Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SALVATORE — SALVERXE lANNA GIUSEPPE EUSEBIO BACONNIÈRE)
      sostenuta dalle carovane di camelli, ma gli è certo che questo era pure un considerevole ramo di traffico. Salomone importava dall'Egitto non solo filo di lino, ma eziandio cavalli e carri, che venivano poi venduti ai principi della Siria e degli Ettei. Soprabbondando il vino nella Palestina, e mancando affatto nell'Egitto, era certamente uuo dei principali mezzi di ricambio. Oltre a ciò, la cura posta da Salomone nel fortificare Tadmor, la classica Palmira, e nel conservare Tapsaco sull'Eufrate, dimostra ch'egli aveva non poco interesse nel commercio terrestre e fluviale di Babilonia. Da questa estensione ed operosità commerciale del gran re è facile arguire ch'egli ne traeva i maggiori vantaggi, e che i suoi guadagni erano considerevolissimi, perchè le ricchezze commerciali dell'intiera nazione erano concentrate nelle mani de' suoi «governanti ; il più del commercio era regio monopolio, e tutto veniva promosso e diretto dall'esperienza ed energia dei Tirii. La visita della regina di Saba (V.ì, fatta con pompa orientale a Salomone, se non fu commerciale nel senso stretto della parola, fu però motivata da relazioni commerciali, ed i ricchi regali della regina provano la somma entità del suo commercio col sovrano ebreo; e da questo primo tratto di ospitalità formossi il vincolo di amicizia tra i Sabei e gli Ebrei; e le relazioni fra rIì uni e gli altri furono cotanto intime, anche otto secoli più trardi, sotto i Maccabei e posteriormente, che l'influenza e la possanza ebraica nelle regioni arabiche se ne avvantaggiarono grandemente. Vi si propagò la circoncisioue ebraica, e principi ebrei vi dominarono. Credesi che la lingua de' Sabei si differenziasse di molto dall'arabo letterato; ma apparteneva nondimeno, al par dell'etiopica, alla grande famiglia siro-arabica, nè discostavasi di soverchio dall'ebraico, nel grado stesso dell'egizio linguaggio. La facilità poi con cui il puro monoteismo de' Maccabei si diffuse nella Sabea, rende probabile il parere di coloro che opinano essere stati superiori i Sabei, anche ai tempi di Salomone, nelle idee religiose, agli Arabi ed ai Siriaui.
      Quanto alle opere pubbliche fatte da lui eseguire, noteremo che oltre al tempio per cui l'ebreo re va tuttodì tanto famoso, si deve tener conto anche dei palazzi che per suo comando furono inalzati, ed erano il suo proprio, quello della regina e la casa della foresta del Libano: ed in aggiunta il suo grande atrio del giud:zio o Corte giudiziaria. Fece pur anco delle aggiunte alle mura di Gerusalemme, e migliorò il bastione (ebr. millo e vulg. mello) della cittadella o rocca di David (II Paralipom., zxxii, 5) e molte altre fortificazioni. Quanto al tempio, ne abbiamo data la descrizione sotto la voce Gerusalemme, cui rimandiamo il lettore, dove di altri edifizi compiuti da Salomone auche si discorre. Compiuti gli edifizi sacri e profani , pose mano Salomone all'ordinamento religioso. Finché non fu termiuato, sembra che il tabernacolo avesse continuato a sture sulle alture di Gabaon , sebbene l'arca fosse stata trasportata, per comando di David, da Cariatiarim in Sionne (II Parabp., i, 3, 4), e collocata ivi sotto uua tenda, in cui Asaf compieva coi suoi fratelli leviti le sacre cerimonie cantando, mentre^Sadoc co'suoi fratelli sacerdoti of-
      friva in Gabaoh sacrifizi innanzi al tabernacolo (I Paralipxv, 16-24; xvn, 37-40). Ciò dimostra che non erasi formata appieno, neppure nella mente di David, l'idea di un solo centro di religiosa unità, indicando la coordinata autorità di Abiatar e Sadoc che uoh eravi riconosciuto un sommo sacerdote solo. Ma dopo la dedicazione del tempio Bon solo l'arca bensì anche tutti i vasi sari del tabernacolo furouo in esso trasportati, ed il sommo sacerdote limitò naturalmente al tempio l'esercizio delle sue funzioni, essendo rimasto Sadoc sensa il collega per la disgrazia di Abiatar (III Tteg., viti, 4). Ciò non ostaute, la storia intiera degli ultimi tempi dell'ebraica monarchia, anche sotto i re più religiosi, dimostra che la maggioranza della nazione nou si persuase mai della nuova idea, essere stata la sola Gerusalemme il luogo in cui si dovesse esercitare il culto. Gli altri luoghi, in cui veniva adorato Jeova coi sacrifizi, souo sempre accennati in modo da dimostrare che fiuo ai tempi di Giosia, re di Giuda dal 639 al 60«, era stato impossibile ai sovrani, sacerdoti o profeti, mettere in pratica un sistema uniforme ed una sorveglianza centrale della religione nazionale. Morti Natan e Sadoc, amici fedeli di David, sebbene Salomone avesse continuato a celebrare collo stesso splendore tutte le cerimouie esterne del culto, gli è difficile il credere che fosse egli animato dallo spirito religioso del padre. Poco a poco, accanto al culto di Jeova si stabilirono straniere idolatrie, ed il disgustoche produsse ciò nei profeti di Jeova, scorgesi manifesto nel discorso di Ahia Silonite a Geroboamo, incitandolo apertamente a ribellarci al figlio di David (III Iieg.t xi, 29-39). I sacerdoti anch'essi avevano perduta la prisca indipendenza, aggravati dalla regale protezione, ed i profeti abborrivano dall'uso delle pompose festività. Salomoue istesso. con tutta la sua sapienza e con tutta la sua intuizione dell'umana natura, aveva ben poco dello spirito religioso di David, e tutto il suo patrocinio accordato al culto fu di poco profitto alla religione, che discapitò ancor più per la tolleranza delle so-perstizioni pagauiche.
      Per quello concerne l'amministrazione generale di cotesto re. poco ne fu registrato, tranne i nomi dei diversi funzionarli superiori. Fra i principali suoi ministri veugouo nominati un figliuolo di Sadoc e due figli di Natan ; e specialmente i secondi erano in posto eminente, presiedendo l'uno di essi, Azaria, agli uffiziali, ed essendo l'altro, Zabud, sacerdote ed amico intimo del re. Nè vi devono essere stati cangiamenti considerevoli nel suo governo, traune i suggeriti dalla pace e dal commercio, che subentrarono al regno bellicoso di Dafid. Gli è nondimeno probabile che Salomone sia stato iudotto dal particolare suo talento e gusto ad assumere un'incombenza, che tanto bene si addice alla regia dignità in Orieute, e bì è quella di giudicare in persona nei casi più strani e difficili. La sua sentenza fra le due madri litiganti sulla proprietà della prole non può essere stato un fatto isolato ; e la Corte di giustizia, fatta edificare per lui stesso, indica ch'egli destiuava parte del suo tempo all'esercizio dei doveri di giudice (III Rrg., iv, 1-6; IV Reg., v, 5;. La fama che acquistò Sa-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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