Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RUSSIA
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      altri principi della sua stirpe fuorcbò un'autorità il più delle volte immaginaria. Per aggiungere importanza alla sua capitale, Mosca, vi fissò la residenza del metropolitano di tutte le Russie, già ridotto nel 1299 dall'invasione mongola a ritirarsi da Kief a Vladimiro; maneggiandosi al tempo stesso per rendere più autorevole il suo credito presso l'Orda, lo usò dipoi per convertire in una supre mazia di fatto quella che aveva soltanto di nóme sugli altri principali Russi. 1 suoi successori al trono di Mosca, Simeone detto Gordii ossia il Superbo (anno 1340), e Giovanni II (anno 1353), seguirono la strada ch'egli aveva loro segnata; ed il primo, per avere un titolo che giustificasse la sua pretesa, fecesi allora chiamare per la prima volta gran-principe di tutte le Russie.
      Mentre in tal modo perveniva il gran principato ad una preponderanza durevole nel cuore medesimo del paese, i principati occidentali erano divenuti la preda di un popolo conquistatore. Infatti, fin dal cominciare del secolo xiv i Lituani, sotto la condotta del loro gran-principe Ghedimine e dei suoi successori, si erano fatti padroni di tutte le contrade ad occidente del Dnieper, spingendo anzi le loro devastazioni al di là di questo fiume e sin verso Mosca: la stessa Kief, l'antica metropoli, presa dai Mongoli nel 1340, poscia rimessa sotto la dominazione dei principi di Halitz, nel 1320 era venuta in potestà di quel popolo ancor pagano, e più barbaro forse dei figli del deserto; più verso settentrione, i cavalieri deU'Ordiue Teutonico già avevano occupato parte del territorio di Psof, mi nacciando come i Lituani anche quello di Novo-gorod. 11 pericolo era dappertutto: ma nulla non poteva paragonarsi all'umiliazione di subire il giogo tartaro. Ridòtto agli estremi Dimitri Donscoi (V. Demetrio IV), il quale dal 1262 sedeva sul trono di Mosca, prese l'ardita risoluzione di scuoterlo, o di meritare la corona del martirio; quindi, dopo di avere ridotti i principi di Tver e di Riazan a riconoscere la sua supremazia, il prode gran-principe, profittando delle dissensioni introdottesi nel l'Orda, non temette di marciare contro gli oppressori della sua patria. Mancò poco che il suo coraggio eroico non conseguisse un trionfo compiuto; l'anno 1380 nei campi di Qglicof, pressoio rive del Don, sopra l'esercito del can Marnai, una vittoria acquistata però a caro prezzo, e da cui cerivogli a ragione il soprannome di Donscoi. Ma il suo trionfo fu di breve durata; perocché trovò tosto un più potente avversario nel nuovo can Toctamis, il quale invadendo la Russia con nuove orde di Tatari, l'anno 1382 prese e incendiò Mosca: una seconda volta allora i vincitori stesero sopra l'intiera contrada il ferreo loro giogo.
      Più che qualsiasi altro popolo in Europa i Russi erano rimasti assai inferiori nella civiltà; solamente, nel precedente periodo, le loro relazioni con Bisanzio avevano introdotto in mezzo ad essi non pochi lumi, ed i germi delle principali istituzioni civili e religiose; Aa la geografica positura della Russia, poco favorevole a ricevere ed alimentare relazioni attive colle nazioni più incivilite dell'Occidente, la diversità degli elementi di popolazione sparsi sopra una cosi vasta superficie con-
      tinentale, i continui smembramenti dell'Impero, e il dispotismo in lotta coll'anarchia, tutte queste cagioni insieme furono ostacolo allo sviluppo di quei semi d'altronde poco abbondanti, e per poco non guasti affatto dall'invasione mongola. Ella è cosa certa, di fatto, che il giogo asiatico troncando quasi intieramente le relazioni coli'Impero greco in conseguenza dello stabilimento dei Tatari sul Mar Nero, togliendo ogni vigore al popolo russo, distruggendo tutte le istituzioni popolari che tuttavia rappresentavano un simulacro di libertà, preparando in tal guisa la generale soggezione dei contadini, compiuta più tardi sotto Boris Godono!, e dando ai costumi un'impronta di astuzia e di umiltà taciturna, ebbe un'influenza funesta sopra la Russia 11 commercio cogli esteri, concentrato in un picciol numero di siti opportuni, era, a settentrione nelle provincie finitime al Baltico, al tutto in mano degli Allemanni, e per mezzo dei Greci facevasi principalmente nelle provincie meridionali confinanti col Mar Nero: Novogorod,dove erasi stabilito un banco anseatico l'anno 1277 , e Kief, finché questa città rimase unita al corpo della nazione, ne erano a un di presso i soli luoghi di deposito. Appena si rivolgevano gl'ingegni allo studio delle scienze e delle lettere ; solamente i fatti storici di ciascun'epoca venivano registrati inun idioma incolto da frati poco versati nelle lettere, autori di aride cronache ; fra le quali quella di Nestore, monaco di Kief morto verso l'anno 1117, merita di essere sola vantaggiosamente citata.
      Fino a Dimitri Donscoi accadeva il più delle volte fra i discendenti di Vladimiro Monomaco, che dopo la morte di un gran-principe, il maggiore della famiglia, erede diretto o collaterale, era chiamato a succedergli, e i figliuoli del principe trapassato fra loro si spartivano l'eredità territoriale di lui. Dimitri fece un gran passo verso il ristabilimento dell'unità col disporre che il titolo e l'autorità di gran principe non potrebbero in avvenire trasferirsi dalla sua discendenza diretta in alcuno dei rami collaterali esistenti; ma nulla non dispose in favore della primogenitura. In conseguenza di una tal dimenticanza il possesso della dignità di gran-principe divenne obbietto di nuove contese dopo la morte del suo figliuolo e successore Vassili (Basilio) II, il quale regnò dall'anno Ì389 al 1425, ed all'avvenimento al trono di suo nipote Vassili III Vassilievic, soprannominato il Cieco (Temnoi), essendogli stati appunto cavati gli occhi per aver voluto difendere i proprii diritti contro le pretese di suo zio e de'suoi cugini. Tali lotte ; sanguinose ritardarono per la Russia il movimento , della sua emancipazione dal giogo tataro fino al , regno energico di Giovanni III Vassilievic, il quale ' divenne gran-principe di Mosca l'anno 1462, e schiuse una nuova èra di ristorazione e di progresso.
      c) DaWanno 1462 al 1696. — Giovanni III, soprannominato Gordii ossia il Superbo ed anche il Grande, occupò il trono dall'anno 1462 al 1505. Allorché vi salì, le divisioni e lo smembramento avevano già di molto indebolito l'Orda d'Oro, che sofferse di poi ancora più per l'invasione di Tamer-lano can del Giaggatai (anno 1398). Il Kipciak si era diviso in più canati, i principali dei quali eranot^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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