Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (85/463)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      902
      RUSSIAquelli di Cazan,°di Astracan e della Crimea. Mai rilevanti progressi dei Lituani e dei Polacchi nella Russia occidentale, dove si avanzarono trionfatori lino a Smolensco (anno 1413) avevano impedito ai gran-principi di Mosca di porre a profitto quei germi di dissolvimento per ricusare il solito tributo ai Tatari: lo stesso Giovanni III non si attentò di ricusarlo in principio, importandogli prima d'ogni altra cosa di solidare la sua autorità col sottomettere i principi della sua casa che avevano appannaggio. La sua politica ferma ad un tempo ed accorta ebbe un felice successo; nel 1476 egli proclamò l'indivisilità dell'Impero, e più tardi confermò questa legge fondamentale nel suo testamento. Novogorod la Grande, la quale fino allora non aveva consentito ai gran-principi se non un'autorità di puro nome sopra di lei, l'anno 1471 fu ridotta all'obbedienza da Giovanni, e da lui spo gliata di tutti i suoi privilegi, che facevano di lei una vera repubblica con un principe ed un'aristocrazia, dopo una ribellione da essa tentata nel 1478 contro il suo potere. Padrone assoluto ne'suoi Stati, il gran principe credette opportuna l'occasione di scuotere interamente il giogo tataro: quindi, confidente nell'alleanza con Mengli Ghirai can della Crimea, ricusò il tributo, e marciò contro l'Orda, che fu allora distrutta (anno 1480) fino a Sarai; poscia, avendo rivolte le sue armi contro i Lituani collegati colla Repubblica di Polonia dopo l'inalzamento di Jagellone al trono dei Piasti, riuscì da quel lato a porre un argine alle invasioni del nemico, dando cioè un eccitamento alle simpatie religiose della nobiltà e delle popolazioni russe in quella contrada. In conseguenza del suo matrimonio con Sofia, nipote di Agostino Paleologo ultimo imperatore di Costantinopoli, Giovanni HI fece entrare nelle armi di Russia l'aquila a due teste di Bisanzio; vincitore di tutti i suoi nemici, si credette in obbligo di usare quei mezzi che gli consentiva un potere dispotico per rigenerare il suo popolo dalla rozza barbarie in cui lo aveva ingolfato il giogo mongolo; si circondò poscia di una pompa insolita e di un cerimoniale rigoroso per agire potentemente, come dice Karamzine , sopra le immaginative; primo egli s'occupò di proposito ad estendere le relazioni della Russia sulle nazioni occidentali, fece venire d'Italia architetti ed uomini periti in varie arti, preparò la creazione di un esercito permanente, col formare alcune compagnie regolari di mercenarii tedeschi e lituani, ed introdusse fra'suoi l'uso delle artiglierie. Questo principe, degno di grandissima lode, e che fra tutti i predecessori di Pietro il Grande più meritò per le sue azioni la riconoscenza della sua patria, la-bcìò il trono a suo figlio Vassili IV (anno 1505-33), che come suo padre seppe abbassare l'orgoglio degli altri principi russi; assunse il titolo di czar di tutte le Russie; riprese Smolensco, ma toccò parecchie scoufitte nelle sue guerre contro i Polacchi, mentre i Tatari della Crimea alleati ai Polacchi devastavano i suoi Stati. 11 terrore che gli Ottomani inspiravano a tutta l'Europa in quell'epoca, fece rivolgere alia Russia gli sguardi dell'Occidente. Per far entrare Vassili in una lega contro gli infedeli, l'imperatore Massimiliano mandò a posta un'am-
      basciata a Mosca; mentre il papa Clemente VII, confidando di condurre lui e il suo popolo in grembo della Chiesa cattolica, gli fece proporre il titolo di re ; ma la Polonia, sempre in attitudine ostile, fece andare a vuoto tutti questi disegni. Con tutto ciò la pace fu infine conchiusa fra questa Potenza e la Russia l'anno 1522, sotto la mediazione dell'imperatore Carlo V.
