Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      BULLOTuttavia non sarà inutile di far notare che la cilindratura di oltre 80,000 metri cubi di materiale eseguitasi a Parigi richiese in media ben sei tonnellate chilometriche per ogni metro cobo di materiale; ma vuoisi questa cifra troppo elevata attribuire a che avevasi difficilmente in pronto tanto materiale predisposto da far si che le macchine potessero lavorare tutto il giorno e senza alcun tempo perduto.
      Richiedono da 0,90 ad 1 chilogr. di combustibile per tonnellata chilometrica; cosicché nell'ipotesi di 77 tonnellate chilometriche l'ora, occorrerebbero da 70 ad 80 chilogrammi di combustibile all'ora. La forza di trazioue di queste macchiue varierebbe dai venti ai trentacinque cavalli.
      In conclusione i rulli compressori a vapore di Gellerat sono macchine di molta potenza, le quali esigono di avere da fare moltissimo lavoro e continuato, se si vuol ritrarre dal loro impiego un risultato economico. La società Gellerat farebbe ora costruire secondo le disposizioni del tipo n. 3 delle macchine più leggiere pesanti, vuote, 11500 chilogrammi e 13,000 chilogr. in servizio. I due rulli avrebbero il diametro di m. 1,20 ed una lunghezza di m. 1,25. Si avrà nella caldea una superfìcie di riscaldamento di 14 metri quadrati, e si potranno sviluppare da 40 a 43 tonnellate chilometriche all'ora.
      In queste macchiue tutti e due i cilindri hanno il loro asse motore ; donde i vantaggi di poter utilizzare in aderenza tutto il peso della macchina, facilitandosi cosi la messa in moto della medesima e di rendere assolutameute indifferente il seuso del movimento. Ma per altra parte questa disposizioue, combinata con quella della convergibilità degli assi dei cilindri (perchè si possano girare le curve di 13 a 14 metri di raggio), dà luogo a notevole e troppo speciale complicazione di meccanismi per poter trasmettere il movimento di rotazione ai rulli, qualunque siasi lo spostamento impresso ai loro assi mentre la macchiua si muove iu curva.
      La lunghezza totale della macchina è di m. 6,55, e la larghezza di m. 3. L'altezza della sommità del camino sul livello della strada è di soli m. 4. Il focolare e la caldaja presentano disposizione analoga a quella delle ordinarie locomotive. Il focolare sta tra i due rulli nel bel mezzo della macchina; la caldaja tabulare posa intieramente sul rullo anteriore, e la cassa del fumo sporge iu falso sul davanti della macchina. La cassa dell'acqua e del carbone si trovano intieramente sul di dietro per l'equilibrio di tutto il sistema, e pesano quiudi intieramente sul rullo posteriore.
      La graticola trovasi elevata ad 1 metro dal suolo, ed ha sezione quadrata di 0.80 di lato. L'altezza della camera di combustione è di m. 1,75. La caldaja tabulare ha il suo asse all'altezza di m. 2,125 dal suolo, e il diametro di m. 1,00. La lunghezza dei tubi è di tn. 2,40.
      Il meccanismo motore sta sulla caldaja ed ha molta analogia con quello delle locomobili. Si hanno due ciliudri motori di 22 cent, di diametro, essendo la corsa degli stautuffi di centim. 38. L'albero motore superiore è ripiegato a gomito e porta un volante di 1 metro di diametro ad una estremità,
      mentre dall'altra è calettato un rocchetto conico del diametro medio di 25 centim. che trasmette il movimento ad un albero inclinato, col quale e per mezzo di altra coppia di ruote dentate bì mette in moto un secoudo albero trasversale disposto orizzontalmente al dis8otto del focolare e ad uguale distanza dai due rulli. Egli è appunto da questo albero che deve essere trasmesso il movimeuto di rotazione a tutti e due i rulli, e qualunque sia la inclinazione dei loro assi. Al quale scopo quest'albero porta alla estremità opposta a quella da cui riceve il movimento un rocchetto piano imboccante in due rocchetti eguali che gli stanno a* fianco, l'uno a destra e l'altro a sinistra. Questi due rocchetti trovatisi calettati su due piccoli alberi secondarli , raccomandati al telajo della macchina. Il movimento ai rulli è poi trasmesso da questi alberi per mezzo dall'unico sistema finora riconosciuto attuabile e conveniente di puleggie con catena di Galle. Ma vuoisi osservare che tanto la puleggia motrice che sta sul mezzo del rullo, quanto il rullo stesso, non sono calettati sull'asse, ma vi dimorano folli, e la solidarietà della puleggia col rullo è invece stabilita mediante un bottone di manovella. Per ottenere il libero spostamento degli assi, questi si raccoinandarouo al telajo della macchina col mezzo di perni sferici.
      Oltre ai due sistemi accennati, vennero ancora adottati con un certo successo: il rullo compressore a vapore di Thompson, costruttosi dai signori Richard, Moreland e Sons, per la città di Bombay; quello dei signori William Clark e William Balbo, costruttori per la città di Calcutta; quello di Kreeft, Howard e 0. di Londra; e quello ancora di Aveliug e Porter di Rochester, introdottosi nell'anno 1867 a Loudra, stato adottato da quel Governo, ed oramai adoperato in varie parti del mondo. Di questo sistema è appunto il rullo che, dietro proposta fattasi in ottobre del 1^68 dall'ingegnere capo del civico uffizio d'arte, il Muuicipio di Toriuo, sentito il parere della Società degl'ingegneri e industriali, acquistava nell'anno 1871. Fra le quattro graudezze che detta Casa è usa di costruire, fu scelta la minore , del peso di 15 tonnellate. La provvista fu affidata allo stabilimento l'Elvetica di Bauer e C. di Milano.
      Daremo alcuni particolari di questo sistema, siccome quello che risulta appoggiato da più numerose esperienze, riferite in varii periodici tecnici, e presentante parecchi vantaggi sugli altri. Esso non è altro in sostanza che la locomotiva stradale dei siguori Aveling e Porter, che i nostri lettori conoscono, ed alla quale furono applicati i ciliudri compressori. Le ruote anteriori souo sostituite da due rulli motori del diametro di m. 1,50 e della larghezza di 0,50, e posteriormente si hanno due rulli semplicemente portanti, riuniti in guisa che si toc-cauo, della larghezza ciascuno di centim. 50 e del diametro di m. 1,44. Essi possono girare liberamente e separatamente sul loro asse comune. La distauza di quest'asse da quello motore anteriore è di ni. 3,30, ed il peso totale della macchina è ugualmente distribuito sui due assi per modo da uguagliare l'azione dei rulli sulla strada. L'uno o l'altro dei due rulli anteriori possono essere molto facilmente sca-
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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