Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      91BRUSSIA
      spade; e sull'Asia centrale, dove studiasi di attuare grandi disegni commerciali. E se si eccettui la rottura del Gabinetto colla Corte di Roma, nulla veramente di rimarchevole alterò l'andamento della sua politica. Il barone di Meyendorff, rappresentante della Russia presso la S. Sede, ebbe, il 29 dicembre 1865, un abboccamento col pontefice, il quale esprimendo lamenti sulle sofferenze della Chiesa cattolica in Russia, il ministro ruppe in modi sì sconvenienti che il papa fu obbligato a licenziarlo, dichiarando che per l'avvenire nessuna relazione avrebbe avuta con lui. Informato il Governo russo dell'accaduto, lungi dal condannare il proprio ambasciatore, il fece partire di Roma con tutto il personale della legazione nel mese di marzo del 1866. Tale screzio non potea avere pel colosso moscovita che una morale rilevanza. Ma la caduta di Alessandro Giovanni I (V. Rumania) gli fu cagione di altri fastidii. Tale è la natura della questione d'Oriente, che uno solo dei suoi elementi, anco dei meno appariscenti, può destarla in tutta la sua immensa compressione. Non fa dunque maraviglia se l'insurrezione di Bukarest destasse grave agitazione a Pietroborgo, mentre il Governo, procedente cauto e destro, tentava tutte le maniere per volgere in suo prò' il nuovo ordine di cose che sembrava sorgere in sulle rive del Danubio. Ma i giornali, linguacciuti per natura e poco curanti di celare il proprio intendimemento, manifestavano tutto l'impegno della Russia per le cose dei Principati. La Gueeetta di Mosca scriveva: « La questione di Oriente è questione vitale e nazionale per la Russia: ogni cosa abbiamo a postergare per occuparcene. Se avvenimenti rilevanti si preparano in Oriente, che già cominciano ad apparire in Europa, non fa mestieri eccitare ed avvertire la Russia: essa si mostrerà tosto, comecché al presente a ciò non apparecchiata. Il sappiano gli amici ed i nemici suoi ».
      Mentre queste e simili cose stampavansi nell'Impero, una conferenza riunita a Parigi cercava uno scioglimento pacifico della inattesa difficoltà. Malgrado tali interni impacci, il Governo proseguiva la sna politica panslavista che minaccia del colpo stesso Austria e Turchia. Nè mancarono russi pieni di ardente zelo, tentare a Londra un colpo audace di pangrecismo, del quale, a vero dite, si amplificò l'importanza. Correva il novembre 1865, e gli apostoli della fede russa, primo fra' quali il Popof, prete russo di Londra, il conte Alessio Tolstoy ed il principe Orlof si riuuirono in conferenza con ottanta prelati, dignitarii e seguaci della Chiesa anglicana: ma a nulla approdarono; nò, chi ben rifletta, poteano. E fra più ragioni basti la seguente. Le pratiche del culto esterno presso i cattolici sono tassate di superstizione dagli anglicani. Or che direbbono essi nel vedere non solo pratiche a quelle analoghe, ma molto più estese e molto prossime al feticismo in onore della ortodossia russa? Ciò per la religione: per la politica poi a nessuno è ignoto che le simpatie russe per gli Stati Uniti di America erano un pruno negli occhi come al Governo della Gran Bretagna così ad ogni singolo individuo di essa nazione. Ondecchè gli apostoli fusionisti, di due culti irreconciliabilitentavano opera impossibile, e a nulla giunsero se non a spendere inutilmente il fiato.
      Fu già sopra mentovata la forsennata impresa del giovine polacco Berezowaki e le sue conseguenze. Credevasi che le amichevoli relazioni dei due imperatori avrebbero addotto la conciliazione di molte urgenti quistioni che agitavano l'Europa: ma le furono speranze fondate sul desiderio del meglio; desiderio che non abbandona giammai l'uomo lunghesso il cammino dell'umanità, sebbene sovente dolorosamente deluso. La grande insurrezione di Creta (V. Candia), in prospettiva della riunione dell' isola al reguo ellenico, forni propizia occasione alla Russia di dare ai cristiani dell'ottomano Impero novello pegno ai simpatia, al che non poco giovò il contegno delle Potenza occidentali , che condannarono altamente l'insorgere dei Candioti, e promisero l'appoggio loro morale e diplomatico. Accortamente il principe di Gort-ciakoff, usando la buona occasione, scrisse, il 20 agosto 1866, ai suoi rappresentanti all'estero di fare ogni loro possibile per raddurre la concordia fra i Cretesi ed il Governo turco. Appresso, il 12 settembre, insistette sulla necessità di dare legittima satisfazione ai Cretesi ; ultimamente il 23 novembre, chiese in loro favore alquanto di autonomia. Nè più innanzi avrebbe proceduto, se la mutata politica francese non avessela costretta, per mantenere il prestigio acquisito in Oriente, di proporre la riunione dell'isola alla Grecia. Frattanto Pietroborgo con altre città dell'Impero erano tutte in facceude per accumulare offerte d'ogni ragione in prò' delle famiglie cretesi espatriate.
      Le simpatie del Governo non meno che del popolo russo in favore degli Stati Uniti ebbero bel destro di manifestarsi nel 1866, allorché il capitano Fox della marina americana, incaricato di parti-colar missione appo il Governo russo, toccò Crou-stadt, dove fu accolto con entusiasmo e con riguardi quali si sogliono ai principi. E l'entusiasmo e le cortesie accompagnaronlo nella capitale e a Mosca, dove ogni cosa fu alla americana , la musica nei pubblici giardini, le feste nei differenti ritrovi, gli arnesi e le essenze de'profumieri confezionate ed appellate con nomi all'americana, i banchetti e i discorsi fatti in pì lieta occasione. E codesta amichevole corrispondenza fu ben bene cementata nel 1867, allorachè l'America russa fu ceduta agli Stati Uniti, siccome sopra è detto. Non così camminarono le cose con Roma. Entrato in iscrezio il Governo russo, e pare ne avesse gran desiderio, col papa, nulla omise per trarre in inganno l'Europa, facendo strombazzare ai quattro venti che il torto stava tutto dal lato di Roma, che ignora perfettamente lo stato degli uomini e delle cose, che giudica di tutto a vanvera: troppi più essere i ministri cattolici in relazione colle popolazioni che i popi; le provvigioni più laute ai primi che ai secondi, ed altre simili affermazioni o false al tutto o cosi esagerate da non doversene tener conto. Chi ignora, per fermo, che il Governo altra cosa non agogna ! che di surrogare la fede greca^alla comunione ro-' mana? Chi ignora i conati perseveranti per diffon-1 dere la religione ufficiale, quando ridersi in una , sola provincia (Minsk), ed in un solo anno (1864)
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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