Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RUSSIA
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      rambi promossi dalle mene della Polonia, e Ciniski viene chiuso in un convento Tanno 1610: cessando allora la simulazione, i Polacchi che avevano invasa la Russia fecero proclamare czar Ladislao o Yladislao, figlinolo del re loro Sigismondo III ; ma il dominio del nuovo principe non potè mettere radici a motivo dell'oppressione cbe facevano pesare i suoi compatrioti sopra le popolazioni russe, da loro trattate siccome nemici vinti. Nel 1611 spin sero i loro furori fino ad incendiare e distruggere Mosca; d'altronde Sigismondo, padrone di Smo-lensco, già macchinava l'assoggettamento della Mo-Bcovia a vantaggio della corona della Polonia. Da un altro lato Novogorod, avendo scelto a sovrano il principe Filippo di Svezia, aveva similmente aperte le sue porte al generale Giacomo di La Gardie: pareva in quel punto inevitabile lo smembramento della Russia, allorché l'energia di un patriota lo salvò in modo quasi miracoloso. Un semplice borghese di Nijni-Novogorod, il coraggioso Minine, rianimò gli spiriti abbattuti dei suoi concittadini; alla sua voce una generale sollevazione si manifestò contro gli oppressori della sua patria; il principe Pojarscki assunse il carico di capitanarla; altri patrioti si unirono a lui, e l'anno 1612 i Russi cacciarono i Polacchi da Mosca, ridotta ad un mucchio di ceneri e desolata dalle carnificine. Solleciti di porre un termine al disordine e guarentire la propria indipendenza, dopo la cacciata dello straniero i vincitori pensarono a sottomettersi ad un padrone capace di ricondurre l'ordine e la quiete nella patria loro orribilmente malmenata. 11 giovine Michele Fedorovic della famiglia Roma-noff, congiunto di sangue colla casa di Rurik, fu posto su) trono per elezione e di comune accordo: era egli figliuolo di Fi lare te metropolitano di Rostof, cui i Polacchi avevano ritenuto prigione. Al ritorno di suo padre, il giovane czar lo promosse alla dignità di patriarca, cbe esisteva in Russia dopo il# regno di Boris Godonof, e con lui divise il governo. Infin dai primi giorni del suo avvenimento al trono, Michele dovette combattere non pochi parteggianti all'interno, e di più gli Svedesi padroni di Novogorod; ma trionfò di tutte le contrarietà, massime facendo concessioni quando non poteva ottenere il suo intento colla forza, e potè cosi regnare quietamente fino all'anno 1645. La cessione dell'Ingria fu il prezzo della pace di Stolbova, conchiusa colla Svezia nel 1617; e quella di Deulino fermata con la Polonia l'anno seguente e confermata nel 1634 col trattato di Viazma, costrinse Michele a rinunziare in favore di Vladislao IV a' suoi diritti sopra Smo-lensco, Cernigov e la Severia. Sotto suo figlio, Ales sio Micailovic, ebbe il capo mozzo l'ultimo dei falsi Demetrii (anno 1653). L'anno 1654 questo czar sottomise l'Ucrania; e nel 1667, pel trattato di An-drossof, ottenne la restituzione di una parte della Russia Bianca, cui in breve tenne dietro quella di Eief; il quale ingrandimento non interrotto cagionò nel 1671 le prime ostilità fra la Russia eia Turchia, e la guerra durò fino al 1681, in cui la Porta rinunziò a tutte le sue pret ese di supremazia , sui paesi abit ati dai Cosacchi. .Infin dall'anno 1649 Alessio aveva fatto riunire le leggi russe in nn Co- I dice detto Ulojeniè Zakonn ; al tempo stesso ap ,
      plicossi ad introdurre nel suo paese qualche inco-minciamento d'industria col promuovere alcune manifatture e gli scavi delle miniere di ferro e di rame ; la Russia infine gli va debitrice del primo stabilimento delle poste e dei primi deboli tentativi per creare una marineria. Il regno di suo figlio, Fedor Alessiovic, nella sua breve durata (dall'anno 1676 al 1682) si rese però osservabile per la distruzione dei titoli su cui la nobiltà fondava le sue pretese e le sue interminabili contese rispetto alla precedenza, e la ridusse alla più stretta dipendenza verso il sovrano. Allorché mori, lasciò due fratelli in tenera età, Giovanni e Pietro Alessiovic ; toccava al primo il succedere, ma egli era debole di mente e di corpo; la qual cosa fece decidere i più in favore del secondo, nato da un'altra madre. L'ambiziosa Sofia, sorella dei giovani principi, ajutata anche in ciò dagli strelizzi, li fece proclamare entrambi czar, e per sé ottenne la reggenza ; ma nel 1689 Pietro essendo giunto ad età maggiore, si svincolò dalla tutela della czarina, cbe venne da lui confinata in un convento. Giovanni V si contentò del titolo di czar, cui conservò fino alla sua morte (anno 1696), lasciando il proprio fratello solo padrone dell'Impero, cui poi il suo genio seppe comunicare una nuova direzione : la Russia allora si sottrasse alla barbarie, e divenne una Potenza europea.
      d) Da Pietro il Grande al 1840. — Con Pietro il Grande ebbe infatti cominciamento la parte attiva e gloriosa che sostenne dipoi la Russia in mezzo alla grande famiglia dei popoli cristiani. Incoraggiata da lui, ad un tratto essa aspira a godere i benefici influssi della civiltà, e mostrandosi sulla scena politica del mondo con uno splendore ed una rapidità prodigiosa, trionfa in breve di tutti gli ostacoli, e viene via via acquistando maggiore sviluppo sotto i successori di Pietro. I principali avvenimenti ed il carattere particolare di ciascuno di questi regni, per la più parte gloriosi, si troveranno distesamente narrati in articoli speciali ; null'altro qui ci rimane fuorché accennare i fatti per sommi capi, tener dietro ai successivi progressi della potenza russa, e segnarne a gran tratti le fasi diverse.
      Allorché Pietro incominciò a regnare, l'Impero russo, che da un estremo lato confinava con Arcangelo, e da un altro col Mare di Azof, in fondo al Mar Nero, era tuttavia separato dal Mar Baltico. Persuaso quel sovrano, che per venire a contatto colla civiltà aveva d'uopo del mare, rivolse la sua maggiore attenzione al littorale del N. 0. ; al che gli apriva facile la via il pensare che la foce della Neva aveva dianzi fatto parte dell'Impero dei successori di Mouomaco. Dopo una lunga lotta con Carlo XII, la quale ebbe principio con una disfatta dei Russi a Narva l'anno 1700, e terminò con una loro memorabile vittoria a Pultava nel 1709. Pietro abbattè la preponderanza della Svezia stabilita da Gustavo Adolfo, e fermò quella dell'Impero dei czar nel Settentrione. Ridotta a mal partito da una guerra di venti anni, sostenuta con forze e mezzi troppo disuguali, l'anno 1721 la Svezia dovette accettare le dnre condizioni della pace di Nystadt, per coi acquistò la Russia le provincie di Livonia, dell'Estonia, della Carelia e dell'Ingria.
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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