Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RUSSIA
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      provarono anzi che gli eserciti russi potevano anche competere con la tattica sperimentata dell'eroe prussiano. Nondimeno l'anno 1763, all'avvenimento di Pietro III, grande ammiratore di Federico II di Prussia e ad un tempo acerrimo nemico della Danimarca, fuvvi una mutazione di sistema, che però non ebbe effetti durevoli, poiché l'imperatrice Caterina Il succeduta sei mesi dopo al consorte nel l'Impero, si ristrinse dapprima a ratificare la pace ma non l'alleanza colla Russia. Durante tutto il lungo regno di questa donna sì celebre (dall'anno 1762 al 1796), il Settentrione prese un aspetto novello; importanti variazioni avvennero parimente in Oriente, e laRussia acquistò un'iuflueuza assoluta nei destini politici dell'Europa. 11 genio veramente singolare di questa principessa, e le cure da lei adoperate per riunire presso di sé le più alte intelligenze del suo tempo, fecero fare immensi progressi al all'ordinamento civile e legislativo della Russia, e si al suo sviluppo materiale; ma non istette ella contenta a questi allori pacifici, poiché l'Europa ebbe a provare l'impressione delle armi russe, e per esse si estesero considerevolmente i confini della potenza moscovita. Incominciò Cate riua dall'esouerare il suo Impero dal peso di una guerra impolitica e senza scopo; manifestò altresì le più provvide cure per l'istruzione e la prosperità de'suoi sudditi, e per mezzo di regolamenti da lei stessa pensati, e che tutti fanno fede della sua somma saviezza, introdusse l'ordine e la regolarità in ogni ramo dell' amministrazione ; s' accrebbero poi anche le rendite dell'Impero fino a 60 milioni di rubli ; noverò l'esercito di terra 450,000 combat-teuti, e quarantacinque vascelli di linea la marineria russa, ch'era stata trascurata dopo Pietro il Grande. All'estero, l'ambizione di Caterina, poco scrupolosa int<>rno alla scelta dei mezzi conducenti all'ingrandimento della sua signoria, si rivolse primamente centro la Polonia, le cui discordie interne offrivano un'occasione ed un pretesto opportuno per allargarsi a danno di quella nazione: dopo l'elezione di Stanislao Poniatowski, deliberata nel 1764 coll'ajuto delle bajonette russe, l'influenza imperiale, afforzata anche da un'occupazione militare permanente, ogni di più s'aggrava all'infelice repubblica, già considerata da Caterina siccome una preda sicura, massime dappoiché tanto operosamente si affaticava per alimentarvi lo stato di anarchia, si favorevole a'suoi disegni. Ella è cosa indubitata, che lo smembramento accaduto in tre diversi tempi (nel 1772, nel 1793 e nel 1795) della Polonia, fu l'opera d'intrighi e di violenze mandate ad effetto dall'imperatrice Caterina, d'accordo coll'A stria e la Prussia; la prima ricuperò in tal guisa tutte le Provincie dianzi tolte per conquista alla Russia, ossia quanto ancora possedeva la Polonia della Russia Bianca, la Volinia e la Podolia; più la Lituania con Vilna, ed una parte della Polonia propriamente detta, ad oriente della Vistola: la Cur-lanuia, leudo del regno, venne parimente aggregata all' Impero dei czar. L'entrata delle truppe russe in Polonia aveva intanto provocato una dichiarazione di guerra per parte della Porta, la quale infin dall'anno 1768 s'era unita ai confederati di Bar; ma i trionfi ottenuti da Romanzof sul Danu-
      bio, e le vittorie navali di Scio e di Cesmè (V. Orlof ) riportate nel 1770, avrebbero potuto far pentire i Turchi della imprudente loro aggressione, se intorno a quel tempo non fossero sopravvenuti a soccorrerli i mali cagionati da una pestilenza, e che si estesero fino a Mosca; i disordini interni prodotti dalla ribellione del cosacco Pugasceff, che si spacciava per Pietro III; poscia l'attitudine ostile presa dalla Svezia dopo la rivoluzione compita da Gustavo III nella costituzione di quel regno ; ed infine la resistenza disperata dei patrioti polacchi ; cose tutte che diversamente richiedevano l'impiego delle cure e delle forze dell'imperatrice. Fece ella adunque in quel punto tregua colle sue operazioni contro i Turchi; ma quando ebbe ella trionfato dell'infelice Polonia, si voltò immediatamente con tutto il pondo delle sue armi contro gli Ottomani ; Romanzof passò il Dauubio, e ridusse l'esercito del gran visir a ritirarsi in Sciumla e nelle strette della Bulgaria. Avrebbe potuto l'imperatrice usare inesorabilmente il favore della vittoria; pure, preferendo mostrare una certa moderazione, rinunziò alle sue pretese sopra la Moldavia e la Valacchia, allora occupate dalle sue truppe ; fu quindi conchiusa l'anno 1774 la pace di Cuciuk-Cainargi, per cui il sultano cesse dalla sua supremazia sui Tatari della Crimea e i Cosacchi del Mar Nero, lasciando in potestà dei vincitori Azof, Kerz, Jenikalé, la grande e la piccola Cabarda.
      A) tempo della guerra dell'indipendenza americana, causa di grandi vantaggi al commercio della Russia, Caterina li per consiglio del conte Panine prese l'iniziativa della formazione di un patto di neutralità armata colla Svezia e la Danimarca, al quale poi si accostarono la Prussia, l'Olanda, la Francia, la Spagna e il Portogallo. Non andò molto però che l'ascendente preso dal favorito Potemkin sul cuore e sulle deliberazioni dell'imperatrice l'avventurarono in nuove imprese ambiziose ; e di concerto appunto col suo favorito, formò Caterina il disegno di ricostruire l'Impero greco sulle rovine della Potenza ottomana cbe minacciava manifesta rovina. Troppe contrarietà politiche s'opponevano a quel tempo all'attuazione del disegno ; e quando dieci anni dopo lo volle l'imperatrice far rivivere, dovette limitare i suoi sforzi ad ottenere l'abbassamento durevole della Porta. Non aveva la Russia dimandata l'indipendenza dei Tatari della Crimea se non per agevolare a se stessa i mezzi di ridurli sotto la sua signoria; ed infatti, nel 1783 un decreto imperiale riunì la Tauride all'Impero russo. Un tal procedere violento mise i Russi in possesso della costa settentrionale del Mar Nero, dove Caterina attese di proposito a solidare il suo predominio. La Prussia era stata indotta a farsi complice dello smembramento della Polonia dal desiderio di avere per sé quella parte che poscia ritenne; quanto all'Austria, il Gabinetto russo, oltre all'averla compartecipe in quell'atto nefando, l'aveva tirata a sé coll'aderire all'idea di permuta delle sue possessioni dei Paesi Bassi per la Baviera, proponendole anche un'alleanza contro la Porta: facile fu quindi all'imperatrice lasciar libero il corso alle mire ambiziose che nutriva contro quest'ultima Potenza. Irritati i Turchi dalle dimostrazioni guerresche daV^OOQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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