Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      Saccarimetro otticonon si scioglie. Perciò se la reazione indichi una quantità di calce inferiore a quella che sarebbe stata necessaria per saturare tutto lo zucchero, supposto che fosse tutto di canna, se ne dedurrà che la materia assaggiata non era tutta di puro zucchero di canna.
      Per i roedodi ottici, vedi l'articolo seguente.
      SACCARIMETRO OTTICO (fis. e tecn.). — La scienza e la tecnologia devono al signor Soleil una importante applicazione, appoggiata sulle scoperte di Biot intorno alla polarizzazione rotatoria, e per la quale si riesce a rilevare con prontezza ed esattezza le quantità di zucchero cristallizzabile che siano contenute in una data soluzione. Daremo una breve descrizione dell'apparecchio del Soleil e del modo con cui si procede per isperimentare; ma intanto mandiamo il lettore all'articolo Polarizzazione della luce (ott.)> perchè in esso troverà le nozioni essenziali a conoscersi per intendere ancor meglio come agisca il saccarimetro di cui parliamo. Ricordiamo qui, come allorquando un raggio di luce polarizzata attraversa una lamina di quarzo tagliata perpendicolarmente all'asse di cristallizzazione, esso resti ancora polarizzato all'emergenza, ma in un piano diverso di polarizzazione. Con alcune qualità di quarzo il nuovo piano viene deviato a destra, e con altre a sinistra; ed è questo il fenomeno che prese la denominazione di polarizzazione rotatoria. Notiamo ancora come il piano di polarizzazione non sia lo stesso per tutti i colori semplici ; come per lo stesso colore e con lamine dello stesso cristallo la rotazione sia proporzionale alla spessezza; e finalmente come la medesima spessezza produca sensibilmente la stessa rotazione tanto a destra come a sinistra, ossia tanto per la destrogira come per la levogira. Or veniamo all'i-stromeuto, il quale si può dire semplice in quanto al farne uso, ma alquauto complicato nella sua costruzione. Per questo noi non accenneremo che alle sue parti le più indispensabili, avvertendo in prima che la loro disposizione e il loro ufficio non mirano a discoprire l'ampiezza della rotazione, ma la compensazione ; vale a dire l'impiego di una seconda sostanza attiva, che agisca in senso inverso di quella da analizzarsi. Con ciò , mutando quanto occorra, la spessezza della prima, si arri verà a neutralizzare la loro contraria azione , ed invece di misurare il piano di polarizzazione, si misurerà il grado di spessezza che si è dovuto dare alla sostanza compensatrice, che è una lamina di quarzo.
      Lo stromento è essenzialmente composto di tre parti: un tubo che coutiene il liquido zuccherino da esaminarsi; uu polarizzatore ed uu analizzatore (V. Polarizzazione e Nicol [prisma di,). 11 tubo è di ottoue, chiuso alle due estremità da vetri a facce parallele e prolungato da una parte e dall'altra in tubi pure metallici, i quali servono a contenere i cristalli che fanno ufficio di polarizzatore e di aua-lizzatore. Il tutto è sostenuto da apposito supporto a tre piedi. Dalla parte ov'e riposto il polarizzatore si colloca una lampada ordinaria a moderatore, la cui luce possa attraversarlo e in direzione dell'asse dello stromento. Per questo arriva all'occhio la sola immagine ordinaria, la straordinaria ve-
      nendo projettata fuori del campo visivo. Infine il prisma birifrangente dev'essere collocato io modo che il piano di polarizzazione riesca verticale e passi per l'asse dello stromeuto. Al suo emergere dal detto prisma, il raggio polarizzato incontra una lamina di quarzo a doppia rotazione, vale a dire che una tal lamina volge in un tempo il piano di polarizzazione a destra ed a manca. A tale scopo essa è formata di due lamine di quarzo a rotazione contraria, l'una all'altra sovrapposte e collocate ia modo che la linea di separazione riesca verticale e nel piano dell'asse dello stromento. 1 due quarzi, tagliati perpeudicolarmente all'asse, hanno la spessezza di millimetri 3,75, cui corrisponde una rotazione di 90°, e dànno una tinta ròsa-violacea, ebe dicesi tinta di passaggio. Ne risulta che i due quarzi così combinati fanno girare ugualmente il piano di polarizzazione, l'uuo a destra l'altro a sinistra; e guardandoli con un prisma birifrangente presentano la stessa tinta. Dopo il tragitto sopra accennato il raggio attraversa il liquido contenuto nel tubo e da sperimentare, ed indi una lamina di quarzo, di cui diremo l'ufficio. Viene adesso il compensatore destinato a distruggere la rotazione prodotta dalla colonna liquida; esso è formato da due lamine di quarzo della medesima rotazione ed otteuute tagliando per traverso una lamina parallelepipeda, iu modo da farne uscire due cunei o prismi, che poi si sovrappongono come per riformare il parallelepipedo. Essi rimangono liberi per un movimento di va e vieni, e così quell'insieme a facce parallele può ricevere differenti spessezze. Un apposito nonio misura gli spostamenti dei due prismi, e però indica esattamente i diversi gradi di spessezza del loro insieme. Quella lamina di qnarzo che sopra citammo deve possedere rotazione inversa di quella del compensatore, e da ciò ne avviene che quando la spessezza dei due sovrapposti pezzi del condensatore uguagli quella della lamina, l'effetto rimane nullo. Se invece movendo i pezzi cresca o decresca, si ha subito rotazione a dritta od a manca. Finalmente, dopo il compensatore,' viene un prisma birifrangente, che serve di analizzatore, potendosi per esso osservare il fascio polarizzato che attraversò il liquido e gli altri pezzi.
      Suppongasi ora che il liquido del tubo sia inattivo e che l'azione del compensatore e della lamiua di quarzo si distruggano a vicènda ; in tal caso questa seconda mostrerà i suoi semidischi, separati da una verticale mediana, della stessa tinta. Se a questo punto si sostituisca al liquido inattivo una soluzione di zucchero, il suo potere rotatorio si aggiungerà all'altro simile di uno dei due prismi del compensatore, e diminuirà di altrettanto il potere rotatorio del prisma d'azione contraria. Perciò le due metà o dischi della lamina assumeranno tinte diverse, ad esempio, l'una il rosso, l'altra l'azzurro. E qui più non resta che a muovere i prismi del compensatore fiuo ad otteuere tinta nuiforme e leggere sul micrometro il movimento fatto. 11 numero delle divisioni percorse dà immediatamente il titolo della dissoluzione zuccherina. Si trovò che grammi 16,471 di zucchero candito, ben secco e puro, sciolto in tanta acqua da formare in tutto 100 centim. cub., osservandolo entro un tubo di
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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