Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      11 rutilo reticolato è formato di aghi sottili come fili di seta, incrocicchiati di maniera che il loro complesso forma una specie di rete. Saussure, che fu il primo a far conoscere questa varietà, la denominò 8agenite, da sagena, rete. Trovasi il titano reticolato in diversi puuti delle Alpi, seguutameute nelle vicinanze di Moutiers in Savoja. Quello del San Gottardo è di un bel rosso di cocciuiglia; i campioni di Moutiers sono di un giallo brunastro misto di rosso.
      11 rutilo si rinviene nei graniti, nei gneiss, nelle protogine, nelle pegmatiti, ed in generale nei ter reni anteriori al terreno carbonifero.
      RUTINA tchim.). — Principio estratto dalla ruta, cristallizzabile, senza sapore, solubile nell'acqua e nell'alcoole bollente, nou nell'etere; reagisce acido.
      RUT1NIC0 ACIDO (chim.). — Le parti erbacee della ruta (ruta graveolens) contengono uua materia cristallina particolare trovata da Weiss e denominata rutina. Questa sostanza fu successivamente esaminata da Borntroeger, che la chian ò acido rutinico, perchè possiede la proprietà di un acido debole.
      Per estrarre Yacido rutinico si prendono le foglie secche e sminuzzate della ruta e si fanno bollire per uua mezz'ora circa nell'aceto ; si feltra la decozione bollente, si spreme il residuo insolubile, e si lascia il liquore in riposo per lo spazio di alcune settimane. L'acido rutinico si depoue lentamente in forma di piccoli cristalli microscopici, cbe si purificano lavandoli con acqua fredda, sciogliendoli in una miscbianza di una parte di acido acetico e quattro parti d'acqua bollente, feltrando subito la dissoluzione ed abbandonandola alla cristallizzazione. Ciò fatto si lavano ancora i nuovi cristalli con acqua fredda, si disciolgouo in sei volte il loro peso d'alcoole bollente coll'aggiunta di un poco di carbone, si feltra, si mescola la dissoluzione con nn ottavo del suo volume d'acqua, si- separa l'al-coole colla distillazione e si abbandona il residuo per alcuui giorni in un luogo freddo.
      Vacido rutinico cosi purificato si depone in forma di una polvere cristallina, che osservata col microscopio, sembra composta di prismi a quattro facce terminati da punte molto allungate. È di un colore proprio, giallo-verdognolo, che non si può distruggere. È insolubile o pochissimo solubile nell'acqua fredda; non si discioglie nell'etere nò a freddo uè a caldo; è quasi insolubile nell'alcoole anidro e freddo; ma si discioglie nell'acqua bollente colorandola in giallo; si discioglie ugualmente nell'alcoole di 76 centes. col mezzo della bollitura. È insipido; la sua dissoluzione alcoolica arrossa la carta del tornasole.
      Esposto al fuoco, si fonde a 180° cent, e si riduce senza svolgimento d'acqua in un liquido viscoso e giallo, che raffreddato si rapprende in una massa cristallina; a 220° manda vapori che si condensano in gocciolotto gialle ; a 243° si carbonizza. Riscaldato e fu so all'aria libera, spande un odore di zucchero abbruciato, si accende e arde con fiamma.
      Si combina cogli alcali anche allungati con produzione di dissoluzioni giallo-rossastre. L'acido carbonico precipita la potassa da una dissoluzione alcoolica di rutinato di potassa, e l'acido rutiuico rimane solo in dissoluzione. Quando si evapora ladissoluzione dell'acido rutinico nell'ammoniaca, non rimaue altro che l'acido privo di ammoniaca. Finora non si è potuto ottenere nè combinazioni cristallizzate, nè precipitati in proporzioni determinate coi sali metallici, tranne coll'ossido di piombo. Mescolando una dissoluzione alcoolica di acido rutinico con una simile di acetato piombico, si ha un precipitato ranciato di rutinato di piombo che rassomiglia al cromato di piombo. 11 precipitato che si ottiene con un sale d'argento non tarda a ridursi in argento metallico.
      Secondo l'analisi di Borntroeger e Woehler, la composizione dell'acido rutinico cristallizzato sarebbe rappresentata dalla formola C^H808.
      ROTINO ( geogr.). — Comune nella provincia di Salerno, circondario di Vallo della Lucania, con 15*29 abitanti.
      RUTLAND (geogr.). — La più piccola delle contee d'Inghilterra fra 52° 31' e 52° 46' lat. N. e fra 2° 40' e 3° 5' long. 0., coufina al N. E. e all'È, cou la contea di Lincoln, al S. E. con quella di Northampton, da cui è separata dal Welland, al S. 0. da quella di Leicester e all'O. e al N. col fiume Eye. È lunga 28 chilometri bu 24 di larghezza. La superficie offre uu'amena varietà di colline, valli, piccole pianure bene inaffiate. Bellissimo è l'aspetto del paese e il clima mite, sano e piacevole sì, che abbondanvi, più che in ogni altra contea inglese, le villeggiature dei siguori. 1 fiumi sono tributarii del mare del Nord, e primeggia sopra tutti il Welland, che vi riceve l'Eye, il Chater e il Guash. Pescosissimi sono questi fiumi, e il canale d'Oakham, che percorre una parte di questa contea, le torna di grande utilità. Le produzioni principali consistono in grano, orzo e pascoli. Vi si allevano bei bestiami e montoni; il celebre cacio di Stilton si fa a Catmose e a Leafield. Non ha altre produzioni minerali che pietre da fabbrica e da calce, ed essendo principalmente agricola, ha poche manifatture. Il Rutland è diviso in 5 distretti e 52 parrocchie, e nel 1851 la sua popolazione sommava a 22,983 abitanti. Manda due membri alla Camera dei Comuni. Questa coutea formava parte del territorio dei Coritani quando i Romani ne fecero la conquista; quindi la compresero nella provincia di Flavia Casarien-sis. Durante l'eptarchia sassone appartenne al regno di Murcia.
      RUTULI (lat Rufuli, gr. 'PourouXot) (etnogr.). — Popolo dell'antichissima Italia, il quale, secondo una tradizione generalmente ammessa in tempi più a noi vicini, stanziavano, in età remotissima, in una porzione del Lazio attigua al lido del mare, avendo per capitale Ardea. La parte prominente che hanno, col loro re Turno alla testa, nella leggenda di Enea e della trojana colonia in Italia, priucipalmento nella forma con cui vengono presentati da Virgilio, procacciò gran fama al loro nome; ma sembra che effettivamente, anche a tenore delle stesse tradizioni, aieno stati piccola e poco ragguardevole tribù. Lo stesso loro re Turno viene rappresentato qual vassallo di Latino ; e gli è certo che nei tempi storici Ardea fu una delle città della lega latina, mentre il nome di Rutuli rimase assorbito da quello di Latini (Dionys., y,61). Nè molto tempo prima di ciò, Livio ci rappresentat^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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