Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (296/463)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      SALVINI ANTONIO MARTA - SALVOCONDOTTO
      1113
      Quella ch'egli professava, comunque ristretta sur un punto del globo, distiuguevasi però per uua tendenza dichiarata all'universalità; il tempio di Gerusalemme era dischiuso a tutte le nazioni, e il discepolo di Mosè non ricusava pregare il suo Dio con qualunque uomo e per qualunque uomo si fosse. Pieuo di queste grandi idee e generose, e sospinto dall'alito profetico che gli mostrava in prevenzione la celerità e la poteuza della parola evangelica, David non cessa di volgersi al genere umano, e d'appellarlo tutto alla verità. Quest'appello alla luce, questo voto del cuor suo torna ad ogui istante nelle sublimi sue composizioni; e per esprimerlo in mille guise, esaurisca la lingua seuza potersene contentare: « Genti dell'universo, lodate il Siguore; udite me, voi tutti che abitate il tempo (xlvìii). Il Signore è buono per tutti gli uomini, e la misericordia sua si diffonde su tutte le opere. 11 suo regno abbraccia tutti i secoli, tutte le generazioni (lxliv). Popoli della terra, levate a Dio grida d'allegrezza, cantate inni alla gloria del nome suo; celebrate la grandezza sua coi cantici ; dite a Dio: Tutta la terra ti adorerà, inneggerà la santità del nome tuo. Popoli benedite il vostro Dio ; fate suo nare per tutto le sue lodi. Gli oracoli tuoi, o Signore, siano conosciuti a tutta la terra, e la salute che abbiamo da te giuuga a tutte le nazioni (lxvi). Io sono amico,.son fratello di chiunque ti teme, di chiunque osserva i tuoi comandamenti. Re, principi, grandi delia terra, popoli che la coprite, lodate il nome del Signore, perchè non v'ha di grande che questo (< xlvìii). Tutti i popoli congiunti ai loro padroni non formino più che uua sola famiglia pei adorare il Signore (ci). Nazioni della terra, ap-p!audite, cautate; cantate il nostro re: cantate, perchè il Signore è re dell'universo. Cantate con sapienza; ogui spirito lodi il Signore ».
      Dio non aveva sdeguato contentare questo gran desiderio. Lo sguardo profetico del santo re, immergendosi nel profondo avvenire, già vedeva l'immensa piena che sgorgherebbe dal Cenacolo, e la faccia della terra rinnovata dall'effusione dello Spirito divino. Deh come son belle e sovrattutto giuste le espressioni sue! < Da tutte parti della terra gli uomini si risovverranno del Signore e oonvertirausi a lui ; egli si mostrerà, e tutte le famiglie umane a lui s'iuchiueranno ». Or vi piaccia osservare come la boutà infinita potè dissimulare quaranta secoli (Aci.y xvu, 30); ella aspettava che l'uomo si ricordasse.
      £ fluiremo rammentandovi un altro voto del re profeta. « Queste pagiue sieno scritte per le generazioni future; e popoli che non esistono ancora benediranno il Signore ». Eccolo esaudito; perchè cauto l'Eterno, i canti suoi partecipano dell'eternità. Gl'iufiammati accenti confidati alle corde della divina sua arpa, risuonano dopo trenta secoli in tutte le parti dell'universo; la Sinagoga conservò i salmi, gli adottò la Chiesa, la poesia di tutte le nazioni cristiane se ne fece bella; e dopo trenta secoli il sole non cessa d'illuminare tempii, le cui vòlte risuonano di questi inni sacri, cantati a Roma e a Ginevra, a Madrid e a Quebec, a Quito e a Mosca, a Peking e a Botauy-bay, mormorati al Giappone ».
      Delle versioni in tutte le lingue di si stupende poesie non occorre parlare , solo diremo cbe noi ne possediamo non poche si poetiche che prosaiche ; e che quelle che risalgono ai primi secoli di nostra favella sono da preferire alle moderne, per purezza di dettato non meno che per isquisito senso di pietà. L'Alighieri voltò in italiano i Sette salmi penitenziali.
