Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SALISSE - SALIVAdel grande scisma d'Occidente. Il 9° fu celebrato dal cardinale Schwartzenberg, con l'episcopato al-lemanno, seguito da parecchie altre assemblee ecclesiastiche , la cui mercè si ottenne il decreto imperiale di Francesco Giuseppe imperatore d'Austria nel 1850: 1° Libertà di corrispondenza dei vescovi colla Santa Sede ; 2° Abolizione del Placet regium o Regio exequatur per tutte lepMlicazioni emanate dall' autorità ecclesiastica ; 3" Riconoscimento della giurisdizione canonica; 4° Consacrazione dflla libertà del riposo nelle domeniche; 5° Rispetto e deferenza pel parere dei vescovi ; 6° Assicurazione di non fare alcuna presentazione episcopale senza aver preso consiglio dai vescovi della provincia; 7° Annunzio di negoziazioni colla Santa Sede in ordine ai punti da regolarsi fra le due Potenze.
      SALISBURY (geogr.). — Detta anche New Sarum, città capoluogo del Wiltshire in Inghilterra, con 14,000 abitanti.
      SALISCENDI (tecn.). — Stanghetta di ferro che serve a chiudere una porta. Questa stanghetta • viene applicata orizzontalmente sul lato iuterno di un uscio; un'estremità di essa sopravanza l'orlo dell'imposta, e l'altra ha un buco, ove s'introduce un chiodo che la fissa sul legno e serve di asse di rotazione. Sul battente immobile vi è un altro ferro, detto monachetto , piantato perpendicolarmente, che presenta un piano su cui scorre l'orlo inferiore della stanghetta quando si chiude l'imposta; giunta in alto di questo ferro, essa incontra un intaglio verticale, ove cade e tiene il batteute fermo e poggiato sulla sua impostatura coutro lo stipite o coutro il batteute stabile. Allora la porta è chiusa, e per aprirla basta levare la staughetta del monachetto, sollevandola e facendola uscire dall'intaglio. A tale effetto forasi la porta al di sotto della stanghetta, e vi s'iutroduce una chiave femmina, mobile intorno ad uua punta che eutra nel suo foro ed è fissata all'imposta. Per lo più si fa a meno della chiave, ponendo nella stanghetta un dente con un pallino che attraversa l'imposta per una fessura ed alzasi a mano: tale è la maniera con cui sogliono chiudersi i piccoli armadii. Allorché la stanghetta non è si grave che il suo peso basti a farla cadere, vi s'adatta una piccola molla di pressione. Pegli usci un poco forti, iu vece del dente col pallino, di cui parlammo , sotto la stanghetta se ue pone un'altra parallela mobile intorno ad un asse quadrato di rotazione che attraversa l'imposta e tieue dall'altro lato un bottone; questa lamina è rotondata ai due capi e fissata sull'asse con una madrevite; girandoli bottone la stanghetta si bilica e si alza quella del salisceudi. * Parimente , verso l'orlo dell' imposta adattasi un ponticello che tiene la staughetta appoggiata al leguo, nè le lascia percorrere che il corto tratto necessario perchè entri nell'intaglio e n'esca; questo ,)outicello impedisce che la staughetta cada ver-, ticalmeute quando nou entra nell'intaglio del monachetto. I saliscendi d'ogni graudezza lavoransi dai chiavajuoli e vengono posti in commercio dai iiiuiutieri.
      SALITE 0miner.). — Varietà di pirosseno diopso-       SALITOLO (chim.). — Così Cahours nominò l'etere fenico.o feuilato di etile, otteuuto dalla distillazione del composto di etere salicilico di barite.
      SALIVA (fisiol. e chim.). — Umore separato dalle ghiandole salivari, che si versa nella bocca e serve a rammollire i cibi ed a principiarne in certa maniera la digestione. Che la saliva serva alla digestione dei cibi facendo loro subire mutazione speciale, lo dimostrano i suoi componenti, ed era già noto agli antichi, che dicevano: prima digestioni in ore. Iufatti Boerhaave guarì un uomo ridotto quasi al marasino pel vizio di sputar continuamente la saliva, soltanto cdl persuaderlo a ritenerla ed inghiottirla (V. Digestione).
      Chimicamente studiata, la saliva è un fluido incoloro, limpido, alquanto viscoso , capace di spumeggiare per l'agitazione, e poco più pesante cbe l'acqua. Raccolta in un vaso cilindrico alto e stretto la saliva si divide in due strati: il superiore consiste in un liquido mucilaginoso, limpido e incoloro; l'inferiore tiene in sospensione una materia bianca e opaca. Stemprata nell'acqua, la saliva depone una certa qnantità di muco; essiccata fornisce circa un ceutesimo del suo peso d'un residao gommoso, incoloro e trasparente, da cui l'alcooie estrae alcuni cloruri ed una sostanza animale; la parte insolubile in questo veicolo è leggermente alcalizzata; il residuo così esaurito si compone di muco e di uua sostanza animale particolare che ne forma la parte essenziale e che diceai ptialina. Questa sostanza si discioglie nell'acqua formando un liquido chiaro e viscoso, che non s'intorbida coll'ebollizione e che non ai precipita coll'infusione di noce di galla, col bicloruro di mercurio, col sottoacetato di piombo, nè cogli acidi minerali; posta in contatto coll'acqua fredda diventa bianca,opaca, viscosa e lascia un muco biancastro, intieramente insolubile nell'acqua, solubile negli aloali caustici, coagulabile dall'acido acetioo e dagli acidi minerali. La ptialina contiene una gran quantità di fosfato calcare, che non è separato dagli acidi ora discorsi.
      Stando alle sperienze di Mialhe, confermate da Lassaigne , la ptialina possiede colla diastasi la proprietà di convertire l'amido in glucoso o zucchero d'uva ed in destrina, purché l'amido sia stato precedeutemente sottoposto alla bollitura nell'acqua ; la quale trasformazione si opera rapidamente coll'ajuto di una temperatura di 70° a 75° centig. Lassaigne vide inoltre che la saliva dell'uomo converte ugualmente l'amido, preparato come sopra, in glucoso ed in destrina ad una temperatura di 38°, e che incomincia ad operare tra i 18° e 20° sull'amido cotto, ma che non ha alcuna azione sull'amido crudo. Si ottiene facilmente la ptialina col seguente processo indicato da Mialhe. Si feltra la saliva per separare il muco, e vi si aggiunge al-coole fino a tanto che vi determina la formazione di fiocchi con alcoole allungato e si seccano in uua corrente d'aria tra 40° e 50°. La ptialina cosi ottenuta si conferma facilmente allo stato secco; ma disciolta nell'acqua iuacidisce prontamente, anche a) coperto dell'aria, e l'acido che si produce sembra essere identico coll'acido butirrico. Mialhe considera la ptialina come una; vera diastasi, la deno-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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