Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RUSSIA
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      La questione della Danimarca attrasse nel tempo medesimo le cure del principe di Gortciakoff. La Russia segue una politica tradizionale nella Scandinavia, a quel modo che sul Danubio e sul Bosforo: non vuole a qualunque prezzo che Svezia si ag grandisca, ed osteggia a tutto potere 1* unione scandinava. Ondecchè stimò che il granduca d'Ol-denborgo. parente dello czar e pretendente al trono dello Sleswig-Holstein, potrebbe utilmente servire a* suoi fiui. E quando le cose fossero volte a bene, non era strano sperare che il medesimo principe potesse coprirsi il capo colla corona di Danimarca, locchè avrebbe assicurata la preponderanza della Russia a Copenaga e nella Scandinavia. Il perchè l'imperatore Alessandro cedette al granduca i suoi diritti sulle dette provincie con lettera data a Kis-siogen il 19 giugno. Il corso degli avvenimenti però
      10 mutò d'avviso, e reputò più vantaggioso d'imparentarsi col re Cristiano IX, da cui ottenne la mano della principessa Dagmar pel proprio figlinolo. Mentre queste cose compivansi, sorse impreveduta difficoltà tra la Corte di Roma e il Gabinetto di Pietroborgo. Ben sanno i ministri russi che il patriottismo dei Polacchi è incessantemente sostenuto e incoraggiato dalle credenze loro cattoliche, ed il clero di questi paesi favoreggierà sempre il movimento nazionale. Perlocchè il Governo di Pietro-borgo vede nel cattolicismo un pericoloso avversario, e cerca in tutti i modi di menomarne e distruggerne a poco a poco gl'influssi, e, se fosse possbile, di sostituire alla cattolica la greca credenza. Il papa levò la voce in difesa dell'oppressa verità ; ma non se ne aggiovarono le genti, che nuovi rigori ebbero a soffrire nelle diverse provincie polacche; ed il granduca ereditario, che al termine di novembre viaggiava per Italia, a cagione di detto screzio, non andò a visitare l'eterna città.
      Mentre il Governo sforzavaai di reprimere la grande insurrezione di Polonia e adottava modi rigidissimi, irritato dall'accostarsi delle provincie occidentali alla Russia moscovita, non abbandonava l'opera intrapresa nelle provincie asiatiche. Spieghiamo!. La Russia gravita ogni anno più sull'Impero cinese ; già lo involge a levante e a tramontana e ognun prevede che le sue frontiere sono continuamente sospinte verso i paesi fra il Turkestan cinese, il mare di Arai ed il corso dell'antico Oxus (Amu-Deria).
      Quanto alla pacificazione definitiva del Caucaso,
      11 Governo giunse ad assicurarsi a Teheran preponderante autorità, contro la quale indarno lotterebbe Inghilterra per covrire le frontiere del-llndia. Certo è che vinte furono le resistenze dei montagnuoli, i quali, veduto di non poter cozzare colla forza, emigrarono in grandissimo numero prendendo asilo nell'Impero ottomano. Per la qual cosa accuratamente procedette il Governo per ottenere una fusione politica e morale del Caucaso col resto dell'Impero. Fin dal 1859, quando cadde il famoso Sciamyl, capo del muridismo, previdesi la fine della guerra del Caucaso, ottenuta a prezzo d'oro e di sangue, ma dee dirti che se i beneficii della pace definitiva delle tribù ricalcitranti toccarono al regno di Alessandro 11, il merito dTaverne preparato le v<° <*i aver vinto difficoltà ed ostacoli innume-
      revoli devesi di pien diritto a Niccolò I, il quale seguì il disegno del generale Alessio Termolof, che consisteva nello stabilire intorno alla regione una serie di fortilizi difesi da Cosacchi, e come a dire un cerchio di bajonette e di cannoni via stringen-tisi. Isolati per tal maniera i montigiani dal resto del paese, chiusi per forza di benintesa tattica, alla perfine soccombettero sotto l'inevitabile pressione. Una volta resa la pace al paese, il Consiglio dell'Impero lo divise amministrativamente in dne grandi sezioni: Caucaso settentrionale e meridionale. Quello comprende il governo di Stavropol, la provincia di Kubann e quella di Terek con i territorii dei Kazaks; questo i cinque governi di Derbent, Xuba, Tiflis, Erivan e Kutais. 11 conquisto del Caucaso era stato preceduto da tentativi politico-religiosi rimasti fino ad ora celati agli sguardi dell'Occidente; poiché, malgrado l'andamento più libero assunto negli ultimi tempi, la Russia rimase, ciò non ostante, fino a certo segno ascosa alle investigazioni dello straniero. Ciò che a'nostri giorni fu chiarito, è che dal 1857 il principe Bariatinski aveva chiesto a' suoi correligionarii di assisterlo nell'impresa da esso concepita per ottenere la pacifica somme8sione delle popolazioni caucasee. L'imperatrice Maria favoreggiava con ogni poter suo il disegno, sapendosi che essa, figliuola di Luigi II granduca di Assia, abbracciò con tutto l'ardore di una neofita l'ortodossia russa, cui dovette dar suo nome per isposare l'erede dell'Impero. Benché di origine protestante, prese a presto dal cattolicismo romano parecchie istituzioni fino allora sconosciute ed anco vietate in Russia dalle leggi organiche dello Stato. Quindi ella dichiarassi protettrice di varie congregazioni religiose, fra quali delle Suore di carità; nè Alessandro si oppose alle sue inclinazioni , benché sommamente dispiacessero alla massa degli ortodossi. La Società della restaurazione del cristianesimo ortodosso nel Caucaso data dal 1860. Lo scopo della Sociatà è l'evangelizzazione delle razze professanti il maomettismo, e la propagazione della nuova civiltà. Le collette di doni volontarii fornirono i mezzi, e la croce, ornata de' simboli di santi, fu il segno visibile di collaborazione. Appresso la croce divenne una vera decorazione cavalleresca, e l'ordine bì divise in quatto classi. Per ottenere le insegne della prina debbonsi versare nella cassa della Società 4000 lire ogni anno; 2000 per la seconda; 800 per la terza, ed 80 per la quarta : l'imperatrice è la protettrice della Società ; l'esarca o vescovo di Giorgia n'è presidente, ed il viceré del Caucaso amministratore supremo.
      L'anno 1865 corse molto meno agitato dei precedenti per quello che riguarda la politica esteriore dell'Impero. Bene fu detto alcunché intorno a secreti accordi nella questione dei Ducati; intorno a non sapremmo qual cessione della Russia di territori dipendenti dal granducato di Posen ; nessuno però entrò mallevadore di codesti rumori. In tutto il resto, in Grecia come in Siria, il Gabinetto russo se alcuna propria idea mise innanzi, non ne fu minacciata la pace. Tutta la politica russa versò sulla misera Polonia, lasciatale in piena balla dalle Potenze occidentali, stanche di brandire leV^OOQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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