      SALMIOG (chim. tecn.). — Denominazione abbreviata del cloruro di ammonio (sale ammoniaco nativo) che si riuviene ancora come prodotto vulcanico.
      SALMON Giovanni, soprannominato Maigret (in latino Macrinus) (biogr.). — Nacque nel 1490 a Loudun d'una famiglia povera. I suoi talenti l'introdussero presso il cardinale Bouhier, arcivescovo di Bourges, in qualità di letterato. Dopo la morte di tale protettore, Renato di Savoja il prese per maestro dei suoi figli, e lo produsse alla Corte di Francesco I, che gli diede talfiata da voltare i suoi versi francesi in latino, lo fece suo cameriere e gli assegnò una pensione. Salmon, nojato della Corte, ritirosseue e menò moglie una Bua coucittadina che avea nome Gillone ; ma siccome era nome cbe non prestavasi alla poesia, egli lo rimutò in quello di Gelonis; e sotto tale nuova deuominazione cautò le dolcezze della loro unione, celebrò le bellezze della cara sua Gelonide fiucb'ella visse, e le dedicò cauti lugubri in morte ; ma sembra che la sua lira riusciva meglio nell'esprimere i suoi piaceri che i suoi rammarichi. Salmon lasciò la Corte negli ultimi anni della sua vita e si ritirò in patria. Le afflizioni che provò nella sua vedovanza, la ristrettezza a cui fu ridotto con una famiglia numerosa, lo studio, i lavori, le liti, i viaggi, lo condussero nel sepolcro nel 1557. Ebbe a' suoi giorni il soprannome d'Orazio francese, e lo meritò fino ad un certo punto per un numero grande di componimenti in versi che uniscono il pregio dell'espressione e dei modi poetici alla scelta degli argomenti sempre onesti. Egli è il primo poeta latino in Francia che Bia riuscito nell'ode latina. Di tutte le sue poesie, quelle inspirategli dalla sua Gelonide sono le migliori ; hanno desse un carattere si tenero e si delicate grazie, che leggendole si si sente gradevolmente commossi dai sentimenti che animavano il poeta. Le opere della sua vecchiezza non hanno un egual merito, anzi il divario è grande : in un tempo in cui avrebbe fatto meglio di ritrarsi dal Parnaso, egli inondò il pubblico di componimenti freddi, duri e trascurati. Pressoché tutto ciò che ha fatto di buono si t^ova unito nella Raccolta in quattro libri stampata presso Simone di Colines nel 1530, in-8°. V'ha pure una bella edizione delle sue Odi nel 1537, in-8°. Vedesi nella biblioteca di Duverdier che Salmon si era pure esercitato nel far versi francesi.
      Il figliuolo suo primogenito, Carlo, allievo di Ra mus, fu precettore di Caterina di Borbone, sorella di Enrico IV, imitò il talento di suo padre per la poesia latina, ed acquistò grande cognizione della lingua greca; ma essendosi fatto calvinista, peri nel di di San Bartolomeo.
      Vedi la Bibl. stor. del Poitou di Dreux du Radier (li, 148).
      SALMONIDI (zool.). — Famiglia di pesci appartenenti ai malacotterigii addominali; i quali hannot^ooQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

Pagina (296/463)






Gerusalemme Mosè Dio David Siguore Dio Dio Dio Cenacolo Spirito Aci Eterno Sinagoga Chiesa Roma Ginevra Madrid Quebec Quito Mosca Peking Botauy-bay Giappone Alighieri Sette SALMON Giovanni Maigret Macrinus Loudun Bouhier Bourges Renato Savoja Corte Francesco I Corte Bua Gillone Gelonis Gelonide Corte Orazio Francia Bia Gelonide Parnaso Raccolta Simone Colines Odi Duverdier Salmon Carlo Caterina Borbone Enrico IV San Bartolomeo Bibl Poitou Dreux Radier Qle Salmon Salmon