Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RUMANIAnizzato numerosi distretti della Serbia e della Bulgaria; nell'atto cbe i loro fratelli Zinzario Macedo-Valachi popolano sporadicamente il Pindo ed altre moutagne dell'Albania, della Tessaglia e della Grecia, e spingono i loro germogli tino all'Istria. Per la qual cosa mentre la Rumauia propriamente detta stendesi sopra uno spazio di 129,947 chilometri quadrati, i paesi rumeni avrebbero una superficie quasi doppia. Anche la popolazione (di 5.376,000) si troverebbe pressoché raddoppiata dall'unione politica di tutta la razza.
      Lasciando in disparte i Valachi del Pindo, è agevole riconoscere che il territorio latino delle regioni danubiane si protende attorno alla massa orientale dei Carpati in un cerchio quasi perfetto; ma soltanto una metà di questo circolo è costituito in paese autonomo: il resto appartiene alla monarchia austro-ungarica. Se lo Stato rumeno si costituisse sulle Bue basi naturali-etnografiche, il suo centro si sposterebbe a ponente, a Hermannstadt, o in qualche altra città dell'alta valle dell'Otto, sul versante settentrionale dei Carpati. Ridotta qual è al versante esteriore di questa catena, la Rumania, chiusa tra le Porte di Ferro e gli alti affluenti del Pruth, ha una forma irregolare e male equilibrata: essa è divisa in due parti, la cui frontiera comune, sul Sereth, riunisce lo sperone più avanzato dei Carpati orieutali al gran cerchio del basso Danubio. A settentrione di questa linea è la Moldavia, così chiamata da un affluente del Sereth; a S. 0. e ad 0. stendesi la Valachia,
      0 paese dei Vellei, vale a dire dei Latini. Questa piauura, la Tearea Rumanesca, è solcata da piccoli corsi d'acqua paralleli, e divisa in due dal-l'Olto: a levaute la Graude, a poueute la Piccola Valachia. Il Danubio e la frontiera della zona inferiore del suo corso. Le Alpi Transilvane appartengono alla Rumania, e la frontiera politica tracciata fra essa e l'Austria-Ungheria sulla cresta dei monti non è che una linea ideale in mezzo alla solitudine delle foreste. In Moldavia basse catene bì projettano dal N. 0. al S. E., separate fra loro dalle valli della Bishitza, della Moldava, del Sereth. Del pari, nella Valachia, i contrafforti delle Alpi tran8ilvaue si ramificano con Bomma regolarità. Tutti i corsi d'acqua, il Sii, l'Oltoo Aluta, il Buseo, descrivono uniformemente una curva verso levaute, prima di morire nella grande corrente danubiana.
      La campagna rumena sarebbe, non per la perfe-fezione delle colture ma per la bellezza della natura, uu'altra Lombardia se, come questa, fosse protetta a tergo contro i venti boreali. 11 clima vi è estremo continentale, alternamente caldissimo e gelato. A Bucarest la temperatura media è di 8° C. ; ma la più alta sale a 45°, e la più bassa a - 30°, con uno sbalzo quindi di 75°.
      La Rumauia, antica Dacia, fu da Trajano colonizzata con i suoi legionarii, incaricati di presidiare
      1 confini orientali dell'Impero. I ali t mistura è venuto quel popolo di Daci e di Geti iati.uzzati, che è fratello germano degli Italiani. Ancora nel xvn secolo la lingua ruiueua era cons d* rata come un dialetto o nn gergo volgare delle r zze dominatrici delle valli danubiane; ed i Valachi dovevano parlare slavo nei tribunali e nelle chiese. In oggi i patrioti rati uova Encicl. Ital. - VoLmeni si adoperano a purgare il loro idioma da ogni innesto serbiano, bulgaro o turco; respingono la scrittura slava, per prendere la latina.
      All'epoca del primo censimento (1859-1860) la popolazione era di 4,424,961 abitanti. Nei 5,073,000 che formavano la popolazione della Rumania prima del trattato di Berlino, si contavano 772,700 stranieri, cioè: Israeliti 400,000, Boemi 200,000, Slavi 85,000, Tedeschi 39,000, Ungheresi 29,500, Armeni 8,000, Greci 5,000, Francesi 2,000, Inglesi 1,000, Italiani 500, Turchi, Polacchi, Tartari ed altri 2,700. L'attuale popolazione si estima a 5,376,000 abitanti, ossia 41 per chilometro quadrato.
