Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (308/463)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      1125
      del padre, era consideralo quale erede al trono, ed era un giovane avvenente e pieno d'ingegno.
      Vedi: Tieb Poli., SuloninÒallien. — Zozimo (i, 38) — Grutero, Corp. inscr. (cclxxv) — Bréqui-gny, nei Mémoires de VAcadémie des sciences el belles lettres (voi. xxxu, p. 262).
      SALONIO (san) (agiogr.). — Vescovo di Ginevra, morto verso il 470, era figliuolo d'Eucherio, chc fu poi vescovo di Lione, e fratello di Verano chc il fu di Vence. In età di appena dieci anni entrò nel monastero di Lerins, ove fu educato sotto Onorato, Ilario, Salviano, ecc. Eucherio compose anche alcuni scritti per l'istruzione del figliuolo, ch'egli qualifica quale ornamento e speranza del suo secolo. Non si sa positivamente qual chiesa ebbe a governare Salonio, se quella di Vienna o di Ginevra; le probabilità hanno fatto inchinare Dom Bivet verso quest'ultima, ove del resto celebrasi l'anno della sua morte il 28 settembre. Credesi assistesse col padre al Concilio d'Orange nel 441. Ei mandò a papa Leone I una lettera per difendere j diritti d'Ingenuo arcivescovo d'Embrun, e ricevette verso l'anno 462 risposta da Ilario successore di Leone. Abbiamo di lui, sotto il titolo di Expositio mystica in Parabolas Salomonis et Ec-clesiastem, un'opera che è forse il frutto degli studii oomuni di Salonio e Verano. Lo stile ne è semplice e netto, e la più parte delle spiegazioni riferisconsi alla morale. L'opera, stampata separatamente ari Haguenau (1532), fu inserita negli ortodossograii e in varie biblioteche dei Padri.
      Vedi Possevino, Apparatus sacer.
      SALPA e SALPACSI (eool). - Famiglia di molluschi dell'ordine degli Eterobranchi (V.), i cui caratteri sono: corpo libero o non aderente, più o meno cilindrico, con un denso inviluppo esterno, eh' ò sotto-cartilaginoso, trasparente, forato di due aperture, le quali sono ordinariamenie assai grandi e distinte, quasi terminali, uua incrementizia e l'altra escrementizia. Le branchie, in forma di stretta fascia, attraversano obliquamente la cavità respiratoria dell'orifizio incrementizio infino all'a pertura della bocca. Appartengono a questa famiglia i due generi salpa e pyrosoma.
      SALPARE iman».). - Levare l'àncora, e figura tan eute partire.
      SALPIANO {biogr.). — Scultore ateniese di data ignota, il cui nome ò inscritto sopra un gran vaso di marmo pario, vagamente scolpito di figure* in alto rilievo, rappresentanti Mercurio che dà l'infante Dionisio in educazione alle Ninfe. Questo vaso fu trovato a Cormia sul golfo di Gaeta, e fu posto come fonte battesimale nella cattedrale di Gaeta, da cui fa poi rimosso e trasportato nel Museo nazionale di Napoli, ove trovasi al presente.
      Vedi: Spon, Misceli (voi. n) — Mus. Borb. —-Nagler, Kilnstler Lexikon (s. v.).
      SALPINGO FARINGEO (anat.). — Tutto ciò che ha rapporto alla tromba di Eustachio e alla faringe-
      SALPINO (lat. Salpinum) {geogr. ant.).. — Antica città dell' Etruria, ricordata dal solo Livio (v, 31, 32), cbe parla dei Salpinati, porgenti ajuto ai Voi-sinii nella costoro guerra contro Roma, nel 389 av. Cr. Dal modo con cui ne discorre lo storico, gli è chiaro ohe furono dessi un popolo indipendentecon uu territorio considerevole ed una città ben munita. Anzi dall'atto stesso della loro alleanza coi possenti Volsinii si può a buon diritto inferire che essi pure devono essere stati un popolo di ragguardevole possanza. Ciò non ostante, non incontrasi più alcun ricordo del loro nome, e scomparisce ogui traccia della loro esistenza. 11 Niebuhr è di , parere che Salpino abbia occupato un dì l'area della moderna Orvieto, il cui nome istesso è evidentemente la corruzione delle due parole latine Urbs vetus, forma adoperata da Paolo Diacono nel settimo secolo (P. Diac., iv, 33; V. Orvieto). Gli è dunque fuor di dubbio che cotesto sito si fu quello di una più antica città etrusca ; e la sua vicinanza ai Volsinii fa ritenere per abbastanza probabile che possa essere stata Salpino. Ma non vi sono ragioni suf-' ficienti per reudere valida ed incrollabile simile congettura (Niebuhr, voi. il, p. 493).
