Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RUSSIA
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      derevole massa liquida, che sembra anche maggiore per la lentezza del corso. Il (o meglio la) Volga tS il più grande fiume d'Europa, sebbene per la grandezza della sua portata la ceda al Danubio. Le pioggie sono meao abbondanti in Russia che nell'Europa occidentale, bagnata da tutti i lati dal mare; in media non superano un mezzo metro di altezza annua; e, nel loro corso inferiore, i fiumi che vanno al Mar Nero, all'Azov, al Caspio, tra versano regioni aride, poco irrigate, senz'alberi, esposte a tutti i furori dei venti e agli ardori dei sole. L'evaporazione vi è quindi assai forte e non consente abbondante alimento ai fiumi. *
      I grandi corsi d'acqua della Russia, prendendo tutti l'origine loro in contrade di deboia elevazione sul livello del mare, non sono separati da eminenze difficili a varcarsi: i veri ostacoli nelle solitudini della Russia non erano già gli spartiacque, mn bensì i maresi, le torbiere, le foreste; i fiumi stessi, pur agevolando le oomunicazioni da monte a valle, arrestarono spesso le invasioni guerresche e le relazioni pacifiche dall'una all'al-ra riva, nell'atto che i viaggi e gli scumbii si facevano senza faticr. tra i diversi bacini fluviali. D'altronde i fiumi russi, hanno le sorgenti, il couu e le foci intersecate du un labirinto di rivi, di laghi, di stagni; mercè i numerosi affluenti è agevole praticare linee di na vigazioue pressoché continue fra i :aari che bagnano la &us8ia. Pietro il Grande potè aprire ai navigli della Neva la via al Caspio.
      II ruscello che prende alla origine il nome di Volga. nasce nel pianoro ondulato del Volkonsbiy Lea (Foresta del Volkhon), nella regione del Valdai, non elevata più di 65 metri sulla pianura circonvicina. È una delle contrade più palustri della Russia occidentale. Separato mercè una torbiera ^a un affluente del Volkhov, il ruscello, che comincia a Volgino Verkhovye, e a cui si dà talvolta il nome di Giordano, in attestato della santità delle sue acque, era coperto una volta, alla sua sorgente, da una cappella, di cui vedonsi tuttora gli avanzi. Il piccolo rivo trasuda, più chè non scorra, di torbiera in torbiera, poi, sopra una distanza di circa 36 chilometri, traversa successivamente tre l^gbi, il cui livello differisce soltanto di pochi decimetri. Accade sovente che un affluente venuto dal sud, la Jukopa, fa risalire la Volga verso la sorgente, ricacciandola nel lago Peno, da cui è appena uscita. All'uscire da questo lago, vicino al Dvinetz, oye nasce la Duna, la Volga prende la direzione dell'est che segue fino a K»zan, e traversa un quarto lago, il Volgo. Ivi il fiume è già considerevole, portando da 10 a 120 metri cubici per secondo, al variar delle stagioni. A & chilometri a valle, il fiume, restringendosi, forma la prima sua rapida: gli ingegueri tonno utilizzato la gola rocciosa per costrurvi una diga di ritegno che, nella stagione piovosa, trasforma tutta la valle superiore in un serbatojo di 80 chilometri di luughezza e di 2 chilometri di larghezza, con 180 milioni di metri cubici d'acqua. La Selijarovka, uscita dal gran lago tortuoso di Seliger, viene tautosto a raddoppiare il volume della Volga. Può dirsi che ivi comincia nei rapporti commerciali la Volga, ito, JRha, Rhos o Rhai degli antichi, Tul dei Cernissi, Atei, Etel
      o ltil dei Tartari, Tamar degli Armeni, vocaboli tutti che significano Fiume, come il finnico Volga significa Fiume santo.
      A valle della Selijarovka il fiume discende il pianoro per una sequela di 33 terrazze o porogi, che non impediscono la navigazione, e la Volga, serpeggiando quind'innanzi nella grande pianura russa di sopra descritta, riceve affluenti navigabili e comunicanti per canali col versante del Baltico. Città popolose, Tver, Ribinsk, Yaroslavl, Kostroma spec-cbiansi nelle sue acque. A Nijni-Novgorod la Volga, che già merita il titolo di Matuscka (madre), si unisce ad un altro gran fiume, l'Oka, che servi gran tempo di frontiera fra i Moscoviti e i Tartari, e che con un corso di 1500 chilometri irriga le campagne più fertili della Grande Russia. Altri minori affluenti vengono al possente fiume dopo Nijni-Novgorod, e quindi la Kama, che gli reca le pioggie e le nevi fuse degli Urali.
      Una specie di mare, vasto bacino lacustre che le alluvioni della Volga e della Katpa hanno colmato, esisteva un di al disotto della confluenza. In quei dintorni è il limite della regione delle torbière, dove comincia, sulla riva orientale della Volga, la regione delle steppe.
      Il fiume traversa quindi una pittoresca regione di colline, una delle quali, il Beliy Kiatch, ha 336 metri sul livello medio delle acque. La Volga può essere considerata come il tipo dei fiumi che, scorrendo nella direzione generale dei meridiani, rodono costantemente la riva destra depositando le loro alluvioni sulla riva sinistra, e si è studiando questo fiume che Baer ha potuto esporre definitivamente la legge geografica — già divinata da Soltkov nel 1844 — che riannette gli spostamenti di questi fiumi al movimento di rotazione della Terra. Da Samara in giù la Volga non cessa di rodere la sua riva alta o delle montagne (gomiy bereg) e di allontanarsi dalla sua riva bassa o delle praterie (lugovot bereg). Lo BteBSo avviene dell'Oka, della Kama e degli altri grandi affluenti del fiume. La città di Kazan, situata una volta al punto d'incontro della Eazanka e della Volga, trovasi attualmente a più di 5 chilometri da questo fiume: si direbbe ch'essa ha viaggiato verso levante, se il vero non fosse che il fiume si è trasportato a ponente. Vi sono venti circa città sulla riva occidentale della Volga, le quali sono cosi demolite a poco a poco, casa per casa, strada per strada, e, corrose da un lato, obbligate a trasportarsi, dall'altro, nella steppa. Verrà il giorno in cui la valle della Sviyaga, parallela al Volga, diventerà la valle del gran fiume.
      A più di 500 chilometri dal Caspio, nei meandri lacustri di Tzaritzia, comincia il delta, e il fiutrie si divide in canali innumerevoli; ma la biforcazione deltica non si forma che a cinquanta chilo-I lometri a monte di Astrakhan, dove il braccio del 1 Buzan si stacca dal fiume principale. Poi, in prossimità di Astrakhan, si separano il Eutuoi, indi la Tzarova, il Tzagon, il Birul. Sulla vasta pe-• nisola di alluvioni che si avanza nell'interno del Caspio e che, senza contare le innumerevoli irregolarità del lido, non ha meno di 180 chilometri 1 di spiaggia, si contano in media duecento bocche
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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