Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SALINE - SALISBORGO o SALZBORGOUno al grado 36 del detto pesa-sali, deporrà nella notte un doppio cloruro di potassio e di magnesio ; a 40° del pesa-sali non fornirà altro che cloruro di magnesio.
      Ne consegue che, osservando i gradi areometrici dell'acqua madre, e tenendo in conto le variazioni di temperatura, dal giorno alla notte, si potranno avere tre prodotti utili: da 30° a 34° del pesa-sali, il solfato di magnesia; da 34° a 36°, il solfato di potassa e di magnesia; da 36° a 40°, il cloruro doppio di potassio e di magnesio.
      Ma poiché non tornerebbe troppo giovevole cimentarsi a ritrarne solfato di magnesia, si preferisce di operare sui prodotti nominati per cavarne altri di maggiore importanza, il solfato di soda cioè e il solfato di potassa.
      Circa al solfato di soda, per ottenerlo si raccoglie mescolatamente il deposito diurno ed il notturno cbe si fa dell'acqua madre da 34° a 36° del pesa-sali. e poi si fa sciogliere in acqua, con aggiunta di cloruro di sodio, in modo che questo risulti il doppio in proporzione del quantitativo di solfato di magnesia che si sappia essere nel misto salino. Operando nel tempo invernale, la nnova soluzione deporrà a — 2° del t. c. tanto solfato di soda, che corrisponderà ai 4/5 del solfato di magnesia ch'era ivi in mescolanza. 11 solfato di soda può esser usato a fabbricare la soda e nelle vetraje.
      Dall'acqua madre concentrata tra 36° e 40° del pesa-sali si ha cristallizzato il doppio cloruro di magnesio e di potassio, come già fu notato dissopra. Esponendo la materia in luogo umido, il cloruro di magnesio bì separa a poco a poco da quello di potassio, perchè attira il vapore acqueo, e cade in deliquescenza, senza che l'altro sale faccia l'ugual cosa.
      Avuto in disparte il cloruro di potassio, converrà trasformarlo in solfato di soda, valendosi a tale uopo del solfato di magnesia, e procedendo a separarne i due nuovi sali che s'ingenerano , cioè cloruro di magnesio e solfato di potassa, con raccogliere le posature che si formeranno per via di evaporazioni e di raffreddamenti condotti cautamente e con regolarità.
      Per intendere come si producano i due nuovi sali dal solfato di magnesia misto col cloruro di potassio, non si avrà che a rammemorare, essere la solubilità non molto diversa tra questi due sali, mentre è assai differente tra il cloruro di magnesio e il solfato di potassa, e perciò tendere a separarsi il secondo, mentre l'altro resta disciolto, di mano in mano cbe il liquido si restringe e si raffredda.
      Secondo i calcoli teorici. 200 ettari di saline dovrebbero produrre 2 500,000 chilogrammi di solfato di soda annualmente; ma in effetto non se ne ritrae che 600,000 chilogrammi. Avendosi 20,000 ettari di saline, potrebbesi ottenere chilogr. 60,000,000 di detto solfato, supposto che non si possa rendere migliore il modo d'ottenerlo; ed inoltre 20,000,000 di chilogr. di solfato di potassa.
      SALINE (geogr.). — Più luoghi hanno questo nome in Italia: una stazione di ferrovia sulla linea Reggio di Calabria-Monasterace. - Saline di Volterra è luogo che fa parte del comune di Volterra in Val di Cecina. — Saline Veronesi è il comune diSan Martino su quel di Verona. — Saline di Barletta, comune del circondario e della provincia di Foggia.
      SAL1RETINA (chim.). — Materia resinoide cbe si forma per l'aziooe degli acidi sulla Salicina e sulla Saligenina (V.). Gli acidi allungati e bollenti convertono la saligenina immediatamente in saliretina; ma la salicina si divide primieramente in glucoso ed in saligenina, poscia questa produce la salire-Una per l'azione prolungata dell'acido. Cosi io ogni caso la saliretina è un prodotto della saligenina.
      Quando si porta alla bollitura una soluzione di salicina negli acidi solforico o cloridrico allungati con acqua, succede intorbidamento del liquore e formazione di una materia giallognola o bianca che sale a galla del liquido di mano in mano che si forma. Questa materia, cbe ba consistenza e proprietà di resina, è la saliretina; tanto più pura, quanto più era diluito l'acido adoperato. La saligenina trattata nella stessa maniera si trasforma in saliretina senza produzione d'altra materia.
      La saliretina è insolubile nell'acqua e nell'ammoniaca; si discioglie nell'alcoole, nell'etere e nell'acido acetico concentrato, e l'acqua la precipita da queste dissoluzioni. La potassa e la soda caustiche la disciolgono; la soluzione non ò precipitata dall'acqua, ma dagli acidi, che ne precipitano la saliretina in forma di sedimento bianco, gelatinoso. L'acido solforico concentrato la colora in rosso di sangue; l'acido nitrico concentrato la trasforma, se bollente, in acido nitropicrico, senza produzione di acido ossalico. Sottoposta alla distillazione secca, si decompone in acido fenico ed acqua, e lasciando un abbondante residuo di carbone.
      Gli acidi allungati e bollenti esercitano sulla clo-rosalicina e sulla clorosaligenina uguale azione che sulla saliciua e sulla saligenina; in questo caso la clorosaligenina passa immediatamente in clorosa-Hretina, perdendo gli elementi di un equivalente d'acqua, e la clorosalicina si divide da prima in glucoso ed in clorosaligenina, fissando due equiv. d'acqua, poscia la clorosaligenina passa, come sopra, allo stato di clorosaliretina.
      La saliretina ha per formola C14H609. Ciò essendo, la saliretina sarebbe isomerica coll'essenza di mandorle amare o idruro di beneoilo e colla bentoina. Una materia resinosa analoga è stata ottonata da Piria col sottoporre la saligenina all'azione prolungata di una temperatura di 140° a 150°; la saligenina finisce con trasformarsi in una materia resinosa, translucida, di color giallo d'ambra, ed avente tutti i caratteri della saliretina essiccata nel modo sopra discorso.
      SALISB0RG0 o SALZBORGO (geogr. e stor.). — In tedesco Saleburg, ducato e provincia austriaca, confinante al N. e all'È, coll'arcidncato d'Austria, al S. con la Stiria e la Carniola, al S. O. col Tirolo, all'O. col regno di Baviera. Ha 48 chilometri nella sua maggior lunghezza dall'E. all'O., 45 di larghezza media e 7154,54 chilom. quadrati di superficie. Le Alpi Noriche, che corrono sul limite meridionale, lo coprono con le loro diramazioni ed offrono parecchie creste coperte di nevi eterne, e formano molte valli solcate da torrenti, fra le quali citeremo l'Ober-Pinzgau, l'Unter-Pinzgau, il MiUexHPtazgau,
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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