Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RUSSIA (LINGUA E LETTERATURA. DELLA)
      allora intromettersi con maggior energia nelle faccende dell'Impero ottomano, dolendosi a Costantinopoli, insieme coli'internanzio austriaco, della larga ospitalità che aveva accordato la Porta agli emigrati ungheresi e polacchi. Ma la Porta però tenne duro, incoraggiata dai Gabinetti di Londra e Parigi, ed i due Gabinetti di Vienna e Pietro-borgo desistettero dalle minacce. Il Governo russo nondimeno seppe dall'estremo oriente europeo volgere la sua attività all'estremo settentrione pure d'Europa, immischiandosi nella lite dano-tedesca dello Schleswig-Holstein, per favorire la Corte danese, ed impedire cosi il riorgauamento nazionale della Germania. E riuscì nell'intento, facendosi nominare arbitro dei contendenti nell'autunno del 1850, ed arruffando per circa due anni la matassa in guisa, che il di 8 maggio 185*2 fu sottoscritto il protocollo o trattato di Londra che assegnava la successione al trono della Danimarca al principe di Glùchsborgo, aboliva per conseguenza la cobì detta legge del re, e schiudeva l'adito ad una successione russa nel regno danese. I Gabinetti e di Londra e di Copenhagen protestarono contro l'atto usurpatore, ma il Governo russo fece tacere le proteste colle sue dichiarazioni ufficiali, e rimase trionfante, salito ormai all'apogeo della sua preponderanza per le successive vittorie riportate sulla rivoluzione in tutta Europa. Il Gabinetto russo, colla fiuezza delle sue arti diplomatiche e co' suoi efficaci interventi, non solo era riuscito a ristabilire la solidarietà esistente un dì tra la Russia, la Prussia e l'Austria, ma reso aveva impotente la stessa Inghilterra, e teneva in bilico anch'essa la Francia, imbarazzata abbastanza dalle interne agitazioni. Lo czar poteva andare superbo, perfiuo nell'interno, dei risultati i più brillanti. La grande ferrovia da Pietroborgo a Mosca era già stata condotta a termine nell'agosto del 1851 , ed i lavori di quella che doveva congiungere Pietroborgo con Varsavia erano già prossimi al loro compimento. Nel Caucaso Sciamil aveva sofferto gravi perdite in gen-najo del 1852; nella Grecia, la mercè del trattato di Londra, in novembre del 1852, era stato ammesso e adottato il principio che il futuro sovrano professare dovesse la religione greca. Distrutta in Francia la repubblica dal colpo di Stato del 2 dicembre 1851, e ristabilito nel successivo anno l'Impero francese a favore di Napoleone HI, il Governo russo si fu tra tutti gli altri quello che dissimulò meno il dispetto che l'inaspettato avvenimento gli aveva cagionato, ed audava aizzando gli altri Governi dell'oriente d'Europa La minaccia fatta da Napoleone al Belgio diede pretesto allo czar di estendere la sua protezione sulla casa regnante nelle belgiche contrade, la quale aderì per gratitudine alla politica russa, ed in pegno della sua adesione licenziò dalle file del suo esercito gli uf-fiziali polacchi. Da cotesta crescente prevalenza della politica russa argomentarono i diplomatici delle due maggiori Potenze occidentali, che lo czar avrebbe colto volentieri il destro, in quelle circostanze a lui propizie, di avviarsi in Oriente, meno colatamente e con più di rapidità, verso la meta suprema della politica russa, il possesso di Costantinopoli. Dal 1849 in poi, la Porta ottomana erasta ta Tunica Potenza d'Europa che aveva resistito alle pretese russe nella questione dei rifugiati, ed aveva avuto in ciò l'appoggio delle Potenze occidentali ; nè la Russia se n'era dimenticata Contemporaneamente anche il Governo austriaco aveva tentato un passo più decisivo per ripristinare la sua influenza in Costantinopoli, muovendo in gen-najo del 1853, per le turbolenze del Montenegro, diverse lagnanze, a cui porse ascolto la Porta, e tolse le cause che le avevano fatte nascere. Nè il Gabinetto francese volle esser da meno, ma instò, ed ottenne, col mezzo del suo ambasciatore Lava-lette, varie concessioni a favore dei cristiani di rito latino nei Luoghi Sauti di Gerusalemme. Il Governo russo ravvisò in ciò un'offesa ai privilegi dei greci scismatici, da lui protetti in tutto l'Oriente, iuviò in febbrajo del 1853 in Costantinopoli il Meo-zicof, che presentò il dì 16 marzo dell'anno stesso una nota al divano, chiedendo guarentigie sicure per i diritti della Chiesa greca nei Luoghi Santi, la mercè di uno stabile trattato. Ed avendo la Porta ricusato, lo czar spedì, il dì 31 maggio, una uota al sultano, dichiarando che il rifiuto dello speciale trattato era per l'autocrate un insulto personale, ed accordando soli otto giorni, trascorsi i quali le truppe russe avrebbero varcata la frontiera. Il Divano invocò incontanente l'ajuto delle Potenze occidentali, e queste di buon grado si accinsero ad una guerra formidabile, consecrata dalla storia col titolo di guerra della Crimea, come ampiamente si disse (V. Crimea ed Ottomano Impero).
      f) Dal 1855 al 1885. — Morto Niccolò I, gli era successo in marzo del 1855 Alessandro 11, che accelerò con tutti gli sforzi il termine della micidia-lissima guerra. Il giorno dopo della conclusione del trattato con cui fluì, il nuovo monarca pubblicò un manifesto a' suoi popoli, in data del 31 marzo 1856, in cui annunziando che, essendosi conseguito lo scopo primitivo e principale della guerra stessa, consistente nell'assicurazione dell'avvenire e nella guarentigia dei diritti per tutti i cristiani d'Oriente, egli, l'imperatore di tutte le Russie, acconsentiva ad adottare alcune misure di precauzione per prevenire qualunque urto delle sue colle navi turche-sche da guerra nel Mar Nero, ed aveva pur data la sua adesione al tracciamento di una nuova linea di confine nella parte meridionale della Bessarabia più vicina al Danubio. Rassicurati per tal guisa e tranquillati i suoi popoli sulle conseguenze del trattato di pace alla Russia onorifico, lo czar emanò un nuovo manifesto, annunziando, nel dì 29 aprile del 1856, che quello stesso anno si sarebbe fatto solennemente incoronare in Mosca E l'incoronazione vi si compiè il dì 7 settembre 1856. Un decreto di amnistia per tutti i profughi polacchi, cui veniva permesso di ripatriare, senza andare incontro alla minima molestia, colla reintegrazione al loro arrivo nei diritti civili, ed ammissione dopo tre anni al servizio dello Stato, fu emanato il 27 maggio dell'anno stesso. Questa amnistia fu estesa il 3 luglio anche a quegli abitanti dei Governi dell'ovest ch'erano emigrati per gli avvenimenti del 1830 e 1831 ; e il dì dell'incoronazione furono amnistiati eglino pure i condannati politici del 1825, 1827 e 1831, conservata però la confisca dei beni,
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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