Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SALAMANDRAda Alfonso X, soprannominato il Savio, cosi celebre pel progresso che fece sotto di lui l'astronomia. Quest'Università acquistò bentosto una grande importanza, e i suoi professori furono nominati per tutta Europa a cagione della loro conoscenza degli urabi scrittori di medicina e filosofia, e per via di questi degli scritti dei Greci. Rimasesi peròstazio-zionaria durante il secolo xv; e mentre la soda scienza si diffondeva per tutto il resto d'Europa, ivi pochissimo s'insegnava, fuor la medicina e la teologia dogmatica. Il numero dei suoi studenti, che nel xvi secolo ascendeva ad 8000, ora non è più che di 2000 circa.
      Eranvi inoltre 25 collegi particolari, che erano aggregati all'Università e 4 graudi collegi pei giovani di famiglia nobile: parte di questi stabilimenti ò oggi abbandonata; i fabbricati di parecchi furono distrutti dalle guerre, ed alcuni rimanenti trovansi in pessima condizione. Uno dei corpi dei vasti e belli edifizi dell'Università racchiude la biblioteca, ricca soprattutto di manoscritti greci, e di cui ammirasi l'elegante architettura. L'industria manifatturiera conta in Salamanca dodici concierie, due fabbriche di panni, quattro di cappelli, uua di colla forte, parecchie di stoviglie, di tessuti di filo e di lana. Il commercio di transito ò assai importante. Ameni passeggi stanno intorno alla città, e le sponde del Tormes sono celebrate da parecchi poeti, soprattutto da Melendez, pel loro aspetto ridente e la loro ubertà. Sofferse assai durante la guerra pe -ninsulare, avendo sostenuto parecchi assedii, durante i quali venne assai guasta dalle canoonate.
      Sotto i Romani Salamanca ( Sa latti antica) era un municipio della provincia di Lusitania; ed era la decima stazione militare tra Saragozza e Merida sulla strada detta via Lata, gran parte della quale è tuttavia in buonissimo stato. E rimane similmente in piedi una parte del muro romano che attorniava la città, come pure un toro colossale e varie pietre con iscrizioni. Il bel ponte di Tormes, su 27 archi, viene attribuito a Trajano. Annibale s'impadronì di Salamanca l'anno di Roma 534, e Plutarco nel suo Trattato del valor delle donne narra di un bello stratagemma delle prodi Salamanchine per liberare i loro mariti fatti prigioni dai Numidi. Salamanca diede i natali a parecchi uomini illustri, fra gli altri al poeta de la Eucina, il primo che scrisse poesie pastorali in Ispagna, ai teologi Fonseca e Anaya. ai giureconsulto Ramos del Manzano. ai medici Bustamente e Zamora, al pittore Gallegos, all'incisore Prieto, allo scultore Manuelo Alvarez, autore delle statue che adornano una delle fontane del Prado.
      11 22 luglio 1812 i dintorni di Salamanca furono il teatro d'una battaglia sanguiuosa fra i Francesi e gl'Inglesi uniti ai Portoghesi, capitanati i primi dal maresciallo Marmont e i secondi dal duca di Wellington. Il 21 le schiere di Marmont avevano passato il Tormes e preso posizione di fronte alle alture dette degli Arapili, sulle quali eransi stabili t- gl'Inglesi, che non era facile sloggiare. Mar-mout, considerata la forte posizione di questi ultimi , fece una lieve mossa sulla sua sinistra per minacciare le loro comunicazioni con Ciudad Rodrigo : Wellington ordinò una mossa somiglianteper assicurarsi le sue comunicazioni. Durante queste mosse reciproche, la divisione francese Maucune s'impegna in battaglia. Marmont, volendo arrestare la divisione Maucune, rimase gravemente ferito ed obbligato a cedere il comando al generale Bonnet. Nel mentre andavasi in cerca di questo generale all'ala destra verso gli Arapili, la battaglia accesa su tutta la linea continuava con furore senza cbe fosse governata da uu capo supremo dal lato dei Francesi. Maucune incalzò gagliardamente gl'Inglesi fino al villaggio degli Arapili e Sarrut lo sostenne; ma avevano di fronte quattro divisioni nemiche più numerose assai, cotalchò dopo un breve trionfo, Maucune, sfolgorato dal tremendo cannoneggiar degl'Inglesi, fu costretto a indietreggiare. In quella sopraggiungeva la divisione Clausel a rinfrescar la battaglia, e gl'Inglesi furono respinti. Il maresciallo Beresford ordinò alla sna seconda linea di pigliar di fianco la divisione Clausel; Wellington nel tempo stesso fece assaltare alla sua sinistra l'Arapile maggiore dai Portoghesi, capitanati da Pakenham, e verso la sua destra fece far impeto dai fanti di Picton e dalla sua numerosa cavalleria contro la divisione Thomières. Nonostante sì validi e tremendi conati, l'esercito francese si tenne saldo e conservò il suo terreno. La divisione Bonnet, quantunque priva del suo comandante , che aveva assunto, come vedemn o. il supremo comando , trattenne immediatamente i Portoghesi, uccidendone parecchie centinaja; Clausel sostenne strenuamente l'attacco di fronte della divisione Clinton, ma soffrì crudelmente dai fuochi di fianco della divisione di Leith. Si combattè tanto da vicino', che tutti i generali di ambedue gli eserciti rimasero feriti. Dal lato dei Francesi furono feriti gravemente Bonnet e Clausel; dal Iato degli Inglesi Beresford, Cole e Leith ebbero ferite più o men gravi. Clausel, che aveva preso il comando supremo a cagione della grave ferita di Bonnet, e che quantunque ferito egli stesso non aveva abbandonato il campo di battaglia, estimò che non si avesse a porre in pencolo ogni cosa con l'ostinarsi nel combattimento. Comandò quindi la ritirata su tutta la linea, e con grande presenza di spirito la governò sino al rialto da cui eransi prese le mosse o che i Francesi non avrebbero dovuto mai abbandonare. Sul far della notte trovaronsi i Frano®» sulle rive del Dormes e lo poterono rivalicare senza essere inseguiti. Tale fu questa involontaria e malaugurata battaglia detta di Salamanca o degli Arapili, ch'ebbe per gli Inglesi un successo tanto insperato e fu priccipio della ruina d elle cose francesi in (spagna. L'esercito francese lasciò sul campo di battaglia più di 7000 uomiui e 20 cannoni, e gli Auglo Portoghesi dal canto loro ebbero 840 morti e 4723 feriti.
      Vedi Thiers, Hist. du Consulat et de VEmpire.
      SALAMANDRA (eool.). — Le salamandre (salaman-drid&) formano una famiglia di rettili dell'ordine de' batrachi, e comprendono i generi menopoma, sieboldtia , triton , lissotriton e salamandra. Noi qui non toccheremo che del genere salamandra, il quale si distingue per testa massiccia, occhi graudi, ampia apertura di bocca, lìngua larga, denti palatini disposti in due lunghe serie, graudit^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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