Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SADIATTE
      - SADOLETO o 8ADOLETTI GIACOMOVedi: Pithon-Curt, Hist. de la noblesse du Comtat-Venaissin — Artefeuil, Nobiliaire de ProvenceBoyer, Et st. de YEglise de Vaison — ArnavoD, Pétrarque à Vaucluse — Baijavel, Dict. hist. de Vaucluse.
      SADIATTE (lat. Sadyattes, gr. (biogr.).
      — He di Lidia, succedò al padre Ardite e regnò dal 630 al 618 av. Cr. Guerreggiò coi Milesii per sei anni e legò alla sua morte la guerra al suo figliuolo e successore Aliatte (Erod., i, 16, 18). Niccolò Damasceno riferisce (p. 52 ed. Orelli) un (acconto di questo re, chiamandolo per errore figlio di Aliatte.
      SADOC (biogrX — Famoso dottore ebreo, capo della setta dei Sadducei. È malagevole il fissare in modo preciso il tempo in cui visse; tuttavia, se, come assicurasi, ebbe a maestro Autigono Soccheo, successore nella tradizione di Simoue il Giusto, potrebbe porsi 248 auni prima di G. Cr. Antigono, a quanto credesi, iusegnava, per un eccesso di spiritualità, cbe bisognava praticare la virtù per se stessa, senza aspirare ad alcuna ricompensa. Sadoc concluse da questa dottrina, cbe non vi erano nè ricompense a sperare, uè pene a temere in un'altra vita. 1 suoi discepoli formavano una delle quattro principali sètte degli Ebrei (V. Sadducei).
      SADOLETO o SADOLETTI Giacomo ^biogr.). — Dotto cardinale del secolo xvi. nacque a Modeua il 12 giu-guo 1477 da Giacomo Sadoleto, valente professore di diritto a Ferrara, che gli iusegnò in poco tempo le lingue greca e latina; mori a Roma il 18 ottobre 1547. Egli fece maraviglisi progressi in filosofia sotto Niccola Leouiceno; ed estendo poi andato a Roma, entrò dal cardinale Carafia, che pregiava le persoue di lettere. Alcun tempo dopo divenne segretario del papa Leone X. Sadoleto scriveva con molta facilità e nitidezza, ed era iusieme teologo, oratore, filosofo e poeta. Umilmente sentendo di sè, Leon X dovette usare del comando per fargli accettare il vescovado di Carpentrasso, ove si ritirò, morto quel pontefice, Clemente Vili lo richiamò a Roma, ma Sadoleto non vi si arrese che a coudizione sarebbe ritornato alla sua sede in capo a tre auui. Infatti vi fece ritorno; ma Paolo III lo volle poi ancora a Roma per valersene in varie importanti negoziazioni , e lo fece cardinale nel 1536. Il nuovo cardinale fu presente alla conferenza cbe Paolo 111 ebbe a Parma coll'impe-ratore, e quaudo la pace fu conchiusa, scrisse uua arringa De bono pacis. Sadoleto mori a Roma, in età di settantanni, tre mesi e sei giorni. 11 cardinale Caraffa ne pronunziò l'elogio funebre alla presenza del papa; e Giacomo Gallo ne disse un altro nella chiesa di San Lorenzo.
      L'elogio di tale prelato si trova in tutte le storie del suo secolo. Pieno di dolcezza e di cortesia, aveva una nobiltà di animo ed un disinteresse ammirabili ; devoto senza superstizione, zelante per la fede, ma nemico d'ogni violeuza, il suo esempio, dice Gaillard (Storia di Francesco 1) avrebbe dovuto bastare per reudere gli uomini buoni e felici. Lontano dal deprimere , come tanti altri, il merito degli avversarli, rendeva giustizia ai talenti di Calvino e di Bucer, non che alle qualità di Melantone. Erasmo lo consultava spesso, e si penti sempre diavere trascurato i suoi consigli. Finalmente fu amato dai protestanti ed ammirato dai cattolici ; ma nessuno l'imitò. Come scrittore aveva preso Cicerone per modello; ma non spiugeva il purismo cosi lontano come il Bembo. 11 suo stile elegante e naturale manca talvolta di precisione. L'edizione più compiuta e la sola ricercata delle sue Opere è quella di Verona 1737 ed anni seguenti (A jsA. in-4°); essa contiene sedici opere di Sadoleto, di cui Tiraboschi rapporta i titoli nella Btbl. modenese (iv, 437-55). Citeremo soltanto le più importanti, seguendo l'ordine della loro pubblicazione: De liberis recte instituendis hber (Venezia 1533, iiì-80; Parigi stesso anno ; Lione 1535, in-8°; Venezia 1745, in italiano). È un trattato compiuto di quanto pertiene ai costumi ed all'educazione letteraria dei fanciulli; ed a fronte dei metodi pubblicati di recente, può ancora essere consultata con frutto. Bembo aveva notato in tale opera alcune frasi che non credeva adoperate da autori della buona latinità; ma Sadoleto le giustificò tutte in uua Lettera pubblicata da Tiraboschi dietro la scorta dell'autografo, conservato nella biblioteca Barberini; Commentarius in epistolam S. Pauli ad Romanos^Lione 1535, in foi.). Tale opera fu soppressa a Roma, come contenente sulla grazia sentimenti confórmi a quelli dei semipelagiaui. Sadoleto si sottomise a tale decisione, e levò i passi censurati. La fece ristampare con correzioni nel 1536 e 1537 in-fol. 1 raccoglitori non ricercano la prima edizione che per la graude sua rarità. Er-nesti cita cou lode nella Novissima bibltoth. Micologica (il, 923-25) un'edizione di Modena (1771, iu-4°), che Tiraboschi sembra non aver conosciuta ; Phcedrus sive de laudibus philosophiee libri duo (Lioue 1538, in-4°. Nel primo libro ha raccolto tutti i rimproveri che fanno alla filosofia quelli che la riguardano come inutile o anche come pericolosa ; e nel secondo ne mostra tutti i vantaggi. Tale opera è intitolata Phcedrus, da uno dei prenomi d'Inghi-rami, uno dei personaggi che Sadoleto ha scelti per interlocutori. È scritta con una rara eleganza. L'autore divisava di riparare, per quauto ciò dipendeva da lui, la perdita dell'opera che Cicerone aveva composto sullo stesso argomento; aveva impreso ugualmente di compensarci della perdita del Trattato della gloria del romano oratore ; e deesi deplorare che non abbia avuto agio di scrivere tale opera; Poemata, Lipsia 1548, in-8°); poche poesie abbiamo di Sadoleto, tra le quali vantasi soprattutto il poema sul sacrifizio di Curzio, ed un altro nel quale l'autore descrive il gruppo famoso del Laocoonte. Coupé ha inserito nelle Sere letterarie (ni, 71) la traduzione dell'esordio e di alcuui frammenti di Curzio, e quella d'una Selva indirizzata da Sadoleto ad Ottav io e Federico Fre-goso; Orationes. Le arringhe del nostro autore appartengono tutte alla storia civile o religiosa del suo secolo. Non ne esistono Raccolte separate ; Phi-losophicce consolationes et meditationes in adversis. Tale opuscolo è una delle prime opere dell'autore, poiché ha la data di Roma (26 ottobre 1502;. È stata stampata con uu'opera di Gioachino Camerario sullo stesso argomeuto (Francoforte 1577, in-8°); Epistolarum libri XVI; ad Paulum Sado7etum
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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