Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SABBIO CHIESE - SAREIlo salgono un suono cupo e profondo, paragonabile al rombo di un grosso tamburo.
      Da pochissimo tempo si conoscono anche in Europa analoghi esempi di sabbie armoniche, le quali per altro si trovano in ben diverse condizioni di giacitura, d'onde probabilmente la diversità di quella specie di suoni che ne traggono i passi dell'uomo. L'illustre geologo inglese Ugo Miller fece conoscere, non ha molto, nelle Comunicaeionigeografiche di Petermann, un sorprendente fenomeno di questo .genere, che ha luogo nell'isola Eigg, presso le coste occidentali della Scozia. L'isola è costituita da arenaria, con fenditure ed avvallamenti pieni di sabbia quarzosa proveniente dalla scomposizione della roccia. Verso il nord la sabbia si trova in grandi cumuli, ora sotto forma di collinette rivestite di qualche verdura, ora in lingue sporgenti e piccole dune. Giunto il Miller ad una piccola baja, la cui spiaggia è formata dall'anzidetta sabbia, ed accingendosi a raccogliervi alcune conchiglie , fu colpito da un ronzio che si produceva sotto i suoi passi, quando egli li imprimeva in direzione obliqua; ronzio paragònabile a quello che si genera da una corda armonica tesa fra i denti e una mano, e pizzicata coli'altra. I suoi compagni messi a camminar con essolui, ottennero dall'attrito dei passi una specie di concerto sonoro, di suoni limitati ma distinti. Miller inoltre osservò cbe la produzione di quei suoni aveva luogo particolarmente laddove la sabbia asciutta e disaggregata per l'influenza dei raggi solari, riposava su di uno strato di sabbia umida e quasi conglutinata. Cercando una spiegazione del fenomeno, egli non ne trovò alcuna.
      Nella citata effemeride del Petermann si legge ia relazione di rumori sonori prodotti altrove nel-l'istesso modo. L'autore di essa è il Girschner, prorettore del ginnasio di Colberg, città marittima della Pomerania, presso cui, nella parte orientale del porto, la spiaggia è formata di sabbia quarzosa colorata da particelle ferruginee, e quando passeggiandovi sopra si percuote obliquamente col piede, si ottiene nn rumore o suono che ivi il volgo chiama musica della sabbia. Ma perchè il fenomeno abbia luogo, è necessario che le onde del mare agitato umettino la sabbia, e poscia i raggi del sole la asciughino fino ad una certa profondità. Quando ciò sia accaduto, la spiaggia è armonica per alcuni giorni; ma, passato alcun tempo, non lo è più.
      Quantunque la diversità delle condizioni locali tenda a far separare la causa del tìébel Nakus e del Heg-Nawan da quella delle spiagge dell'isola d'Eigg e di Colbert, pure sembra più ragionevole il credere che vi sia in tutti i detti luoghi qualche cosa di comune, di cui i fisici non mancheranno di trovare la causa che pienamente spiegherà i fenomeni ancora misteriosi delle sàbbie armoniche.
      SABBIO CHIESE {geogr.).). — Comune nel circondario di Salò, della provincia di Brescia, con 1228 abitanti.
      SABBIONCELLO (geogr.). —Comune nel circondario di Lecco, provincia di Como, con 1119 abitanti.
      SABBIOMETA (geogr.). — Città nel circondario di Viadana, provincia di Mantova, con 6736 abitanti.
      Nuova Encicl. Itàl. Voi.
      SABEI (lat. Sabceì, gr. 2ap«"o0 (geogr. e tfqr, — Autico popolo dell'Arabia Felicp che abitava sui confini del Mar Rosso, nella partp settentrionale dell'odierno Yemen. Diodoro e Strabone li f^nno un popolo numerosissimo e insieme coi Gerreì i più ricchi dell'Arabia. 11 loro paese produceva incenso, mirra, cinnamomo e balsamo in grande abbondanza, ma era eziandio infestato da velenosissimi serpenti. I Sabei ci vengono descritti come gente data $ vita molle e oziosa a cagione della gran fertilità del paese; ma si vuol pure che facessero gran traffico colla Siria e colla Mesopota-mia così coi prodotti del proprio paese, come pure con quelli dell'Etiopia, a cui navigavano su navi fatte di pelle. La capitale del loro paese è chiamata Sabae da Diodoro e Meriaba da Strabone, e si vuole che fosse situata su d'una montagna coperta d'alberi. Quivi risedeva il re, il quale poteva fare quanto gli fosse piaciuto, fuorché di abbandonare il suo palazzo; il che facendo veniva, secondo Diodoro, lapidato a morte dal popolo in osservanza di un antico oracolo (Strab., xvi, p. 778; Diod.Sic., in, 46, 47; Plin., vi, 32. Il paese de' Sabei è mentovato dall'Antico Testamento sotto il nome di Sceba, ed è qualificato come ricco d'incenso, di droghe, di pietre preziose e d'oro (I He, x, 2; Ger., vi; Is., lx, 6: Salm. ixxii, 15), e come facente gran traffico colle altre nazioni dell'Asia (Ezech., xxvu, 22; Giobbe, vi, 19; Gioele, ni, 8). La regina di Saba, la quale visitò Salomone (I Re, x, 1), si vuole dai più che sia venuta da questo paese e non dall'Etiopia come riferisce Oioseffo (Ani. Giud., vm, 6, § 5), il quale confuse Saba con Seba, che, come dice in altra parte, era l'antico nome di Meroe.
      La città capitale de' Sabei è posta dal Siculo Diodoro sopra un eccelso e selvoso monte ed alla distanza di due giornate di viaggio dal paese dell'incenso. La sua posizione nondimeno non fu per anco accertata, ravvisandola il Mannert nell'odierna Saade, mentre altri geografi la identificano con Marbe (antica Mariaba), e Sabbata inoltre, tanto per il suo sito nell'interno, quanto per la commerciale sua importanza, sembra pur ess£ avere i requisiti necessarii per essere considerata Saba di Agatarchide) o Sceba, metropoli dei Sabei (Steph. B.s. v. ; Agatharch., ap. Phot., p. 63; Diodor., in, 46; Mannert, Geogr. der Griechen u. Rom., voi. vi, p. i, pt. 66).
      Secondo gli scrittori arabi, il fondatore di detta città fece costruire nella sua immediata vicinanza un vasto serbatojo per ricevervi le acque che venivano dalle montagne ; e si vuole che ogni famiglia godesse di una certa porzione di quest'acqua per mezzo di acquidotti. Gli scrittori arabi narrano pure che questa città nel terzo secolo avanti l'èra cristiana venisse distrutta da un'inondazione; ma da quanto ne dice Strabone, sembra però che i Sabei se ne ristorassero, e tornassero a racquietare gran parte dell'antica loro prosperità (Pococke, Specimen historice Arabum, p. 57 ; Edrisi, Geogra-phia nubiensis, p. 52).
      Da tre diverse fonti ci pervengono le notizie intorno ai Sabei : 1° Bibbia, 2° storici e geografi greci, 3° poeti romani ed enciclopedisti, come Plinio, Solino, ecc. Nelle genealogie bibliche vengono XIX, 61
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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