Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RUSSIAabeti nani. Succedono, ancora più meridionali, le belle selve di contferi dal tronoo alto e fronzuto. La susseguente regione delle boscaglie a foglie caduche, nella maggior parte della Russia centrale, è quella dell'agricoltura più attiva, che miete la segala, il lino, la canapa. Le terre nere, che occupano una larga zona, dalla valle del D'nepr alla base dell'Ural, sono i paesi del frumento, dei frutteti, delle alte erbe. A sud delle steppe, i bassi fondi delle valli, il litorale dell'Eusino, la Bessa-rabia e la Crimea, formano un'ultima zona, quella del mais e della vigna. Ma dappertutto, nella foresta come nella steppa, nel deserto come nella coltivata campagna, monotono ed uniforme è l'aspetto della natura.
      Agricoltura. — La superficie della Russia europea oggidì sottoposta a coltura regolare è circa Vb del territorio; le terre completamente incolte, steppe, sabbie, tundras, paludi, stendonsi su più di V4. Il resto è sottoposto a irregolare e primitiva coltivazione. Le foreste ombreggiavano un tempo più della metà della Russia; ma i dissodamenti, gli incendii, i tagli disordinati ridussero notevolmente la superficie boschiva, che non è più oramai che dei Per avere un'idea dell'imperfezione forestale della Russia basterà ricordare che il reddito netto che dalle sue selve ritrae il Governo è di 5 kopeki per ettaro, cToè da 12 a 18 centesimi secondo il corso del danarose nellé provincie più settentrionali arriva appena ad 1 kopeko (da 2 a 4 centesimi).
      La Russia è, in Europa, la contrada che raccoglie più frumento, ed è solo seconda agli Stati Uniti di America. Mentre questi ultimi dànno in media 785 milioni di ettolitri all'anno (18 ett. per abitante), la Russia ne fornisce 653 milioni (9 per abitante). È vero bensì che, ignorando ancora le colture intensive, la Russia impiega proporzionalmente aree molto più grandi degli altri Stati d'Europa nella produzione del grano. Una gran parte della Russia meridionale non è coltivata in modo permanente; il Governo fa locazioni a specolatori, che ne estraggono due o tre raccolte di frumento, e due raccolte esaurenti di lino, e poi abbandonano la terra, stanca e impotente. Nel 1872 il signor Mackenzie Wallace percorse vasti dominii della Corona nella provincia di Samara, la cui terra, naturalmente fertile, era affittata a 75 centesimi l'ettaro. Se il prodotto dell'ettaro russo fosse quello dell'ettaro inglese, non sarebbero 650 milioni di ettolitri, ma bensì cinque miliardi di ettolitri di grano che se ne ricaverebbero. 11 prodotto rappresenta, in media, da 3 a 5 sementi, e un terzo dei terreni coltivati resta a maggese ogni anno. Quindi se la raccolta viene a mancare in una provincia, sìa per siccità o per troppa pioggia, sia per gli insetti, formidabili in Ukrania, la peuuria, e qualche volta la fame, regna bentosto nel paese, mentre i distretti privilegiati continuano a mandare all'estero le loro derrate.
      Il cereale più coltivato in Russia non è già il frumento (10,881,000 ettari), ma bensì la segala (26,286,000 ettari). All'avena poi sono consacrati 13,203,000 ettari.
      Per la produzione del lino e della canapa la Russia ha il primato. I campi di lino oltrepassanola superficie di quelli del resto dell'Europa (781,070 ettari, versò 642,887), e la loro produzione è circa la metà di quella di tutto il continente (in Russia 241,071 tonnellate di fibre, verso 245,903 tonnellate nel resto dell'Europa). I governi di Pskow, di Smolensk e di Vatka producono, ciascuno, più di 16,000 tonnellate di fibre. Il valore totale del lino prodotto annualmente è estimato a 90 milioni di rubli, ossia più di 300 milioni di lire. Cento milioni di lire è quello della canapa.
      La coltivazione della barbabietola è molto sviluppata in Russia, e la produzione di questa pianta vi rappresenta circa Vs di quella dell'Europa (circa 2,800,000 tonnellate). Si estima a 12 milioni di rubli il valore del raccolto. Di patate la Russia dà circa 63 milioni di ettolitri ; si adoperano molto alla fabbricazione dell'alcoole. Intorno a 3 milioni di rubli rappresenta la coltivazione del tabacco. La vigna non è coltivata che nella parte meridionale del paese, e i 8/4 della produzione dell'Impero sono dati da provincie extra-europee, nei bacini del Terek e del Kuban, e principalmente in Kukezia, sul versante meridionale del Caucaso. In tutta la Russia europea la produzione del vino non eccede 585,000 ettolitri.
      La Russia è ricca di bestiame. Si calcola che possegga 16,295,000 cavalli, 23,836,000 bovini, 49,021000 ovini, 10,332,000 suini. Nei possessi rossi dell'Asia centrale il numero dei cavalli oltrepassa quello degli uomini, e nella Russia europea si conta 1 cavallo per 5 abitanti. Si estima a 180 000 tonnellate il prodotto della lana <50 milioni di rubli). In complesso l'agricoltura e la pastorizia della Russia europea d&nno un prodotto annuo di circa 1800 milioni di rubli (da 5 a 6 miliardi di lire).
      È noto che dal 1861 in poi i produttori di queste ricchezze sono emancipati dal servaggio e messi in possesso di uua parte delle terre che coltivano. La distribuzione della proprietà fondiaria in Russia ha subito in questi ultimi anni un profondo cambiamento, come può vedersi dai numeri seguenti:
      Prima Dopodell'emancipazione l'ornanti p**iot»«
      Terreni della Corona 64,6 per 100 45,6 per 100
      » della nobiltà 30,6 > 22,6 »
      Demanii imperiali. . 3,3 » 1,8 » Terre dei paesani ecoloni........ 1,7 » 30,0 »
      Il lavoro in Russia, non solo per l'agricoltura, ma eziandio per l'industria ed il commercio si fa ancora nelle forme della comunanza primitiva, così bene descritte dal Sumner Maine. Il gruppo comunale (mir della Grande Russia, kromada della Piccola Russia), è il vero proprietario collettivo, frai cui membri si distribuiscono i lavori e i prodotti. I socialisti, che vorrebbero ricondurci a quella organizzazione economica, suppongono di essere apostoli di progresso.
      Le miniere. — Da oltre due mila anni le arti minerarie sono in onore in Russia. Da un secolo e un quarto le miniere aurifere dell'Ural hanno dato 716.900 chilogrammi, e 615 milioni di rubli di prezioso metallo. Ma è specialmente nel versante asiatico dell'Ural che si trovano l'oro, il platino,
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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