Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      8AL1CINEE - SALIERl ANTONIO
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      una corrente di cloro in nn miscuglio di 4 parti d'acqua e di 1 parte di saliciua, si ottiene una dissoluzione gialla e acida, cbe, seguitando a gorgogliare il cloro, depone nn precipitato cristallino perlaceo. Questo precipitato è la clorosalicina, cbe si purifica spremendola per separarne il liquore acido, lavandola con acqua, esprimendo ancora fra carta emporetica, essiccando, lavando con un poco di etere per separarne un corpo resinoso cbe vi è misto in piccola quantità, e sciogliendo finalmente il residuo nell'acqua bollente. La soluzione raffreddata depone la clorosalicina in aghi bianchi, setosi, inodori, amari, solubili nell'acqua bollente, e solubili in rosso nell'acido solforico concentrato. Esposta all'azione del calore, la clorosalicina si fonde in un liquido incoloro, che si decompone a temperatura elevata, svolgendo acido cloridrico e lasciando un residuo carbonoso. La composizione della clorosalicina è rappresentata dallaformola C«6H"CIO^,4HO. Cosi la salicina si converte in clorosalicina scambiando un equivalente d'idrogeno contro un equivalente di cloro. La clorosalicina stemperata nell'acqua e di nuovo sottoposta all'azione del cloro si cangia in biclorosalicina       Sotto l'iuflueuza della sinaptasi la clorosalicina si divide facilmente in glucoso ed in clorosalige-nina: gli acidi allungati e bollenti, come per esempio gli acidi solforico e cloridrico, convertono la salicina in glucoso e saliretina, e la clorosalicina in glucoso ed in clorosaliretina. La sinaptasia divide pure la biclorosalicina in glucoso e bi cloro -saligenina; e la triclorosalicina in glucoso e tri-clorosaligenina.
      La salicina possiede virtù febbrifuga e venne suggerita qual succedaneo dei sali di chinina nella cura delle febbri intermittenti. Da 90 parti di corteccia di salice si hanno presso a poco 2 parti di salicina.
      SALICINEE (Salicincee) (hot.). — Famiglia di piante stabilita da L. C. Richard, ammessa da Bartling e da altri botanici moderni, e che era stata compresa da Jussieu in quella delle amentacee. 1 caratteri delle salicinee sono: fiori amentacei, ordinariamente dioichi, muniti ciascuno di una brattea squamiforme; perigonio nullo; toro ghiandoloso; fiori maschi a uno sino a ventiquattro stami provenienti dal toro, liberi o monadelfi; fiore femmineo coll'ovario libero, a una sola loggia, ovvero due loggie incomplete per ripiegamento dei margini delle valve; due stili congiunti alla base; frutto cassulare a una sola loggia fatta di due valve pla-centifere nel loro mezzo; semi eretti, numerosissimi, circondati alla base da peli bianchi, molli, congiunti alla loro base in un anello; embrione retto; radichetta inferiore nel salice, superiore nel pioppo. Questa famiglia comprende due soli generi, cioè salice e pioppo.
      SALICOR (chim. tecn.). - Nome dato dai Francesi alla soda di Narbona, perchè estratta dalle ceneri della salicornia annua.
      SAUCORNIA (boi.). — Genere di piante della famiglia delle chenopodiacee, che comprende unaventina di specie erbacee o legnose che crescono sulla spiaggia del mare o nelle terre impregnate di sale.
      SALIERl Antonio (biogr.). — Rinomatissimo compositore di musica, nacque il 19 agosto 1750 a Le-gnago, mori a Vienna il 12 maggio 1825. Ebbe maestri il proprio fratello Francesco, e Giuseppe Simoni, il primo di violino, il secondo di pianoforte. Mortogli il padre, ch'era negoziante sfortunato, si condusse a 15 anni in Venezia, ove ebbe protettore un membro dell'illustre famiglia Mocenigo, il quale procuragli le lezioni del Pacini, tenore riputato, e del Pescetti, maestro in secondo alla cappella di San Marco. In quel torno Gassmann giunse a Venezia per farvi rappresentare l'opera YAchille in Sciro: per ufficii dei Mocenigo egli accolse Sa lieri, lo ammaestrò, e seco il condusse a Vienna, ove giunse il 15 giugno 1766. Dopo quattr'anni di soggiorno in Vienna scrisse l'opera buffa Le donne letterate, che ebbe esito felicissimo, e a quella tennero dietro YAmore innocente, Don Chisciotte (1771) Armida, Il Barone di Boccaantica ( 1772), la Fiera di Venezia (1772), la Secchia Bapita (1772) e la Locandiera (1773). Grande era già la fama che aveva di sè levata, allorché morto Gassmann nel 1774, lasciò vacante la carica di maestro di cappella della Corte imperiale, che fu nell'anno seguente conferita a Salieri. Si diè allora a seguire la nuova maniera di Gluck, ne studiò le opere, a lui si diresse per consigli, e giunse ad appropriarsi il suo stile, modificandolo col carattere più melodico delle proprie ispirazioni. Aveva già scritte nuove opere, due oratorii e varie altre composizioni con sempre crescente pubblico favore, allorché fu chiamato a Milano nel 1778 per comporvi YEu ropa riconosciuta, opera seria in tre atti che fu rappresentata il 3 agosto nella circostanza dell'apertura del nuovo teatro della Scala. Nel carnovale dell'anno stesso scrisse a Venezia la Scuola dei gelosi, quindi per Roma la Partenza inaspettata nella primavera del 1779, e nell'anno stesso il Talismano per la Cannobiana di Milano. Roma lo richiamò nel 1780 per comporvi lo spartito della Dama pastorella; dopo la quale si ricondusse a Vienna. Nel 1781 tentava un saggio di composizione drammatica sopra libretto in lingua tedesca ; quando Gluck lo scelse a musicare l'opera delle Danaidi, che l'amministrazione dell'Opera di Parigi attendeva con impazienza, e a cui per età e cagionevole salute egli non potea dar mano. Lunga e penosa fu la fatica di lui, che non conosceva la scena francese, e poco ne sapeva la lingua; ma vi riuscì finalmente, e condottosi a Parigi, l'opera fu rappresentata nel 1784 con pieno successo. Tornava quindi a Vienna seco portando il libretto degli Orazii, tragedia lirica in 3 atti. Nell'anno stesso diè in questa città la Semiramide e il Bieco d'un giorno, Eraclio e Democrito e la Grotta di Tro-fonio, cbe furono rappresentate al teatro di Corte nel 1785.
      11 contratto stipulato a Parigi, lo vi chiamava l'anno seguente per porvi in iscena gli Orazii; l'esito ne fu dubbio; ma nel 1787 vi diè il Tarare, cbe destò l'ammirazione. A Vienna trattò di nuovo lo stesso soggetto sotto il titolo di Assur re cTOr-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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