon-transi frequenti nell'istoria militare del Piemonte, li raccoglieva e classificava col titolo di Souvenirs militaires des Etats Sardes, tirés de plusieurs ou-vrages tant imprimés que manuscrits, ma non ne vide la stampa. Fu uomo religiosissimo, di vita pura, benevolo e schivo di nimicizie.
      SALUZZO-ROERO Diodata (biogr.). — Celebre poetessa hnco-epico-tragica, nata il 31 luglio 1774 a Torino, morta il 24 gennajo 1840, era figliuola del conte Angelo Saluzzo di Monesiglio, fondatore della Reale Accademia delle scienze di Torino, e della coutessa Girolama Caissotti di Casalgrasso, e fino dall'età più verde si fece ammirare prorompendo Con bei lampi d'ingegno a poetare improvviso. A questa illustre fanciulla accennava con molta lodeil Denina (Rivoluzione d'Italia, lib. xxv, cap. vi), e quanto fossero meritate codeste lodi, elio ben lo mostrò allorquando concorse a diciott'anni coi più valorosi scrittori della nostra contrada a spargere alcuni fiori poetici sulla tomba della contessa Kn-richetta Balbo. Due anni dopo già fu aggregata all'Arcadia di Roma, stampava un saggio de* suoi versi lirici, i quali confermarono nell'universale l'opinione ch'ertisi concepita del suo valore poetico, ed ebbero l'ouore di due ristampe, una di Torino e l'altra in Pisa. E a tacer degli encomii che riscosse per questi suoi componimenti dal Fantoni, dal Caluso e dagli accademici di Fossano, che la acclamarono socia, l'illustre Parini, non punto largo nel lodare altrui, ne parlava nella seguente sentenza: «Disposizioni naturali, educazione, studii, fantasia, seusività, ingenuità, delicatezza, nobiltà d'animo, novità conseguente di concetti e immagini, tutto ciò che non si acquista se non con lungo tempo ed assidua contemplazione dei grandi esemplari, cioè facoltà e dominio di locuzione, di stile, Diodata le valse poco stante l'onore di essere v hi amata a sedere fra i membri della torinese Accademia delle scienze, le cui tornate ella sovente rallegrò col suono de' suoi versi. Rimasta vedova del conte Massimiliano Roero di Revello nella fiorente età di ventott'annj, e perduto non molto dopo il padre, rivolse tutti i Buoi affetti alla madre, ai fratelli ed alla poesia. Frutto de' suoi studii furono quattro volumi di rime cbe pubblicò a Toriuo nel 1816, piene di sentimenti religiosi e patriottici. Ma un vanto che le antiche e moderne poetesse d'Italia mal ponno dividere con la Diodata, si è quello di aver condotto a fine Ylpazia, poema in venti canti in terza rima, la cui azione succede nel principio del secolo v, ai tempi che Onorio e Teodosio signoreggiavano il diviso Impero romano, il primo nell'Occidente e il secondo nell'Oriente. Fiorivano allora in Alessandria d'Egitto le varie sètte filosofiche, e i capi di esse sono i personaggi principali del poema, operanti ora nella predetta città di Alessandria ed ora nell'antica selva in cui sorgeva il tempio d'Iside e di Osiride. Personaggio princi-pa)Ì88Ìmo è Ipazia, casta vergine cristiana, amante d'Isidoro, ultimo rampollo dei Tolomei, la quale , in mezzo ai tumulti delle guerre cittadine muore vittima di un impuro ministro e sacerdote d'Oai-1 ride. La Diodata ha saputo ornare di acconcia veste poetica quest'opera piena di mojteplice erudizione e di profonda filosofia, opera assai lodata da quel sommo giudice Vincenzo Monti in una sua lettera stampata nelle Opere inedite e rare (Milano 1834). Agli studii della filosofia la Saluzzo accoppiò anche quelli dell'istoria, e ne abbiamo un argomento nel suo Castello di Binasco. novella inedita (Firenze j 1853) e nelle Novelle (Milano 1830) ; vero è però, ! come osserva il Gamba (Delle novelle italiane, ecc., Venezia 1833), « che in queste sue novelle ni gli argomenti si sostengono sempre con verosimiglianza, nè lo stile è scorrevole». E se ella non avesse dannato alle fiamme alcuue commedie che conservava inedite, avremmo ammirato in esse come nelle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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ALtJZa DlOtiAl Consiglio Regia Accademia Savoja Genova Regia Deputazione Stato Sai Corte Saluzzo Sur Introduzione Accademia Polleuzo Pollentino Monumenta Scrittori Accademia Accademia Grassi Piemonte Souvenirs Etats Sardes SALUZZO-ROERO Diodata Torino Angelo Saluzzo Monesiglio Reale Accademia Torino Girolama Caissotti Casalgrasso Denina Rivoluzione Italia Kn-richetta Balbo Arcadia Roma Torino Pisa Fantoni Caluso Fossano Parini Diodata Accademia Massimiliano Roero Revello Buoi Toriuo Italia Diodata Ylpazia Onorio Teodosio Impero Occidente Oriente Alessandria Egitto Alessandria Iside Osiride Ipazia Isidoro Tolomei Oai- Diodata Vincenzo Monti Opere Milano Saluzzo Castello Binasco Firenze Novelle Milano Gamba Venezia