Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RUSCELLI GIROLAMO - RUSCONI (AB.) CARLOMolti cattolici di Valtellina vi furono processati e condannati o in dauaro o nella vita, e non fu dimenticato quel marti Ilo degli eretici ch'era il Rusca. Coltolo nottetempo nella sua canonica a Sondrio, fu trascinato aTusis. Indarno il popolo s'interpose prima con istanze, poi con tumulti e rappresaglie: indarno i suoi avvocati lo dimostravano intemerato, protestando la candidezza dell'animo di lui, e come in ventotto anni dacché era arciprete fosse sempre stato al beue e al male che s'aveva, fedele ai Gri-gioni, se non devoto; attento al bene della sua religione e a far mitigare i decreti contro di essa, ma senza cospirare nè sommuovere Egli fu messo alla tortura, beuchè d'infelicissima salute, e la seconda volta nel calarlo fu trovato morto. I fanatici tra i dileggi plebei lo trascinarono a coda di cavallo per seppellirlo'sotto le forche (4 settembre 1618).
      Ne scrisse la vita G. B. Bajacca comasco; frà Riccardo da Rusconero ne stampò il martirio nel 1620 ad lugolstadt; Cesare Grassi comasco ne fece un poema, Il Parlamento; ultimamente ne tessè la vita l'avv. Romegialli di Sondrio. Avversissimi gli si mostrano gli scrittori protettanti, e massime l'A. Porta, che lo mette a mazzo con Ravaillac, Gérard, Lopez e simili.
      RUSCELLI Girolamo (biogr.). — Erudito italiano, nato a Viterbo sul principio del secolo xvi, morto a Venezia nel 1566, apparteneva ad una famiglia povera e di bassa coudizione, e a forza di lavoro e perseveranza vennegli fatto uscire dall'oscurità e procacciarsi un nome fra'letterati de' tempi suoi. Le sue vaste cognizioni nella storia, nella poesia, nelle lingue antiche e moderne procacciarougli amicizie onorevoli; conobbe Bernardo Tasso, cui teutò scusare presso Filippo II per avere sposato la causa del principe di Salerno, e lodò i primi versi di Torquato. Fu il deguo emulo del Dolce e dell'Ata-nagi, col quale venne alle prese per cose letterarie. I suoi lavori sono numerosi e svariati, e fa meraviglia come potesse compierli nella sua breve vita. Di lui poco sappiamo , se non che visse da principio a Roma sotto il pontificato di Paolo IH, e vi foudò l'Accademia dello Sdegno; appresso trasferissi a Venezia, ove lavorò come correttore alla stamperia Valgini, ove morì. Le principali opere origiuarie del Ruscelli sono: Lettera in difesa dell'uso delle signorie, stampata dopo la Lettera di Cistolini in difesa della lingua volgare (Venezia 1551), iu cui toglie a difendere contro il Muzio, il Tolomei, Annibal Caro, la moda dei titoli onorifici che cominciava a diffondersi in Italia; Vocabolario generale di tutte le voci usate dal Boccaccio (ivi 1552*; Tre discorsi a Ludovico Dolce (ivi 1553); Del modo di comporre in versi con un rimario (ivi 1559), ristampato più volte; Sopra i motti e i disegni d'arme e di amore (ivi 1560) ; Vita di J. Zane, in capo alle rime di questo poeta; Le imprese illustri (ivi 1566), l'edizioue del 1584 fu accresciuta di un quarto libro dal nipote dell'autore; Segreti nuovi (ivi 156*7); Indice degli uomini illustri (ivi 1572); Commentarci della lingua italiana lib. VII (ivi 1576); Vocabolario delle voci latine con le italiane (ivi 1588); Supplemento alle storie del suo tempo di Giovio (ivi 1608); Rime piacevoli (ivi 1627). Duole che Ruscelli non abbia avuto il tempodi ultimare e pubblicare due opere ragguardevoli alle quali lavorava uel 1562, e cbe avevano per oggetto l'Istoria del suo tempo e una Geografia delle quattro parti del mondo. Scrisse inoltre gli scolii del poema De venatione di Conti (Ven. 1551) e tradusse in italiauo la Geografia di Tolomeo (ivi 1561). Ruscelli si fece anche editore di molte opere, stampate quasi tutte a Venezia, fra le altre: Il Decamerone del Boccaccio (1552); il voi. vi delle Rime di eccellenti autori (1553, 1573, ecc.); Tetrarca corretto con annotaeioni (15ó4); Rime di autori bresciani •( 1554) ; Dell eloquenza di Dauiele Barbaro (1557); Rime di Vittoria Colonna «Firenze 1558) : Orlando Furioso ( 1560 » ; Lettere di principi a principi (1562), dalle quali si potrebbe trarre la storia politica e diplomatica di quel tempo, accresciute di due volumi e tradotte iu francese da Bel-leforest, ecc. Si appoue al Ruscelli di aver introdotto in alcuna di queste opere cambiamenti che ne alterauo il senso. Narrasi per ultimo del Ruscelli ch'ei dìlettossi dell'alchimia, e trovò un bellissimo segre to per iscrivere invisibile sopra i bicchieri e altri vetri. Fecero di lui menzione l'Aretino nei Temali, il'Tasso nell'ai madigi, il Paterno nelle Stante, il Zoppio nel Parto della Vergine, e altri molti.
      Vedi : Crescimbeni, DelY istoria della volgar poesia (voi. iv) — Ghilini, Teatro d'uomini illustri.
      RUSCELLO (idrogr.). - Picciolo volume di acqua dolce corrente, che prende origine da qualcuno degl' innumerevoli serbatoi posti nel seno della terra o sulla sua superficie, e che dopo un corso più o meno lungo si versa nel mare, in un fiume o in un lago, e qualche volta, unendosi ad altri ruscelli, forma la sorgente di un gran fiume. Duraute la bella stagione, quaudo le pioggie sono rare, ma non maucano, i ruscelli scorrono regolarmente, senza molto aumentare o diminuire di volume. Ma quando l'estate è troppo arida, spesso avviene che essi prosciugatisi. In questi casi, i fiumi ch'essi alimentano, possono non essere più navigabili e divenire guadabili su molti punti. Quando, al contrario, l'estate è accompagnata da violenti tempeste, o quaudo hanno luogo in autunno abbondanti e durevoli pioggie, i ruscelli, convertiti in torrenti, ver-sauo nei fiumi masse d'acqua che non possono essere contenute nei loro letti. Allora essi straripano e inondano le vicine pianure, apportandovi fecon dità o rendendole sterili, secondo che le acque si trovano cariche di limo ricco di principii fertilizzanti, o di sabbie o di materie atte unicamente a soffocare la vegetazione. La qualità delle acque dei ruscelli dipende da quella dei serbatoi oude provengono, e dei terreni sui quali colano. Sono piacevoli al palato e sane quando il loro ieilo è formato di sabbia o di ciottoli; sgradite al gusto e malefiche quando passano per suolo carico Hi materie vegetali o animali in putrefazione. Ma qua luuque sieno le loro qualità relativamente all'un" degli uomini, sono sempre buone ed utili alle terr* ch'esse bagnano, ed ogui contrada inaffiata da molti ruscelli, i quali non formano stagni, gode sempre d'una condizione favorevolissima all'agricoltura.
      RUSCONI (ab.) Carlo (biogr.). — Nacque a Monticelli (ameno paese uel distretto di Tivoli, coniarci
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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