Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      Salamancaazioni di questo sultano dell'Egitto e della Siria. La sua ingratitudine verso la Simiglia dell'antico suo benefattore Nureddino, e l'insaziabile ambizione cbe il trasse a detronizzare tanti minori principi della Bua stessa religione, agli occhi degli Orientali sono ampiamente riparate dalle sue geste nella guerra santa contro i Franchi invasori della Palestina, e dalla rigorosa giustizia che imparzialmente amministrò fino all'ultimo dei suoi sudditi; e la generosa sua umanità verso l'inerme moltitudine di prigionieri che caddero in suo potere nella presa di Gerusalemme, fa mirabile contrasto col-l'uccisione che fecesi , dopo capitolazione, della guarnigione d'Acri, per ordine di Riccardo Cuor di Leone. La supremazia del suo potere e delle sue virtù fu riconosciuta dal volontario omaggio dei principi contemporanei ; e narra Abulfeda, che in un'occasione gli fu tenuta la staffa da Caissar-scià, principe selgiucide dell'Anatolia, mentre Ala-ed-din, atabel di Mossul, della stirpe di Zenghi, gli acconciava le vesti, montato ch'ei fu a cavallo. Il suo zelo pel miglioramento dei suoi territorii è attestato dall'erezione di numerose fontane e ca-rovanserai, massime sulla strada che mena alla Mecca; e i molti pubblici edifizi con cui abbellì il suo primo e prediletto regno d'Egitto, sorgono tuttavia a testimonianza della sua munificenza. Morto lui, i suoi varii dominii furono nuovamente divisi; i tre più vecchi dei suoi sedici figliuoli ricevettero i regni d'Egitto, Damasco ed Aleppo, mentre gli altri furono provvisti d'appannaggi in dipendenza dei loro fratelli ; ma sorse bentosto la discordia; e i dominii dei due primi furono occupati dal loro zio Seif-ed-din (il Saladino degli scrittori cristiani), il cui figliuolo Malek-al-Camel sposò l'unica figliuola di Saladino. Il ramo di Aleppo si mantenne più a lungo; e all'estinzione degli Aju-biti, discesi da Seif-ed-din in Egitto e in Damasco, in seguito alla rivolta dei Mamelucchi Baharìti (an. 1250), il sultano d'Aleppo, pronipote di Saladino, e portante, come i suoi antenati, i titoli di Malek al Nasser Salah-ed-din Jusef, riuscì a riunire Damasco a*suoi dominii; ma dieci anni più tardi il euo potere fu abbattuto dall'irruzione dei Mongoli vegnenti dalla Persia; Malek-al-Nasser si sottomise al loro capo Hulugukhan, cbe lo fece ammazzare <1260); e con esso ebbe fine la linea diretta di Saladino.
      Vedi : Bohadin , Saladini vita et res gesta — Abulfeda, Abulfaragio, Isfabani, flerbelot, Guignes, Hammer, Storia degli Assassini, ecc.
      SALAMANCA (geogr. e stor.). — Famosa città di Spagna, capoluogo della omonima provincia, la quale si stende al sud dell'antico regno di Leon, confina al N. con quella di Zamora, da cui è separata dal Tormes, all'est con quelle di Valladolid e Avila, al sud con quella di Caceres, da cui la separano il Duero e il Tago, e finalmente all'ovest col Portogallo. La sua lunghezza dal S. 0. al N. E. è di 172 chilom. e la larghezza media di 78, e la popolazione (nel 1884 di 290,901 abitanti). Al suo confine S. O. scorre la Sierra di Gata, ed al S. E. quella di Gredos, che si coogiunge alla Sierra di .Arila, e dà origine al Tormes, corso d'acqua principale della provincia, e che l'attraversa da uncapo all'altro. L'Yeltes e l'Agueda sono poi i fiumi più importanti. II suolo generalmente piano, arido e scoperto, e il clima secco e caldo. Vi si raccoglie vino, frutti, grani, olio, robbia, e le montagne offrono belle selve di castagne e di quercie e pingui pascoli, dove si alleva gran quantità di bestiame e di majali ; queste montagne racchiudono inoltre miniere d'oro, di rame, di ferro e di piombo, cristallo di rocca, allume e salnitro. Sonvi anche alcune sorgenti minerali. Gli abitanti sono sobrn, gravi, coraggiosi ed affabili, ed affezionatissimi ai loro costumi ed abitudini. Fabbricano cuoi, carta e poche altre cose, e trafficano col Portogallo e le provincie limitrofe.
      La città di Salamanca, tanto famosa per la sua Università, ò fabbricata a foggia d'anfiteatro sulle sponde del Tormes, che bagna parte delle sue mura, in una posizione pittoresca e piacevole, a 177 chilometri N. 0. da Madrid, sotto il 41° 5' latitudine N. e 7° 30' long. 0., con 17,738 abitanti. Molti edifizi monastici e belle chiese antiche dànno a questa città un così nobile aspetto, ohe gli Spa-gnuoli d'un tempo la chiamavano Roma la Chica (Roma la Piccola; Medina, Grandezas de Espana, f. sevi). Sede d'un vescovado e residenza d'un governatore civile e militare, Salamanca è cinta di mura con 13 porte ed ha vie scoscese, anguste e tortuose e un gran numero di case antichissime. Vi sono parecchie piazze con fontane , la piazza Mayor, nel centro, forma un vasto quadrato intorno al quale corre un porticato di 90 arcate, ed uno dei lati è occupato dal palazzo di città; le case, tutte di eguale altezza, hanno tre piani con balconi. Numerosi sono gli edifizi pubblici. La nuova cattedrale, cominciata da Juan Gii de Hontanon nel i513, ma che non fu finita fino al 1734, è un sontuoso edilizio, in istile parte gotico, parte italiano e ornato di bellissimi intagli in quercia e scolture in marmo. Tra queste sono ammiratissime V Adorazione dei magi e l'Entrata del Salvatore in Gerusalamme. Questa cattedrale contiene alcuni buoni dipinti di Blas de Navarrete, soprannominato il Muto (il Mudo), di Gaspare Becerra, e di Juan de Juanes. Presso a questa è l'antica cattedrale , notabilissimo edilìzio gotico del secolo xu. Meritano anche menzione il convento dei Domenicani, quello dei Bernardini, i grandi collegi chiamati Las escuelas mayores de Sìin Bartolomè, i collegi dell'Arcivescovato, di Cuenca e di Guada-lupa, il palazzo di Monterey, l'antica casa dei Gesuiti , occupata poi dal seminario degli Irlandesi, il convento degli Agostiniani, pieno di marmi preziosi e di pitture mirabili dello Spagnolette, la cui chiesa di stile greco-romano è una delle più belle della Spagna ; la chiesa di San Marco, il convento dei Carmelitani extra muros, opera di Berrera, che emula in piccolo quella dell'Escuriale. Coutansi a Salamanca , oltre la cattedrale, 25 chiese parrocchiali, 21 conventi di religiose e 16 di leligiosi, 3 case di ritiro, un ospedale generale costrutto sulle rovine dell'antico, e parecchi ospizi, uno dei quali per gli orfani. Nel medio evo questa città venne in gran fama per la sua Università, ch'era una delle prime d'Europa. Essa fu fondata nel 1200 da Alfonso IX di Leon, e di poi nel 1239 ampliata
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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