Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      parti di acqua; di fatto s> sa, come disopra abbiamo notato, cbe l'acqua alla detta temperatura discioglie la quarta parte del suo peso di salnitro. Le acque di cotta, provenienti dalla lisciviazione delle materie nitrose, sono messe a svaporare in caldaja di rame; durante la bollitura dell'acqua succede produzione di schiuma, che si toglie con uua scbiuma-ruola, e di uu deposito abboudante o poltiglia, formata di carbouato di muguesia,°di carbonato e di solfato di calce, cbe si raccoglie in uu pajuolo posto al fondo della caldaja; si estrae di tempo in tempo questa poltiglia, sollevaudo il pajuolo col mezzo di uua corda che scorre sopra di una carrucola disposta a quest'effetto. Quaudo il liquore è concentrato, di modo che segui 25 gradi all'areometro di Baumé, allora vi si aggiunge una soluzioue concentrata di potassa del commercio, fino a che cessi Ogui produzione di precipitato. Quest'operazione è ciò che dicesi saturazione detlu liscivia. La quantità di potassa da impiegarsi per ogui 50 chilogr. di acque di cotta è indicata dalla terza parte del numero dei gradi del pesauitro. Laonde se le acque di cotta seguavano 12 gradi, si dovrà mettere in Opera tauto di potassa che sia in ragione di 4 parti sopra 100 di acque di cotta.
      In molti paesi i salnitrai usano la cenere in cambio della potassa; in questo caso si procede alla saturazione, faceudo passare le acque di cotta per la cenere, impastata con uua piccola quantità d'ao qua e iortemente compressa iu tini, somiglianti a quelli che si adoprauo per la lisciviazione delle terre nitrose. La quantità delle cenere è regolata in ragioue di uua misura per quindici misure di acque di cotta. Le ceneri producono uguale effetto a quello che produce la potassa del commercio Torniamo al liquore concentrato a 25 gradi e trattato colla potassa. Il carbonato ed il solfato di potassa, che costituiscono la potassa del commercio, decompongono i nitrati di calce e di maguesia, e producono, per doppia scomposizione, salnitro o nitrato di potassa che rimaue in dissoluzioue, carbonati di calce e di magnesia e solfato di calce che precipitano; i cloruri di calcio e di magnesio sono decomposti dalla potassa e trasformati in cloruro di potassio solubile, in carbonati di calce e di magnesia ed in solfato di calce insolubili. Compiuta la precipitazioue, vale a dire la trasformazione dei nitrati di calce e di magnesia in nitrato di potassa, si travasa il liquore in tino o serbatojo fornito di chiavi a diverse altezze, e vi si lascia per breve tratto di tempo, durante il quale depone intieramente sali insolubili. Lavasi in quest'intervallo di tempo la caldaja; e fatto chiaro il liquore, si aprono successivamente le chiavi dall'alto verso il basso, per cavarlo dal serbatojo e riporlo nella caldaja, ( dove è portato di nuovo alla bollitura e concentrato fiuo a 42 gradi di Baumé. Il liquore introdotto nella caldaja contiene iu dissoluzioue uua forte proporzione di nitrato di potassa, una quantità considerevole di salmarino o cloruro di sodio 1 e di cloruro di potassio, una piccola quantità di nitrato di calce, di nitrato di magnesia, di cloruri di calcio e di magnesio, ed una più debole proporzione di solfato di calce. Quando la concentrazione del liquore è giunta a 42 in 43 gradi di Baumé, lamaggior parte del salmarino si depoue col solfato di soda ; allora col mezzo della schiuuiaruola si toglie questo sale di mano in mauo che cristallizza, e ii continua l'evaporazioue fiuo a 45° di Baumé. Iu questo puuto si sospende il fuoco, si lascia il liquore alla quiete per alcune ore e finalmente si travasa in recipienti di leguo o di rame, che si mantengono iu luogo fresco a facilitare la cristdUlegazione. Decantata l'acqua madre, si lascia sgocciolare il saluitro, poi si stacca dalle pareti dei recipienti, si sminuzza e si lava con certa quantità di acqua di cotta. Il sale cosi ottenuto è detto salnitro di prima cotta o salnitro greggio, e contiene 85 a 88 per 100 di nitrato di potassa ; omettendo la lavatura coll'acqua di cotta ne conterrebbe soltanto 75 a 78 per 100.
      Si determina il titolo ossia la quantità del salnitro puro couteuuto uel saluitro greggio, trattando questo prodotto a freddo con acqua distillata satura di nitrato di potassa puro; questo liquore non può disciogliere i sali stranieri ; il residuo, convenientemente seccato e diminuito del 2 per 100 per le materie terrose rimaste e per il nitro che può provenire dal liquore di prova, indica la quantità di salnitro puro contenuta nel salnitro greggio assaggiato. Le variazioni di temperatura che possono avveuire durante l'operazione, faceudo variare il il puuto di saturazione dell'acqua di prova, iuflui-eoouo necessariamente sulla quantità del residuo; è pertanto utile di trattare contemporaueauieute sella stessa mauiera e nello stesao luogo un peso uguale di saluitro puro; la perdita o l'aumento che si osserverà sopra questo saggio indicherà le correzioni da farsi al risultameuto del saggio operato sul salnitro greggio. Gay-Lussac immaginò altro metodo allo scopo medesimo. Entro crogiolo rovente si getta a pizzichi una mescolanza di 20 parti di nitro greggio, 6 di carbone e 80 di sale marino. Si fa deflagrazione. Questa compiuta, si piglia il residuo e si fa sciogliere in 200 parti di acqua. Siccome il nitro fu per opera del carbone decomposto e ridotto a carbonato di potassa, perciò non importa far altro che procedere ad un saggio alcali-metrico. Dalla quantità di alcali, o potassa determinata, si potrà dedurre quella del nitro.
      1 sali stranieri, contenuti uel salnitro greggio, si compongono di grande quantità di salmarino o cloruro di sodio, di un >oco di cloruro di potassio e di sali deliquescenti. Per purgare il saluitro da queste materie bisogna sottoporlo alla raffinazione', operazione la quale è principalmente foudata sopra questo fatto, che il saluitro è molto più solubile nell'acqua calda che non i cloruri di sodio e di potassio. Si raffina il salnitro greggio trattandolo colla quinta parte del suo peso di acqua bollente, che discioglie il nitrato di potassa, i nitrati di calce e j. di magnesia, e lascia indisciolti i cloruri di sodio e di potassio, i quali precipitano in gran parte al ! fondo della caldaja; si tolgono accuratamente qut-i sti sali, si aggiungono di tempo in tempo piccole quantità d'acqaa fredda, e quaudo cessa la formazione del deposito, si chiarifica il liquore versando i nella caldaja una dissoluzione di culla forte conve-, nientemente allungata o di saugue di bue, per or-1 diuario 1 chilogrammo di colla iu proporzione dit^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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