      La religione dominante è la greca ortodossa, i cui seguaci si calcolano a 4,529,000 ; i cattolici sono 114,200; i protestanti, 13,800; gli Armeni, 8,Lipovani, 6,000: gli Israeliti, 400,000; i Maomettani, 2,000.
      11 governo è monarchico-costituzionale ereditario. L'indipendenza assoluta dalla Turchia fu proclamata il 10/22 maggio 1877, riconosciuta dalle Potenze riunite nel Congresso di Berlino il 1/13 giugno 1*78. Il Principato di Rumania fu eretto a Regno il 14/26 marzo 1881. Lo Statuto fondamentale fu elaborato nel 1866 da un'Assemblea costituente, e modificato nel 1884. Vi è un Senato di 120 membri, e una Camera di deputati di 183, entrambi elettivi.
      Paese essenzialmente agricolo, la Rumania non coltiva che le ricchezze territoriali. Le numerose vene metallifere dei Carpati non sono lavorate per mancanza di carreggio; le fontane di petrolio e i ricchi depositi di sai gemma giacciono improduttivi per la massima parte. Tuttavia il commercio della Rumania è in incremento. Una volta essa non aveva altri sbocchi che per le vie fluviali. 11 Danubio era la sola porta aperta ai grandi scambii, e quasi tutte le merci dovevano affluire a Galatz, all'angolo del fiume ove convergono, mercè del Sereth, tutte le strade di Valachia e Moldavia. Si va oggi formando la rete ferroviaria: le linee in esercizio (1884) dello Stato sono di 1401 chilometri, e con quelle in costruzione 2171 chilometri. Ma lungo tempo ancora il Danubio resterà la via maestra del traffico, almeno per le derrate; viene in seconda linea il Pruth, che i vapori rimontano fino a Sculeni, non lungi da Jassy ; la Bishitza e gli altri fiumi che scendono dai Carpati servono al trasporto dei legnami. Per Jassy e la Bucovina, il delta del Danubio si collega con ferrovia alla Polonia, alla Germania nordica e al Baltico ; per la linea di Jassy al Pruth, si riannette a Odessa, al Mar Nero e alle reti russe; per il ponte di Giurgiu, per le vie dei Carpati, al Mar Nero da una parte, e all'Ungheria dall'altra. 11 commercio che nel 1872 dava:
      Importazione Esportazione Transito . .
      L. {lei) 106,000,000 » 167,000,000 » 3,000,000
      diede nel
      1880 Import. 225,336,415 Esport. 218,918,878
      1881 » 274,757,458 » 206,518,317
      1882 » 268,851,821 » 244,730,199
      1883 > 359,907,178 » 220,650,279 XIX. 54
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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Serbia Bulgaria Zinzario Macedo-Valachi Pindo Albania Tessaglia Grecia Istria Rumauia Valachi Pindo Carpati Stato Bue Hermannstadt Otto Carpati Rumania Porte Ferro Pruth Sereth Carpati Danubio Moldavia Sereth Valachia Vellei Latini Tearea Rumanesca Olto Graude Piccola Valachia Danubio Alpi Transilvane Rumania Austria-Ungheria Moldavia Bishitza Moldava Sereth Valachia Alpi Bomma Sii Oltoo Aluta Buseo Lombardia Bucarest Rumauia Dacia Trajano Impero Daci Geti Italiani Valachi Encicl Rumania Berlino Israeliti Boemi Slavi Tedeschi Ungheresi Armeni Greci Francesi Inglesi Italiani Turchi Polacchi Tartari Armeni Lipovani Israeliti Maomettani Turchia Potenze Congresso Berlino Principato Rumania Regno Statuto Assemblea Senato Camera Rumania Carpati Rumania Danubio Galatz Sereth Valachia Moldavia Stato Danubio Pruth Sculeni Jassy Bishitza Carpati Jassy Bucovina Danubio Polonia Germania Baltico Jassy Pruth Odessa Mar Nero Giurgiu Carpati Mar Nero Ungheria Esportazione Transito Import Esport Valachi Ungheria