Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      — SAFENA
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      libar ttnus; vita ejusdem per Anton. Florebellum (Lione 1550, m-8°). Tale raccolta di Lettere di Sadoleto, pubblicata da Paolo suo nipote, ebbe grandissima voga. L'edizioue più compiuta è quella dell'abate Costanzi (Roma 1759-60 e 1767, 5 voi. in 8°). Il primo comprende le lettere scritte da Sadoleto, a nome dei pontefici di cui fu segretario, e la sua vita composta da Fiordibello, con aggiunte ed alcune lettere di tale amico di Sadoleto. 1 tre seguenti contengouo le lettere famigliari del cardiuale in latino ed in italiano; e finalmente VAppendtx, o il quinto volume, è pieno delle lettere scoperte troppo tardi per poter essere collocate nel loro ordine ; l'editore vi ba unito le lettere e le arringhe di Girolamo Negri, amico particolare di Sadoleto. e quelle di Paolo suo nipote e suo successore nel vescovado di Carpentrasso. Ti rabeschi pubblicò , colla scorta degli originali, quattro nuove Lettere di Sadoleto alla fine della Notizia che lo riguarda nella Bibl. modenese, oltre due altre che ha inserite nel corpo di tale notizia, come documenti di giustificazioue; Adprineipes populosque Germania exhortatio gravissima, ut desertis et abjectis pesti lentissimis haresum insaniis, in gremium cattolica et apostolica Christi Ecclesia redeant (Dil-liugen lo60, in-12°). Avvi di tale opera qualche esemplare in pergamena. La biblioteca imperiale di Francia ne possiede uno (vedi il Catalogo pubblicato da Van Praet). VAdparat. litt. di Freytag (tu, 219-41) coutieue particolarità curiose sopra Sadoleto e sulle edizioni più rare de' suoi opuscoli. Si può altresì consultare YOnomasticon litterar. di Snx (in, 127), ed i diversi autori ivi citati, ma soprattutto la sua Vita, pubblicata dall' abate Cancellieri.
      Giulio Sadoleto, fratello del cardinale, nato verso il 1494, coltivò le lettere ad esempio suo, e si rese valentissimo nelle lingue greca e latina. Suo fratello, che si era fatto sollecito di chiamarlo a Roma per invigilare alla sua educazione, gli trasmise, nel 1517, il suo canouicato di San Lorenzo. 1 suoi talenti facevano concepire le più grandi speranze, quando fu rapito da morte prematura, nel 1521, in età di ventisette anni.
      Paolo Sadoleto, erudito prelato, nipote del precedente, nato a Modena nel 1508, morto a Carpentrasso il 26 febbrajo 1572. Dopo avere studiato a Ferrara la letteratura e le lingue antiche, insegnategli dal poeta Giraldi, fu chiamato presso
      10 zio Giacomo Sadoleto, il quale nello stesso tempo che perfezionavano l'intelligenza, informa-vagli l'animo alla pietà, aHa dolcezza, alla modestia ed alla carità. Nominato dapprima, nel mese d'ottobre 1533, coadjutore di suo zio alla sede di Carpentrasso, ricevette in maggio 1541 il titolo di rettore, vale a dire di governatore del Contado Venosino; nel 1544 Giacomo Sadoleto gli rassegnò
      11 sno vescovado. Nel 1522 andò a Roifia, chiamatovi da papa Giulio Hi ad occuparvi la carica di segretario dei brevi, e morto il pontefice nel 1555, ritornò alla sua diocesi, e fu ancora due volte incaricato del rettorato del Contado Venosino, nel 1560 e nel 1567. Mori compianto da'suoi diocesani, che lo amavano per le eccellenti sue qualità, e desiderato dai dotti che ne avevano in gran pregiol'erudizione. Le sue Lettere e le eleganti sue Poesie latine furono riunite dall' abate Costanzi e fatte seguire alle Lettere del cardinale Sadoleto.
      Vedi: Tiraboschi, Storia della letter. ital. (t. vn) — B«ij ivel, Dict. hist. de Vaucluse.
      SAETTA (art. mil.). — Di cotesta voce si fa vario uso uell'arte militare.
      Saetta era un'arme che si tirava coli'arco, diversa dalla freccia nella forma del ferro, il quale nella saetta è arcato.
      Saetta lisciatoja si dice un arnese simile ai trapanata delle canne, ma più lungo, e s'adopera a ripulir l'anima delle medesime canne.
      Saetta da ingranare. - Ve ne ha più specie, le quali tutte servono a praticare il foro nelle artiglierie, in cui cacciano il grano: le principali souo: Saetta a cilindro, strumento di ferro inacciajato, che da un capo si ferma nell'ingorbiatura di una verina o di altro congegno, e dall'altro ha il taglio largo,-sopra cui sorge un cilindretto di diametro eguale al foro praticato colla saetta a lingua di carpione. Essa adoperasi per iscavare il foro cilindrico nelle artiglierie ove cacciasi il grano. — Saetta a lingua di carpione, la cui punta fórma un augolo aguzzo, i lati del quale sono taglienti in verso opposto. Serve a cominciare il foro trapassando tutta la grossezza dell'artiglieria cui deve adattarsi il grano. -- Saetta coni gena, è larga con puuta triangolare e tagliente, che serve a scavare il cono in cui si deve iucassare la punta conica del grano a vite delle artiglierie. Talvolta la punta di questa saetta è foggiata a bottone conico intagliato iu giro come una lima.
      Saetta è pure una specie di succhiello senza manico, a chiocciala di varia forma e grossezza, ma di testa uniforme, e per lo più in forma di piramide quadrata, che s'adatta all'ingorbiatura della verina o menarola per forar nel legno.
      Saetta a punta è quella la cui chiocciola è fatta come quella dei succhielli avvitolati; a sgorbia, quella che è scanalata per certo tratto della sua lunghezza e termina in una specie di cucchiajo; a tre punte, della forma quasi di una palettiua di acciajo, il cui lato inferiore ha tre punte, dove quella di mezzo serve di pernio alle altre due; una di queste intaglia il buco in giro, e la terza, che è alquanto ripiegata, scava nel legno.
      Ultimamente notiamo che saetta appellasi pure un'opera di fortificazione esterna fatta di due linee che s'incontrano ad angolo saglieute.
      SAETTIA (marin.). — Navicella sottile e veloce al corso.
      SAETTIA (liturg.). — Triangolo di legno sul quale nelle chiese cattoliche, durante la settimana santa, s'iufiggono le candele e si spengono ad una ad una prima di battere le tenebre.
      SAETT0NE (zool.). — Serpe innocuo del genere dei colubri (coluber flavescens).
      SAFENA (anat.). — Voce derivata da manifesto, la quale si applica a due vene sottocutanee della gamba, epperciò manifeste ai sensi, le quali si distinguono in interna ed esterna. L'interna, o la safena grande, nasce alla faccia dorsale delle dita interne del piede, forma sul collo del medesimo un arco trasversale od una reticella che siv^ ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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