      Alla morte di Vassili la Russia ebbe nella persona di suo figlio Giovanni IV Vassilievic, soprannominato il Terribile (anno 1522-84), un sovrano feroce e odioso, ò vero, ma superiore a tutti i snoi predecessori per l'energia del suo dispotismo applicato al concentramento dell'Impero, al suo ingrandimento, ed alla introduzione degli elementi esterni i più adatti a far risorgere la sua poteuza. L'anno 1545 egli creò la milizia degli strelizzi (stretei, tiratori o fucilieri), il primo corpo di milizie nazionali permanente che abbia avuto la Russia. Guerriero instancabile ad un tempo e crudele, vinse e riunì al suo Impero (dall'anno 1552 al 1554) i doe canati tatari di Cazan e di Astracan; adoperossi poscia, dal 1558 al 1561), per ripigliare parimente la Livonia ai cavalieri dell'Ordine Teutonico; ma l'opposizione che incontrò nell'accordo degl'interessi della Polonia, della Svezia e della Danimarca, gli fece al tutto fallire il suo scopo. L'anno 1570 fu egli il carnefice dell'infelice città di Novogorod; le quali atrocità aggiunte ad altre non dissimili con cui inveì a Tver e a Mosca, misero nel cuore dei suoi sudditi un terrore profondo da cui non si trovarono liberi se non alla sua morte, che avvenne l'anno 1584 ; quattr'anni innanzi il cosacco Jermak aveva scoperta la Siberia, la cui conquista però non potè ultimarsi se non nel 1587 sotto Fedor, successore di Giovanni, durante l'amministrazione di Boris Godonof, cognato e principale consigliere di questo principe. La morte di Fedor, ultimo rampollo della dinastia di Vladimiro Monomaco, avvenuta nel 1598, fu causa che per quindici anni si trovasse la Russia inviluppata in guerre e discordie funestissime; quindi i buoni risultamene ottenuti per la civiltà della nazione sotto gli nltimi regni svanirono. Demetrio o Dimitri, fratello di Fedor, era perito nel 1591 per effetto di un assassinio, di cui si suppose principale istigatore Boris Godonof. Morto poi il suo signore, questo Boris, venuto in grande stima presso la nazione per le sue eminenti qualità di spirito, prese il titolo di czar, e non regnò senza gloria : ma non andò molto tempo che una serie d'impostori, conosciuti sotto il nome di falsi Dimitri, sconvolsero l'Impero, spacciandosi per l'infelice fratello dell'ultimo sovrano. Ad istigazione dei Polacchi, e forse anco dei Gesuiti che da lui si promettevano la conversione del popolo russo alla religione cattolica, nn monaco Otrepief, il quale aveva grandissima somiglianza con Dimitri (V. Demetrio Samozvanetz ), l'anno 1605 insorse contra Godonof; sebbene vinto, potè nondimeno salire al trono per la morte improvvisa del suo avversario e per la defezione delle truppe di lui; ma essendo poscia perito un anno dopo in una sommossa popolare, il principe Vassili Ciuiski fu eletto in sua vece. Ma ecco di nuovo apparire un secondo, poi un terzo falso Dimitri, en-
      t^ooQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

Pagina (85/463)






Cazan Astracan Crimea Lituani Polacchi Russia Smolensco Mosca Tatari Giovanni III Impero Giovanni Stati Mengli Ghirai Crimea Orda Sarai Lituani Repubblica Polonia Jagellone Piasti Sofia Agostino Paleologo Costantinopoli Giovanni HI Russia Bisanzio Karamzine Russia Italia Pietro Vassili IV Russie Smolensco Polacchi Tatari Crimea Polacchi Stati Ottomani Europa Russia Occidente Vassili Massimiliano Mosca Clemente VII Chiesa Polonia Potenza Russia Carlo V Vassili Russia Giovanni IV Vassilievic Terribile Impero Russia Impero Cazan Astracan Livonia Ordine Teutonico Polonia Svezia Danimarca Novogorod Tver Mosca Jermak Siberia Fedor Giovanni Boris Godonof Fedor Vladimiro Monomaco Russia Dimitri Fedor Boris Godonof Boris Dimitri Impero Polacchi Gesuiti Otrepief Dimitri Samozvanetz Godonof Vassili Ciuiski Dimitri Qle Novogorod Demetrio Demetrio