Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SABA (SAN)
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      La posizione di questa Saba, al pari di quella di tante razze e città etiopiche, è incertissima. La pongono alcuni all'imboccatura del golfo Arabico; altri la portano insù fino alla baja di Adule od Aduli (Adule, Adulis, oggi Tulla o Zolla, e volgarmente Azul. V. Adule), sotto 15° di lat. N., mentre Bruce la identifica colla moderna Azoto, ponendola tra i tropici e le montagne dell'Abis-sinia. Il Combes ed il Tamisier sostennero all'incontro che questa Saba debbasi ravvisare piuttosto nell'odierna isola di Massova; nò concorda con costoro il Valentia, che la riconosce invece nel Porto Mornington. Ma sebbene nò gli antichi geografi, nò i moderni viaggiatori vadano d'accordo sull'ubicazione di questa etiopica Saba, si accordano nondimeno nel porla sul littorale del regno od isola di Meroe, e tra il golfo Avalite (Sinus Avalites, Aua-lites, oggi golfo di Zeila neU'Abissiuia) e la baja di Adule, ossia tra il 12° e 15° di lat. N. Sulla sponda opposta erano stabiliti i Sabei dell'Arabia; e siccome vi era molto commercio tra le popolazioni delle due spiaggie del Mar Rosso, può darsi benissimo che gli Etiopi Sabei sieno stati una colonia dell'Arabia. Sembra esservi qualche affinità tra la parola Saba ed il nome o titolo dei re etiopi, che suonava Saba-cone (Strab., xvit, pag. 770-71; Joseph., Antiq., li, 5; III Beg., x, 1; Isaia, xlv, 14; Psalm. lxxii, 1; Heeren, Histor. Researches, voi. i, p. 333; Bruce, Travels, voi. in, p. 144; Combes e Tamisier, Voyages, voi. r, p. 89; Valentia, Travels, voi. n, p. 47).
      Avvertasi da ultimo che tanto Saba quanto Sabea e Sabei traggono la loro denominazione da tre diversi individui, padri di tribù, nelle primitive genealogie della Genesi, e sono: 1° Saba Jectanitet ossia figliuolo di Jectan, decimo nella serie dei costui tigli. — 2° Saba Cusite, perchè figlio di Cus, nato da Cam. — 3° Saba Geturite, perchè generato da Abramo con Cetura, seconda moglie di questo patriarca. Le varie tribù provenienti da questi tre stipiti si sparsero per tutta l'Arabia meridionale, e principalmente nell'odierno Yemen, dove le denominazioni Saba e Sabei incontravansi ad ogni piè sospinto (V. Sabei) (Genes., x, 7, 28; xxv, 3; I Paralipom., i, 9, 22, 32).
      SABA (san) (lat. Sabas, gr. 2a6a?) (agiogr.). — Archimaudrita greco del quinto secolo, era nativo di Mutalasca, villaggio in Cappadocia, ove nacque, come riferisce il suo biografo Cirillo di Scitopoli, nel settimo consolato dell'imperatore Teodosio lì (439 dell'èra nostra). I suoi genitori, Giovanni e Sofia, erano cristiani e persone d'alto affare. Dovendo suo padre attendere al servizio militare in j Alessandria, fu lasciato a Mutalasca sotto la cura , d'Ermia suo zio materno ; ma pel carattere depra- J vato della moglie dello zio fu rimosso e posto sotto la cura d'un altro zio Gregorio, fratello del padre I suo, il quale dimorava nel villaggio di Scando nelle adjacenze. Contrastando i due zìi intoruo la custodia del fanciullo e l'amministrazione degli averi del padre assente, fu collocato in un monastero, detto Flaviano, non molto lungi da Mutalasca, ove fu educato nell'ascetismo monastico sì fattamente, che quando fu invitato a lasciare il monastero e ad assumere l'amministrazione della paterna pro-
      prietà, ricusò, citando quelle parole di Gesù Cristo, c che chiunque pone la mano all'aratro e guarda indietro, non è degno del regno de' cieli >.
      All'età di diciott'anni Saba sentì vaghezza di visitare Gerusalemme e di menar vita solitaria nel deserto presso quella città; ed avutone licenza dal suo archimandrita od abate, partì e giunse a: Gerusalemme nel 457, verso la fine del regno dell'imperatore orientale Marciano. Dopo aver rigettato gl'inviti di parecchie comunità monastiche, tentò allogarsi nel monastero d'Eutimio, il più eminente dei monaci della Palestina; ma Eutimio lo rimandò come troppo giovane, raccomandandolo ad un altro abate Teotisto, il quale lo condusse in Alessandria, ove fu riconosciuto dai genitori, i quali pare che avessero posto stranamente in non cale il fanciullo. Eglino vollero farlo entrare al servizio militare, in cui suo padre aveva assunto il nome di Conone ed aveva ottenuto un comando importante; ma Saba ricusò naturalmente, tornò al suo monastero, e dopo non molto accompagnò Eutimio nel deserto di Ruba presso il Giordano, e poscia nel deserto al sud del Mar Morto, e pare assistesse alla morte di lui nel o circa il 473. Dopo la morte di questo celebre personaggio Saba si ritirò nel deserto presso il Giordano, e di là in una caverna presso il ruscello che scorre dalla fontana di Siloey ove nel suo anno quarantacinquesimo (483 o 484) cominciò a formare una comunità di coloro che traevano a lui, e fondò la Laura o monastero, noto dipoi come Magna Laura, gli abitanti del quale sommarono tosto a cencinquanta. In età di cinquantatre anni (491 o 492; Cirillo Scitopol., Saba vita, c. 19), e non di quarantatre, come afferma Cave, fu ordinato prete. Egli fu anche fondatore di qualche altra società monastica oltre quella di Magna Laura, e fu nominato dal patriarca di Gerusalemme archimandrita degli anacoreti di Palestina. Ma la pace di quei solitarii fu turbata dalle sedizioni di alcuni di essi e dalle dispute occasionate dalla rinascenza e dal progresso delle opinioni origeni-stiche ed altre considerate da Saba come eretiche. Nell'anno 512 Saba fu inviato con alcuni altri capi degli anacoreti di Palestina, da Elia I patriarca di Gerusalemme, a stornar l'ira dell'imperatore orientale Anastasio, il quale, in conseguenza del grande scisma monofisita, era in iscrezio col patriarca. La grande riputazione di Saba gli procacciò una graziosa accoglienza in Corte e parecchi doni e favori dall'imperatore. La sua interposizione però non valse a togliere la protezione imperiale ai mo-nofisiti e ad impedire la deposizione del patriarca Elia che strenuamente li combatteva. Saba, che propugnava la medesima parte (quella del Concilio di Calcedoni») di Elia, unitamente a Teodosio, altro eminente archimandrita di Palestina, superiore dei cenohiti, indussero Giovanni successore d'Elia a frangere l'impegno preso coi monofisiti, condizione della sua nomina, e lo ajutarono a sfidare il mandato imperiale. Per questo Giovanni, Saba e Teodosio sarebbero stati probabilmente sbandeggiati, se i torbidi eccitati da Vitaliano il Goto (514) non avessero divertito l'attenzione dell'imperptore. Nel 518 Saba visitò l'ex-patriarca Elia nel suo luogo d'esilio Aila, la moderna Acaba a capo del golfo^.ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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