      SALSAPARIGLIA (bot., mat. med. e chim.). — Ri-! serbandoci a trattare sotto Smilace, che è il suo , nome scientifico, ci limiteremo qui a dire che da « questa pianta si estrae una sostanza chiamata sai-ì sapariglina od anche salsaparina o pariglina. Si i prepara facendo un estratto alcoolico della salsa-I pariglia, scolorandolo col carbone animale e con-! centrandolo. La pariglina si depone cristallizzata. , Per averla pura si fe ridisciogliere nell'alcoole e ricristalliszare.
      È in aghetti incolori, inodori, solubilissimi nell'acqua e nell'alcoole bollenti, meno solubile quando sono freddi. Si scioglie eziandio nell'etere e negli , olii volatili. 1 liquidi che contengono in soluzione I la parigliua spumeggiano allorquando sono sbattuti. , È decomposta dall'acido nitrico, ed è sciolta dall'acido solforico, che la colora dapprima in rosso cupo, poi in viola e finalmente in giallo, e donde , l'acqua la precipita inalterata. Dalla sua compo-, zione centesimale si ritrarrebbe la formola CieH150°. , SALSAPIETRA (miner.). — Nome che si dà al sal-i nitro delle spazzature quando si trova naturalmente , allo stato di efflorescenza.
      , SALSE (geol.). — Sono piccole cavità crateriformi che lanciano tratto tratto un fango argilloso e bolle di gas idrogeno carbonato o solforato, par lo più misto d'aria e d'acido carbonico ; prendono il nome , di salse dalla salsedine delle loro acque, o oome j altri vogliono, dall'essere state osservate per la prima volta a Salsuolo nel Modenese; chiamansi* anche pseudo vulcani, vulcani diaria, vulcani di fango, vulcani d'aria e di fango, in ragione della natura delle loro eruzioni. , Connettasi il fenomeno delle salse coll'azione plutonica che produce i vulcani ; ma non sembra aver l'origine ad uguale profondità ; avvi spesso un forte svolgimento di calore, non mai fusione di rocce con produzione di lave. Pensano alcuni, e tra questi il dottor Bianconi di Bologna, che la causa produttrice delle salse sia puramente chimica e dovuta alla scomposizione di alcune sostanze minerali, gesso, sale, piriti, bitume, che sono costantemene disseminate nei terreni ove si manifestano cotali , eruzioni di fango e d'aria. Piccoli vulcani d'aria I infiammabile che sospingono fuor della terra tor-i rentelli di fango si trovano sparsi in diversi punti ! del Modenese; ve n'ha di più grandiosi in Sicilia
      t^ooQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

Pagina (308/463)






Tieb Poli SuloninÒallien Corp Mémoires VAcadémie Ginevra Eucherio Lione Verano Vence Lerins Onorato Ilario Salviano Salonio Vienna Ginevra Dom Bivet Concilio Orange Leone I Ingenuo Embrun Ilario Leone Expositio Parabolas Salomonis Ec-clesiastem Salonio Verano Haguenau Padri Possevino Apparatus Eterobranchi Mercurio Dionisio Ninfe Cormia Gaeta Gaeta Museo Napoli Spon Misceli Kilnstler Lexikon Eustachio Etruria Livio Salpinati Voi-sinii Roma Volsinii Niebuhr Salpino Orvieto Urbs Paolo Diacono Orvieto Volsinii Salpino Niebuhr Smilace CieH Salsuolo Modenese Connettasi Bianconi Bologna Modenese Sicilia Qle Eucherio Diac