Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ruperto di salzborgo (ordine di san) - rupiaRUPERTO DI SALZB3R&0 (ordine di san) {arald.). - Giovauni Ernesto di Thuu, arcivescovo di Salz borgo, nell'anno 1701 creò quest'ordine in onore del santo sumraentovato, il quale fu primo vescovo di detta città. Ed in cotale istituzione vollesi eziandio celebrare ed eternare la memoria del trattato di Carlovizza. L'imperatore Leopoldo I lo confermò, concedendogli una rendita di 60,000 lire. La tessera è in questa maniera: croce biforcata, smaltata di bianco, orlata e pomata d'oro, caricata di uno scudo di rosso con entro l'effigie di san Ruperto. I cavalieri, eletti fra la più illustre nobiltà di natali, sospendono ad una catenella d'oro la croce.
      RUPIA (da sozzura) (patol.). — Malattiadella pelle contrassegnata da piccole bolle isolate, appianate, ripiene di un liquido dapprima sieroso, quindi puriforme o sanguinolento, cui tengono dietro delle croste nere, ed ulcerazioni più o meno profonde.
      La rupia, descrittaci cosi bene per la prima volta dai signori Willan e Bateman, presenta tre varietà, la semplice cioè, la prominente e l'escarotica. 1° La Tupi&semplice si sviluppa comunemente sulle gambe, ai lombi o sulle coscie, e raramente nelle altre regioni del corpo. Preceduta di solito da brividi leggeri, da anoressia e da lassitudine di membra, la si annuncia con una o più bolle della dimensione di 24 o 25 millimetri contenenti un umore sieroso o sieroso-sanguinolento, il quale ben presto s'intorbida e diviene purulento, trasformandosi successivamente in croste di color cioccolato, più spesse al centro cbe alla circonferenza, ed attorniate da un cerchio di sierosità sollevante la cute. Al disotto di tali croste, le quali o cadono naturalmente dopo qualche giorno, ovvero vengono distaccate dalla fregagione o per altra causa, scorgesi il derma escoriato: e l'ulcera superficiale forma poi una cicatrice d'nn color rosso livido, quando non si ricopre di novella crosta, che può venire parecchie volte riprodotta. 2° Nella rupia prominente le bolle sono più ampie, le croste più spesse e le ulcerazioni più profonde. Ogni bolla è preceduta da una macchia rossa e circolare, al disopra della quale l'epidermide viene lentamente sollevata da un liquido nerastro più o meno denso, che presto si concreta in una crosta, la cui superficie va estendendosi per alcuni giorni, sì che presenta la forma di una squama d'ostrica: il più sovente però, nello stesso tempo che si allarga, la crosta si eleva, diviene leggermente acuminata, ed offre una certa analogia per la forma col mollusco univalve conosciuto sotto il nome di patella. D'ordinario questa crosta aderisce fortemente ai tessuti sottoposti, non potendo venir distaccata che mediante topici ammollienti; e se la parte jrimane esposta all'aria, essa si riunova più o meno celeremente, ovvero l'ulcera va estendendosi in profondità ed in larghezza, presentando per di più un color dilavato con uua superficie che geme sangue. 3° La escarotica si origina particolarmente nei bambini cachettici, ed alcuna volta nei vecchi o negli adulti affetti di reumatismo cronico o di sifilide costituziouale. S'incomincia a rimarcare uua o più macchie rosse o livide, la di cui epidermide viene ben presto sollevata da un umore sieroso, o sieroso-sanguinolento :
      tali bolle vanno allargandosi irregolarmente, e la sierosità s'intorbida e prende una tinta nerognola. Le medesime non tardano a rompersi, ed il derma denudato scorgesi ulcerato, rammollito, gangrenato in parecchi punti, nel mentre la superficie dell'ulcera, i cui margini sono lividi ed alquauto dolorosi, mostrasi irrorata di un umore sanguigno fetentis-simo. Nei bambiui le bolle di questa varietà di rupia non acquistano ordinariamente le dimensioni della rupia prominente ; sono però più numerose, e le ulcerazioni riescouo dolorosissime, cagionando la febbre e l'insonnia, e non raramente anche la morte nello spazio di due o tre settimane. In ogni caso poi la cicatrizzazione delle ulceri si fa lungamente desiderare.
      Sono particolarmente disposti a questa malattia gl'individui scrofolosi, ed i bambini dell'infima classe dotati di debole costituzione, od affievoliti da precedenti malattie, massime se mal nutriti, e non abbastanza riparati dalle inclemenze della stagione nel periodo invernale: ed è non rada sequela del vajuolo, della scarlattina, del morbillo od altro esantema.
      Si osservarono dei veterinarii affetti dalla rupia alle estremità superiori, o a quell'altra parte della cute che trovossi in contatto coi liquidi cbe colano dalle parti genitali delle vacche e delle giumente durante l'atto del parto: e vi sono pure soggetti gli ostetrici in seguito all'operazione della versione, come n'ebbe ad osservare un caso su se medesimo il Cazeaux, ed i dissettori per punture anatomiche, massimamente nelle autossie cadaveriche.
      Distingnesi la rupia dal pemfigo, in quanto che le piccole bolle appianate di quella prima contengono ordinariamente una sierosità torbida, mentre quelle del pemfigo sono più larghe e trasparenti; inoltre le croste rugose, spesse e sovente promi- > nenti della rupia e le di lei ulcerazioni differiscono dalle croste lamellose del medesimo. La rupia differisce poi àvkWettima per la forma primitiva che è bollosa, essendo invece pustolosa quella dell'ottima; la base delle pustole di quest'ultimo è vivamente infiammata, la crosta di cui si ricoprono più tardi è dura e come incastrata nel tessuto della cute, mentre la circonferenza delle bolle della rupia non appare così flogosata, e le croste sono assai più larghe e prominenti, e meno aderenti di quelle dell'ottima. Bisogna però convenire che le bolle della rupia divengono ben presto purulente, e cbe allorquando le due eruzioni si mostrano contemporaneamente sullo stesso individuo, il diagnostico può presentare qualche difficoltà. La rupia escarotica in particolare non potrà venir confusa colla pustola maligna, la quale si distingue per la sua base eriBipelatosa.
      La rupia costituisce raramente una malattia grave, quantunque le di lei ulceri mostrinsi sovente ribelli, massime se hanno sede sulla cute delle gambe: e la durata della medesima non può approssimativamente veuir calcolata, che tenendo conto dell'età del soggetto, del numero e dell'estensione delle bolle, dello stato in cui trovasi l'organismo, non che dell'influenza delle malattie concomitanti, quali sarebbero, ad esempio, le scrofole, o le infiammazioni croniche del tubo gastro-enterico.
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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